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120 persone allo spettacolo del Centro Don Orione

120 persone allo spettacolo del Centro Don Orione
Mestre: al teatro Aurora i ragazzi con disabilità del Centro Don Orione portano in scena il tema della mancanza

Sabato 4 maggio, al teatro Aurora di Mestre, 120 persone hanno assistito allo spettacolo messo in scena dai ragazzi con disabilità del Centro Don Orione di Chirignago.

Lo spettacolo, la cui preparazione è iniziata a novembre, ha avuto come tema centrale la “mancanza”: sia le coreografie che i testi sono stati creati a partire dalle riflessioni e dalle esperienze condivise dal gruppo teatrale.

«Io ho 26 anni e lavoro al Centro Don Orione da ormai 6 anni», racconta la responsabile del progetto Lisa Zeriali. «Mi sono formata a 16 anni in teatro sociale mentre frequentavo l’istituto tecnico socio sanitario, e dopo alcuni anni di studio sono riuscita a far partire questo laboratorio».

L’iniziativa è stata infatti proposta a tutte le persone del Centro Don Orione ed a tutto il territorio. «Hanno aderito 5 volontari e 9 persone che risiedono nella struttura», spiega Lisa. «Dopo un anno di incontri settimanali, durante i quali abbiamo imparato a conoscerci meglio, è stato proposto il tema della mancanza. Sulla base dei contributi di tutti, ho scritto il copione. Da questo tema sono emersi così tanti spunti che lo spettacolo è stato costruito attorno all’idea che spesso passiamo la vita a correre, rischiando di perdere noi stessi; abbiamo rappresentato questo concetto utilizzando il tema della natura».

Il laboratorio teatrale del Centro Don Orione pronto per una nuova stagione

14 persone sono state protagoniste dello spettacolo che ha riscosso grande successo, sia tra i partecipanti che tra il pubblico. 

Il lavoro del gruppo teatrale è iniziato a marzo 2023 e si è concluso con lo spettacolo a maggio 2024. I primi incontri erano dedicati alla conoscenza reciproca e comprendevano esercizi di voce, di movimento nello spazio e di coordinazione corporea.

«Non era scontato che ci saremmo riusciti, anche perché il contatto fisico non è sempre ben accettato», afferma Lisa. «Se all’inizio gli esercizi venivano eseguiti con una certa cautela, dopo qualche mese lo spazio era completamente riempito di movimento e le voci erano più forti e sicure».
I ragazzi hanno saputo gestire il palco con tutte le sue luci e le sue sfide, affrontando il pubblico.

«Ora stiamo pensando di riproporre l’evento ed a settembre inizierà di nuovo questo laboratorio», conclude Lisa. «Io mi lascio stupire, tutto questo lavoro è incentrato sulle condivisioni, pensieri, tempi e momenti dell’altro. L’unica idea è che voglio continuare. Sul tema e su tutto quello che sarà lo decideremo insieme al gruppo». 

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