
Sono stati 25 i giovani volontari della Pastorale Giovanile della Diocesi di Venezia che hanno partecipato al Giubileo degli adolescenti, vivendo un’esperienza che ha lasciato un segno profondo nelle loro vite, sia umanamente che spiritualmente.
«Non si sono limitati a “vivere” il Giubileo: lo hanno reso possibile, incarnando lo spirito della Chiesa attraverso il servizio, la responsabilità e la relazione», afferma don Riccardo Redigolo, direttore della pastorale giovanile della diocesi di Venezia. «Questi giovani, tutti maggiorenni – tra studenti e lavoratori – sono stati presenti da martedì a lunedì, impegnandosi in prima linea nell’accoglienza, nella gestione dell’ordine e della sicurezza e nel coordinamento dei gruppi. Inoltre hanno gestito i 10.000 partecipanti provenienti dal Triveneto nella chiesa di San Paolo fuori le Mura, un’impresa complessa ma affrontata con grande maturità e spirito di squadra».
Durante l’evento, hanno condiviso l’alloggio con i ragazzi ospitati nelle varie strutture, vivendo a pieno il clima di comunione e prossimità.
Mentre prima e dopo il Giubileo, sono stati accolti in una struttura nei pressi del Vaticano, la stessa che ospiterà anche i volontari della prossima estate.
«Ciò che rende speciale questa esperienza non sono solo i numeri o l’efficienza organizzativa, è la complicità nata tra loro, le relazioni che continuano anche dopo il termine dell’evento», descrive don Riccardo. «Alcuni si sono ritrovati spontaneamente, senza la presenza dei responsabili, segno evidente che qualcosa di autentico è nato tra loro. Un’amicizia che supera l’impegno formale e diventa testimonianza viva di ciò che la Chiesa può generare quando offre occasioni vere di incontro, servizio e crescita».
I giovani non hanno solo aiutato, hanno vissuto in prima persona cosa significa essere Chiesa in uscita.
Hanno accolto con generosità, si sono messi a disposizione con semplicità e hanno saputo collaborare con persone che non conoscevano, creando legami profondi in pochi giorni.
Guardando al futuro, don Riccardo sottolinea: «Per il Giubileo dei Giovani stiamo già formando un nuovo gruppo di volontari. Saranno meno, ma con una grande responsabilità: non solo aiutare i pellegrini, ma anche creare un clima di famiglia per chi servirà con loro. Perché ogni esperienza vissuta bene lascia frutti che vanno oltre l’evento».
Questa esperienza dimostra quanto la Chiesa, quando investe nei giovani e offre loro fiducia, riceva in cambio entusiasmo, passione e testimonianza viva del Vangelo.
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