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C’è sempre meno acqua, allora usiamola bene

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I consigli di Francesco Bortoluzzi, gastroenterologo Ulss 3 Serenissima

La crisi climatica ormai non è più un’eventualità, ma una certezza: tra le sue multiformi manifestazioni la minore disponibilità di acqua appare sempre più rilevante, come esperienza comune (non piove più…) e mezzi di comunicazione ci ricordano ormai ogni giorno.

L’ACQUA, RISORSA PREZIOSA IN PERICOLO

L’acqua pulita e sana è fondamentale per la nostra salute: beviamo acqua e mangiamo cibi preparati con l’acqua e – ahimè! – ingeriamo anche i contaminanti presenti, i farmaci o i pfas, le nanoplastiche, e via discorrendo.

Ci sono nel mondo più di 2 miliardi di persone che non hanno accesso all’acqua potabile: questo, da un lato, compromette fortemente il loro stato di salute in termini di malattia e morte, dall’altro genera conflitti. In un orizzonte neanche troppo lontano si profilano guerre per l’oro blu. Purtroppo, come sovente avviene, di fronte a problemi globali, l’atteggiamento che assumiamo è spesso pilatesco: la rogna è gigantesca, che posso fare io poverello? Speriamo che qualche santo provveda…

COSA FARE PER NON SPRECARE ACQUA E INQUINARE MENO POSSIBILE

Invece qualcosa possiamo e dobbiamo fare, piccole ma utili cose che, su larga scala, possono assolutamente fare la differenza. In occasione dell’ultima Giornata Mondiale dell’Acqua, che si è celebrata il 22 marzo 2023 – ormai ci sono giornate mondiali per tutto, ma alcune sono più importanti di altre… – l’ISDE Italia, Associazione italiana Medici per l’Ambiente, ha diffuso un decalogo di buoni comportamenti che ognuno di noi potrebbe assumere nei confronti dell’utilizzo dell’acqua.

In altre parti del mondo queste buone pratiche sono esperienze note ormai da anni, noi però siamo cresciuti senza il problema idrico. E allora sarà bene che cominciamo a considerarlo seriamente.

IL DECALOGO DELLE BUONE PRATICHE

Ecco, dunque, cosa possiamo fare:

  • preferite l’acqua di rubinetto – la nota “acqua del sindaco” – a quella in bottiglia;
  • fate la doccia invece che riempire la vasca, chiudete il rubinetto quando vi lavate i denti o vi fate la barba;
  • riutilizzate l’acqua che usate per lavare le verdure o quella che scolate dalla pasta per innaffiare le piante;
  • se dovete ristrutturare casa o costruirne una nuova, fate progettare sistemi di raccolta dell’acqua piovana da usare per l’irrigazione e i servizi igienici (parlate con un amico siciliano…);
  • comprate vestiti solo se necessario: si utilizza molta acqua per produrre e smaltire un tessuto;
  • riducete quanto più potete l’uso di plastiche, che poi diventano “nano” e inquinano;
  • contrastate la cementificazione del vostro territorio;
  • mangiate meno carne – serve tanta acqua per produrla: migliaia di litri per un chilo appena – e più prodotti del territorio;
  • siate consapevoli della qualità dell’acqua che bevete;
  • pensate sempre che l’acqua è un bene comune, un diritto di tutti, e tale deve restare!

Poche cose semplici, dunque, ma molto importanti: per la crisi climatica, e quindi per il nostro futuro ahimè prossimo, le mezze misure non sono più una possibilità. Meditate, gente, meditate.

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