Al Teatro Goldoni da quest’anno sarà “Tutta un’altra storia”. Non poteva chiamarsi altrimenti la nuova stagione teatrale, che si fa sempre più inclusiva e sostenibile. Per la prima volta, infatti, alcuni spettacoli saranno accessibili ad un pubblico di sordi e ciechi, grazie all’utilizzo di sottotitoli e audiodescrizioni, ma verrà data anche attenzione all’ambiente. Il Teatro Stabile del Veneto, assieme ad Arbolia, società benefit del Gruppo Snam, ha scelto di contribuire per l’imboschimento del territorio con la piantumazione di cento alberi nelle aree di Alleghe devastate dalla tempesta Vaia, evento estremo a cui lo Stabile tre anni fa aveva dedicato la sua produzione intitolata “Da qui alla luna”. Saranno 13 gli spettacoli in abbonamento, di cui una produzione e otto co-produzioni firmate Teatro Stabile del Veneto, che verranno portati in scena nuovamente al Teatro Goldoni, che dopo una serie di lavori di manutenzione straordinaria riaprirà il 30 settembre con un evento, che vedrà ospiti d’eccezione, volto a ripercorrere la storia dei 400 anni del teatro, il più antico di Venezia.
La stagione inizierà con Alessandro Preziosi in “Aspettando Re Lear”, dal 2 al 5 novembre, il primo di sei spettacoli d’ispirazione classica che compongono il cartellone veneziano, una nuova co-produzione del Teatro Stabile del Veneto. Sarà uno spettacolo che, concentrandosi sul momento chiave della narrazione shakespeariana, esalterà la maturità artistica di Preziosi. Spazio anche a testi contemporanei come quello di Lucia Calamaro, tra le più talentuose drammaturghe sulla scena nazionale, che cura la regia dello spettacolo “Tipi umani seduti al chiuso” previsto dal 16 al 19 novembre, una nuova produzione del TSV, dove una biblioteca di quartiere si trasforma in un luogo d’incontro e conforto. Sulla stessa linea si inserisce anche “Boomers”, dal 30 novembre al 3 dicembre, nuovo testo di Marco Paolini che racconta la generazione più anziana, mescolando realtà e immaginazione, in cui ballate e canzoni si presentano come un antidoto alla frenesia del mondo moderno. Due spettacoli questi ultimi che saranno accessibili a sordi ei ciechi. Dal 14 al 17 dicembre andrà invece in scena “Tango delle capinere” con Emma Dante, mentre il nuovo anno si aprirà con Stefano Massini in scena con “L’interpretazione dei sogni”, dal 18 al 21 gennaio, ispirata alla figura di Sigmund Freud.
Nel filone della tradizione rientrano “Clitennestra” (1-4 febbraio), la rancorosa regina del mito attualizzata da Colm Tóibín nell’interpretazione di Isabella Ragonese, e anche “Arlecchino muto per spavento” (8-11 febbraio), messo in scena dalla compagnia Stivalaccio Teatro. La stagione continua con “L’ispettore generale” (22- 25 febbraio), con l’interpretazione di Rocco Papaleo, e “The City” di Martin Crimp (7-10 marzo) con la regia di Jacopo Gassmann. Il cartellone prosegue con “Antonio e Cleopatra” di Shakespeare con la regia di Valter Malosti (14-17 marzo), mentre Claudio Bisio porta sul palcoscenico l’autobiografia divertita “La mia vita raccontata male” (4-7 aprile), uno spettacolo che racconta la sua storia in un continuo ping pong tra vita privata, reale e romanzata. Chiudono il programma “I parenti terribili” (18-21 aprile) di Jean Cocteau, con regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi, e “I corpi di Elizabeth” (9-12 maggio) di Hella Hickson diretto da Elio De Capitani.
Il programma fuori abbonamento si arricchisce anche di un progetto legato ai nuovi linguaggi performativi della compagnia newyorkese Big Art Group, che dal 26 ottobre al 10 novembre con una nuova produzione TSV all’Arterminal San Basilio presenterà “The Render”, una riflessione su temi ambientali e legati all’innalzamento delle maree. Non mancheranno gli eventi speciali “Fuoriserie”, con titoli legati a temi di teatro civile e approfondimento culturale. Ad aprire il programma sarà “Serata Vajont” (09 ottobre), a partire dal celebre testo di Marco Paolini, curata da Leonardo Tosini. Si prosegue poi con un ciclo di lezioni-spettacolo su Shakespeare curate da Massimo Cacciari e i tradizionali appuntamenti con i concerti della Big Vocal Orchestra e dei Vocal Skyline. Il capodanno sarà nel segno di Shakespeare con “Le allegre comari di Windsor” (28 dicembre – 1 gennaio) dirette da Andrea Chiodi, con la presenza di Eva Robin’s nel ruolo di Miss Quickly. Chiudono infine il cartellone “Apologia dell’avventura”, una riflessione filosofica sull’essere umano a cura del filosofo Pietro del Soldà (17 febbraio), e “Cosa Nostra spiegata ai bambini” con Ottavia Piccolo (2 marzo). Programma completo e biglietti su www.teatrostabileveneto.it.
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