Noi tutti siamo abituati a prescrivere (i medici) e ad assumere (i pazienti) farmaci per periodi più o meno lunghi per le purtroppo varie e numerose malattie che possiamo trovarci a dover fronteggiare. Ai medicinali, dunque, dobbiamo essere molto grati: proprio a loro, infatti, dobbiamo buona parte del nostro benessere.
Esiste però un rovescio della medaglia: secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) si stima che a livello planetario quasi la metà dei farmaci vengano prescritti e/o assunti in modo inappropriato, con pesanti conseguenze a livello ambientale. Le medicine, infatti, sono alla fin fine sostanze chimiche la cui dispersione nell’ambiente (ancor più se inutile…) non è proprio priva di conseguenze, con possibili danni rilevanti sia agli ecosistemi sia alla stessa salute umana.
Molti dei medicinali che assumiamo, ad esempio, vengono espulsi dal nostro corpo senza essere stati metabolizzati, o quanto meno senza essere stati resi del tutto inattivi. Attraverso gli scarichi i farmaci raggiungono gli impianti di depurazione urbana dove l’acqua viene ripulita. Spesso però, purtroppo, queste strutture non sono progettate per degradare le sostanze attive di origine farmaceutica e le acque depurate, non ripulite dai principi attivi, si riversano poi nei canali fino ai fiumi e ai laghi. Dove arrivano anche tonnellate di antibiotici, antineoplastici, estrogeni e molto altro ancora.
Compito di aziende farmaceutiche e organismi sanitari, dunque, è sviluppare farmaci efficaci a basso impatto ambientale e diffonderne l’utilizzo. Compito dei medici è prescrivere il medicinale giusto alla persona giusta al momento giusto per il giusto tempo di terapia. Compito di tutti noi è smaltire correttamente gli eventuali farmaci residui o scaduti che ci restano in casa.
Ecco quindi poche semplici regole cui facilmente possiamo attenerci per proteggere – in un’ottica One Health di salute globale – il benessere dell’ambiente e anche il nostro:
Va da sé che queste poche semplici regole valgono vuoi per i farmaci prescritti dal medico vuoi per i cosiddetti farmaci da banco, acquistati liberamente. Evitiamo poi di immagazzinare scorte di farmaci (perché tanto non si sa mai…), spesso destinati a scadere o, peggio ancora, ad essere assunti senza effettiva necessità.
È responsabilità di tutti noi diminuire la dispersione di sostanze tossiche nell’ambiente: ciascuno è tenuto a portare il proprio, anche apparentemente piccolo, contributo. Ricordiamocene alla prossima visita dal medico o in farmacia.
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