È “Il Portale” dello studio albanese Branko Office for Architecture di Setion Branko e Arlinda Lalaj Branko ad aver vinto la prima edizione del “Concorso Internazionale per l’Architettura d’Ingresso DoorScape”, declinato nella mostra “DoorScape. Lo spazio oltre la soglia”, allestita alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia fino al 26 novembre. Un’iniziativa nata dalla volontà della Querini e dall’azienda Oikos per approfondire il tema degli spazi di confine, che non devono dividere ma mettere in connessione. Si tratta di una riflessione sull’architettura dello spazio di ingresso, finora inedita in questo ambito di ricerca, che vuole dare valore a questo luogo nelle sue molteplici accezioni. La mostra, proposta contestualmente alla 18^ Mostra Internazionale di Architettura, è allestita negli ambienti al piano terra della Querini realizzati da Carlo Scarpa, così da porre i progetti in costante dialogo con gli spazi progettati dal famoso architetto, caratterizzati dal ritmo dei saliscendi dei pavimenti in calcestruzzo, dalle geometrie delle pareti di travertino e dalle vibrazioni della luce, enfatizzate dai riflessi dell’acqua.
Il progetto vincitore ha convinto la giuria per la sua capacità di creare, con una proposta molto chiara e ben concepita, l’ambiente di una soglia senza tempo. La scelta di una forma classica come l’arco invita ad esplorare l’interno grazie al gioco prospettico dei portali e la creazione di uno spazio intermedio che mette in dialogo pubblico e privato. Calibrato l’uso dei diversi materiali proposti, tra cui legno, pietra e vetro, compreso un modellino in scala considerato fase fondamentale del processo di progettazione di volumi architettonici e definizione di dettagli costruttivi. Tutto questo ha convinto la giuria, competente in architettura, paesaggio, fotografia, storia delle città, filosofia e design, composta da: AMDL CIRCLE e Michele De Lucchi in qualità di presidente, la storica delle città Donatella Calabi, la fotografa Alessandra Chemollo, il filosofo Emanuele Coccia, il landscape e garden designer Luciano Giubbilei e la designer e ricercatrice Eugenia Morpurgo.
Oltre alla scultura ispirata al progetto vincitore, a cui è stato destinato uno spazio privilegiato ad inizio esposizione, in mostra in una stanza attigua sono esposti su un lungo ripiano anche i modelli dei primi nove progetti, tutti di giovani architetti selezionati dalla giuria, con un allestimento curato da AMDL CIRCLE e Michele De Lucchi. I nove progetti dei giovani architetti, con varchi scenografici e spazi che li precedono e li seguono attraverso contaminazioni di forme, elementi e materiali diversi, sono interpretati dall’artista e designer Matteo Di Ciommo attraverso modelli concettuali realizzati a mano in legno di samba, scurito con procedimento naturale. Si tratta delle opere “The Cut” di Matheus Cartocci, “Il giardino dell’Utopia” di Emanuele Cipolla, “Soglia, da Segno a Luogo” di Filippo Garau, “Prélude” di Isabelle Gomez, “Viride” di Anna Loggia e Alice Fantino, “Instrument Door” di Sara Simoska, “La soglia attraverso il labirinto” di Maria Grazia Spirito, “Hypostyle” di Victor Catalin Tanasa e “La soglia come approdo” di Antonella Trusgnach.
Tale selezione rispecchia il taglio internazionale del concorso, che ha visto quasi la metà dei partecipanti – oltre 150 candidature – di provenienza estera, che hanno portato grande varietà di idee. Nella selezione, oltre all’Italia, sono rappresentate infatti Spagna, Albania, Romania e Macedonia. <Il concorso è nato con l’intento di proseguire l’opera di sensibilizzazione sullo spazio dell’ingresso, rimarcando come questo sia parte integrante dell’architettura> ha detto Mario Biancolin, presidente di Oikos Venezia. <DoorScape ha rappresentato un’importante opportunità per esplorare le potenzialità e il valore simbolico che può avere una porta quale punto di incontro tra due ambiti> hanno dichiarato AMDL CIRCLE e Michele De Lucchi. Un’iniziativa che tiene anche conto dell’evoluzione digitale: <Troppo spesso il progetto della soglia si limita al disegno tecnico di una porta sulla facciata, con scarsa identità o qualità visiva. Anche l’evoluzione del mondo digitale sta modificando il nostro rapporto con lo spostamento da uno spazio all’altro, rendendo meno importante la progettazione di questo punto di passaggio> hanno poi sottolineato i referenti di AMDL Circle, entusiasti di come DoorScape abbia stimolato i progettisti a indagare le opportunità che il design oggi può offrire per creare nuovi scenari d’ingresso, di cui la mostra ne è felice esempio.
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