Si riprende una consolidata consuetudine della Diocesi, dopo l’interruzione degli ultimi anni: tornano le giornate catechistiche, nella tradizione del Patriarcato di Venezia, al fine di favorire la formazione dei catechisti e il dialogo con l’Ufficio pastorale diocesano.
Tornano a proporsi questi appuntamenti dedicati agli educatori che accompagnano l’Iniziazione Cristiana dei bambini e dei ragazzi nei diversi cantoni della diocesi di Venezia. A queste giornate si collega il consueto evento unitario del Mandato a evangelizzatori e catechisti sabato 7 ottobre in basilica cattedrale di San Marco.
Le giornate catechistiche saranno occasioni propizie anche per riscoprire l’importanza dei rapporti con vecchi e nuovi catechisti. Le giornate saranno guidate da don Federico Bertotto, direttore dell’ufficio diocesano per l’evangelizzazione e la catechesi, il quale fa presente che «si svolgeranno dalla mattina al pomeriggio; comprenderanno il pranzo e, se cadono di domenica, anche la celebrazione della Santa Messa».
Sono state pensate per quattro zone distinte, con l’attenzione di averne pubblicate per tempo le date e, ora di rammentarle nuovamente: Venezia e isole, sabato 23 settembre, presso il Seminario patriarcale; Mestre, Favaro e Marghera, domenica 24 settembre, presso la parrocchia di Zelarino; Riviera, domenica 1 ottobre, presso la parrocchia di Gambarare; Litorale, domenica 22 ottobre, presso la parrocchia dei SS. Liberale e Mauro (Lido di Jesolo).
Dalla Segreteria dell’ufficio catechistico diocesano, Anna Marchiori spiega: «In preparazione a queste ormai prossime giornate, stiamo lavorando, più che sulla metodologia della catechesi, sulla figura del catechista: chi è, cosa è chiamato a fare…». Non sembra proprio un tema nuovo… «Certo la questione, in generale, è sempre la stessa: intercettare con l’annuncio della fede bambini, ragazzi, famiglie… Ma cambia il modo in cui ora sembra opportuno farlo. Questo va esattamente nella direzione degli stimoli e delle indicazioni di Papa Francesco. Essere catechisti oggi, infatti, è diverso da quando la maggior parte di chi lo è tuttora cominciava a offrire questo servizio: non basta sistematizzare un contenuto da trasmettere, perché oggi in casa non si respira più la vita di fede che poteva esserci una volta».
In pratica, è questione di riscoprire l’identità del catechista a partire dal Battesimo, per rigenerarne la missione in tempi che sono mutati, seguendo le indicazioni del magistero e ritrovando nelle comunità le risorse e le modalità più opportune per parlare al territorio. «Bisogna ritrovare – chiosa don Bertotto – la bellezza di un coinvolgimento corale per comprendere, nelle sfide del tempo presente, come annunciare il Vangelo a tutti: alle famiglie, ai bambini, ai giovani, agli adulti e agli anziani».
Lo spunto quest’anno sarà offerto da un soggetto pittorico classico: la Vocazione di San Matteo, ritratta dal Caravaggio in un celebre dipinto conservato nella chiesa di S. Luigi dei Francesi, a Roma. Si desidera far riflettere, in questo modo, su «come il Signore entra nella vita di ciascuno di noi e ci chiama».
«L’altro appuntamento che riguarda tutti – ricorda infine don Bertotto – è il Mandato a evangelizzatori e catechisti, che sarà conferito sabato 7 ottobre, nella Basilica di San Marco, durante la celebrazione dei primi vespri della solennità della Dedicazione della Cattedrale, presieduta dal Patriarca Francesco».
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