Troppo spesso avviene che l’opinione generale che si ha su alcune patologie di cui si soffre, come ad esempio l’ipertensione o la cardiopatia ischemica, sia errata e condizioni quindi negativamente le nostre scelte nello stile di vita o nell’aderenza al trattamento farmacologico prescritto. Cose che sono, invece, fondamentali per mantenere una buona qualità della vita. Tante e di vario tipo queste errate convinzioni, vediamone insieme alcuni esempi.
La familiarità è la condizione per cui più componenti della stessa famiglia possono essere predisposti a una patologia a causa di fattori genetici. In questo caso, dunque, è più corretto parlare di maggiore probabilità da parte della persona di presentare in qualche momento della sua vita l’ipertensione. Esserne a conoscenza deve, dunque, favorire controlli più frequenti della pressione arteriosa e uno stile di vita adeguato – mantenimento del peso ideale, dieta iposodica, abolizione del fumo, attività motoria… – a prevenirla o ad allontanarne la comparsa.
In alcuni soggetti il sodio contenuto nel sale da cucina che usiamo per condire la pasta o l’insalata può contribuire ad incrementare la pressione arteriosa. Bisogna però anche considerare che in realtà tanti alimenti ne sono già ricchi, dai biscotti ai fagioli in scatola, passando per il pane, senza contare acciughe, olive e capperi! È sempre bene, dunque, controllare le etichette dei cibi che acquistiamo per evitare brutte sorprese.
L’ipertensione arteriosa è la patologia cardiovascolare in assoluto più frequente nella popolazione: si calcola che colpisca circa la metà delle persone che hanno più di 65 anni. Nella maggioranza dei casi, fino all’80%, però gli ipertesi non lamentano sintomi; non a caso l’ipertensione e il diabete sono detti “killer silenziosi”. Controllare periodicamente la pressione arteriosa, soprattutto dopo i 50 anni anche solo una volta al mese, può svelare precocemente una tale condizione.
È vero che alcuni componenti del vino fanno bene al cuore, ma non tutti e non in quantità eccessive: un bicchiere di vino rosso a pasto per gli uomini e mezzo per le donne è il limite salutare. Attenzione comunque perché alla lunga l’alcol, se consumato con regolarità e continuità e in quantità non adeguate, può aumentare notevolmente la pressione sanguigna. Da qui si può rischiare, tra le varie cose, insufficienza cardiaca, aritmie ed ictus. Troppo alcol inoltre può contribuire a sviluppare trigliceridi alti, alcune forme di cancro (alla bocca, allo stomaco, al pancreas, al fegato, ecc.), obesità, alcolismo e incidenti stradali.
Purtroppo molte persone, una volta controllata la pressione grazie ai farmaci antipertensivi, tendono a dimenticarli con facilità o addirittura a sospenderli, pensando di essere guariti. Nella maggioranza dei casi però l’ipertensione è una malattia cronica, che non guarisce, e sarà necessario continuare ad assumere i farmaci a vita per evitarne le spiacevoli complicanze. Capita anche, dati gli effetti collaterali, che qualcuno li sospenda intimorito: è pericoloso anche in tal caso, perché gli sbalzi pressori danneggiano i vasi sanguigni. È necessario, allora, parlare con il proprio medico curante per aggiustare eventualmente i dosaggi o cambiare farmaco.
Tra tanti falsi miti, una certezza, però, c’è: la pratica sportiva fa bene a qualunque età, se svolta in modo corretto e proporzionato alle proprie condizioni fisiche. Fare attività fisica regolare migliora la richiesta energetica (il metabolismo), rinforza i sistemi cardiocircolatorio e muscolare, aiuta a bruciare le calorie in eccesso ove necessario e migliora anche le condizioni psicologiche degli individui. Favorisce, quindi, la salute fisica e anche quella mentale: ipertesi o no, meglio non farne a meno.
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