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Borbiago, nido parrocchiale: «Sostegno per le famiglie»

asilo nido Madonna dell’Annunciazione
L’asilo nido Madonna dell’Annunciazione diventa sempre più numeroso, con genitori impegnati, sempre più richieste

Venticinque bambini iscritti dai 12 ai 26 mesi e sei in lista d’attesa, a conferma di un servizio sempre più prezioso soprattutto per quelle famiglie in cui mamma e papà lavorano entrambi. Sono i numeri registrati quest’anno dall’asilo nido integrato “Madonna dell’Annunciazione” di Borbiago, con sede nell’omonima scuola dell’infanzia paritaria, che a differenza di 3 anni fa ha raddoppiato il numero dei posti disponibili, attualmente al completo. 

«Il nido – spiega la coordinatrice, Catia Bison – ha sempre riscontrato parecchie adesioni. Subito dopo l’inserimento dei loro figli, chiediamo ai genitori di compilare un questionario attraverso il quale indicare la motivazione che li ha spinti a scegliere la nostra scuola. E ad emergere sono perlopiù la proposta educativa e il passaparola tra famiglie. Da qualche anno stiamo provando a mettere in atto un progetto lanciato dalla professoressa Daniela Lucangeli, chiamato “B612.infinito”, che non prevede dei gruppi chiusi». 

"B612.infinito" attività ad hoc per ogni bambino

In altre parole il lavoro che viene svolto con i piccoli alunni fra i 12 mesi e i 6 anni non viene suddiviso per fascia d’età, quanto piuttosto in termini di zona di sviluppo prossimale, che corrisponde alla distanza tra il livello di sviluppo attuale e quello potenziale, da raggiungere con l’aiuto di altre persone. 

«Dopo aver osservato tutto il gruppo di bambini – prosegue Bison – le attività sono organizzate alla luce di quanto emerso, ossia delle necessità effettive di ciascuno». In tal senso dunque potrebbe anche capitare che un bimbo più piccolo possa stare assieme ad un compagno più grande, in base alle sue abilità effettive. 

Sono cambiate le esigenze familiari

«Più che i bambini in sé, a cambiare nel tempo sono state soprattutto le esigenze delle famiglie, che oggi più che mai hanno bisogno di essere accompagnate nell’aspetto educativo dei propri figli. Famiglie da questo punto di vista sempre più fragili, anche a causa dei loro ritmi lavorativi particolarmente frenetici». L’aiuto reciproco fra di loro sta ormai venendo meno e molti nonni faticano a garantire una mano concreta, poiché impegnati nelle proprie attività lavorative. 

Un quadro in cui anche una banale influenza può rappresentare per mamma e papà un problema non da poco, destinata a scombinare la tabella di marcia dell’intera giornata. Gli asili nido dunque («pochi nella nostra zona») rappresentano per le famiglie un sostegno fondamentale. 

Nuove attività per i più piccoli

Dei 25 bimbi iscritti, due soltanto hanno la cittadinanza romena, mentre tutti gli altri sono nati in Italia. «Stiamo pensando di introdurre per la prima volta, al nido, un tipo di attività legata alla psicomotricità relazionale, normalmente proposta fra i più grandi. E speriamo di riuscire a portarli anche a teatro, quantomeno la fascia tra i 24 e i 36 mesi», riferisce la coordinatrice, soffermandosi anche sul tema della tecnologia. 

«Il consiglio è quello di lasciare i bambini davanti a cellulari, tablet e computer il meno possibile. È pur vero però che questi strumenti non vanno demonizzati, ma sfruttati a nostro vantaggio, affinché diventino parte della didattica quotidiana. D’altronde i bambini sono abilissimi ad utilizzarli e ricordiamoci che quello che non posso avere rischia di diventare ciò che devo avere a tutti i costi. Per questo abbiamo predisposto una stanza con all’interno un computer ed uno stereomicroscopio». 

Fra le attività organizzate, specie verso la fine dell’anno scolastico, anche laboratori d’arte e approcci ludici alla matematica, fornendo le prime basi nell’ambito della tecnologia e dell’informatica. 

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