Più di 150 le persone che hanno partecipato alla riunione di fine anno del Gruppo missionario Carpenedo, ente filantropico della parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio, che si concentra nell’adozione di bambini a distanza per sostenere la loro formazione scolastica.
Il gruppo aiuta attualmente 800 ragazzi, un numero che segna un evidente impegno da parte della fondazione che, partendo nel 1993 con l’adozione di 131 bambini maschi, in questi anni ha aiutato in totale 3025 bambini e continua nella sua missione.
«A fine anno facciamo una riunione con tutti i sostenitori», spiega il presidente dell’associazione Gianni Scarpa. «Vogliamo dare un messaggio di visibilità e trasparenza a tutti nostri progetti».
Durante l’incontro c’è stato un grande afflusso da parte del pubblico nonostante molti sostenitori esterni non fossero presenti principalmente per la distanza, segno dell’evidente espansione nel gruppo che coinvolge sempre più persone nelle loro iniziative.
Inoltre, durante la riunione, è stato consegnato il primo calendario per celebrare i 30 anni di attività; nelle pagine sono infatti presenti fotografie di progetti e persone alle quali sono dedicati.
Il Gruppo missioni Carpenedo opera in India, Kenya e Filippine.
Collaborando con i referenti locali i volontari mestrini hanno la possibilità di attuare i loro progetti e seguirli step per step tramite foto e video continuando così a sostenere i piccoli aiutati. «Le persone con le quali ci confrontiamo devono essere garanti di tutte le attività che avviamo; con loro abbiamo la massima trasparenza, elemento che rientra nel nostro modo di operare», precisa Scarpa.
I risultati dei progetti vengono comunicati ai sostenitori durante le riunioni o alla fine dell’anno; inoltre, anche tramite il sito c’è la possibilità di rimanere aggiornati sulle missioni.
«Abbiamo 17 orfanotrofi in India e uno in Kenya», descrive il presidente. «Mentre nelle Filippine aiutiamo ragazzi che vivono in famiglia e hanno bisogno di sostegni per la scuola, come libri, o alimenti».
La quota minima per sostenere un bambino a distanza è di 165 euro all’anno.
Nel 2024 ci sono due progetti continuativi che il gruppo intende portare avanti.
Il primo è il “dispensario di bambin Gesù“, missione attuata in India a Pandirimamidi Gudem. «È un dispensario di primo intervento», afferma Gianni Scarpa. «La zona è lontana dai centri abitati e per questo è importante che questa struttura ci sia. In caso di febbri c’è un analista che fa esami per capire la provenienza di influenze e altre patologie e per dare da subito i medicinali più appropriati». L’ospedale più vicino si trova a 60 chilometri, per questo il dispensario risulta necessario anche per le famiglie ed i bambini; è presente inoltre una sala travaglio e una parto.
Il secondo progetto riguarda un orfanotrofio in Kenya. «Ci sono 70 bambini orfani o abbandonati dai genitori», spiega Scarpa. Nella struttura i ragazzi stanno dai 3 mesi ai 14 per i maschi e 18 per le femmine. «L’orfanotrofio ha costi e noi facciamo tante attività per garantire la copertura delle spese che il nostro referente locale ci invia». Pertanto vengono create bomboniere solidali o il “frutteto dell’amore“, ossia la possibilità di dedicare un albero ad una persona cara, con un prezzo minimo di 80 euro. La speranza per il prossimo futuro è di riuscire a portare nell’orfanotrofio 15 nuovi letti a castello per i bambini.
Fortunatamente, da quando il gruppo è diventato un ente filantropico, ormai da due anni, a seguito della riforma del Terzo Settore, sono anche arrivate maggiori donazioni.
Quest’anno c’è stato un maggiore inserimento e impegno da parte dei giovani. «Abbiamo cominciato ad Asolo, in una struttura della nostra parrocchia», afferma Scarpa. «Abbiamo fatto dei “tavoli di lavoro“ per avere idee nuove e parecchi giovani si sono approcciati al nostro gruppo, tanto che nella riunione di fine anno c’è stato un seguito, ossia un ”aperipizza” preparato dai ragazzi. Hanno utilizzato il forno della cucina della parrocchia per fare le pizze per tutti».
L’esperienza del Gruppo Missioni Carpenedo arricchisce emotivamente i partecipanti: «Mi lascia una gioia interna, mi fa stare bene», afferma Scarpa. «Io ormai sono in pensione e la possibilità di fare qualcosa per gli altri in un momento in cui non ho bisogno di fare per me, vuol dire stare bene con me stesso».
Il Gruppo si trova il primo lunedì del mese alle 21 in parrocchia a Carpenedo. «Il nostro parroco, don Gianni Antoniazzi, è molto orgoglioso della nostra realtà», conclude il presidente. «E anche il Patriarca, quando ci ha conosciuti, ha affermato che siamo testimoni dell’amore per il prossimo».
Per restare aggiornati si può visitare il sito www.gruppomissioniterzomondo.org.
Per ulteriori informazioni contattare il numero 376.137.46.64 o scrivere alla mail info@gruppomissioniterzomondo.org
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