«Negli ultimi anni l’età degli utenti si è abbassata», afferma Marco Caputo, presidente della Rosa Blu di Chirignago, cooperativa sociale per persone affette da disabilità di natura intellettiva e relazionale. «Sono presenti più giovani con difficoltà legate al comportamento tra i 20 ed i 25 anni».
Pertanto l’associazione si pone come obiettivo di dare spazio ai giovani organizzando progetti specifici.
«Con il “progetto autonomia” insegniamo loro per esempio elementi di economia domestica vita autonoma, come prendere l’autobus o affrontare colloqui con persone», spiega Marco Caputo, ricordando che la cooperativa compie proprio quest’anno 45 anni. «Chi è più capace viene accompagnato a fare stage e tirocini formativi».
L’iniziativa, avviata già l’anno scorso per una decina di giovani, si ripromette di far crescere le capacità dei ragazzi, in modo che possano sviluppare le loro competenze manuali ed educative in autonomia.
Attualmente 2 ragazzi del corso vanno in una scuola materna ed aiutano con le pulizie. «A noi sembrano cose semplici ma per un ragazzo con delle disabilità rappresentano un traguardo non da poco».
L’associazione ha deciso di investire in questo progetto per formare i ragazzi e far imparare loro un mestiere. Tutto questo in rete con diverse realtà del territorio, come il Comune di Venezia e l’Ulss 3.
L’attività è stata proposta dopo il covid. «Le famiglie hanno molto più bisogno di assistenza, in generale il mondo ha più bisogno di essere accudito», afferma il presidente. «Questo è ancora più vero per chi ha fragilità all’interno del nucleo familiare».
Pensando ai giovani ospiti e alle esigenze green di oggi, Rosa Blu ha fatto di recente interventi significativi. «Nel 2023 abbiamo reinvestito nelle nostre strutture, abbiamo inserito un impianto fotovoltaico nell’edificio a Chirignago», afferma il presidente. «In più, abbiamo ristrutturato la casa vacanze in Trentino abbattendo le barriere architettoniche ed installando un ascensore per permettere anche ai ragazzi in carrozzina di andarci durante le ferie».
Nel 2024 l’associazione vuole continuare a proporre servizi sempre più strutturati e ben organizzati.
«Vogliamo realizzare un laboratorio artigianale e creativo per impegnare giovani e adulti con attività di lavorazione», spiega il presidente. «Ci piacerebbe ricreare un contesto simile ad un’azienda dove gli ospiti sanno che ci sono orari, devono stare attenti alla salute propria e degli altri, imparare un mestiere e produrre qualcosa. La speranza sarebbe quella di proporre questi oggetti e provare a venderli. La finalità non è generare profitto, bensì conferire un significato al lavoro svolto dagli ospiti».
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