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Cari anziani, perdere i denti non è inevitabile

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di Giuliano Nicolin, dentista Mestre

Un dato di fatto, quasi banale: gli anziani perdono i denti. Ma alla base di una situazione che colpisce almeno una persona su due in età avanzata ci sono per lo più la parodontite – malattia infiammatoria orale cronica che distrugge progressivamente le strutture portanti dei denti – e un altro dato di fatto: solo 3 over 65 su 10 vanno regolarmente dal dentista.

Certo, quando si è avanti con gli anni i denti si perdono, ad esempio, per carie non trattate, perché si hanno – almeno così si pensa… – problemi di salute più seri e urgenti di cui preoccuparsi e si trascura la salute orale. O ancora perché si assumono farmaci per altre malattie croniche – e i medicinali provocano secchezza delle fauci, ambiente ideale per la crescita dei batteri – o a causa di malattie gengivali o recessione gengivale.

Foto di Bruno da Pixabay
Italiani e cura dentale: cattive abitudini causano danni

Sul tema in realtà di passi avanti se ne sono fatti, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea come la «Salute del cavo orale sia in netto miglioramento negli ultimi anni» e negli Stati Uniti il numero di adulti tra i 55 e i 64 anni che hanno perso tutti i propri denti sia sceso in un ventennio dal 33 al 20%. Nonostante tutto, però, gli anziani sono quelli che si impegnano meno nell’igiene orale. Secondo un rapporto dell’Istat del 2015 (su dati del 2013, di più recenti non ne abbiamo trovati…) l’Italia è agli ultimi posti per le cure odontoiatriche in Europa: solo il 36% degli over 65 e il 29% degli over 75 ha visitato almeno una volta in un anno uno studio dentistico.

Secondo un’altra analisi pubblicata a inizio 2023 da FederAnziani, i dati sono preoccupanti: in Italia il 90% degli over 60 non si lava i denti ogni volta che mangia, spende meno di 10 euro al mese per la propria igiene orale e nel 35% dei casi va dal dentista solo quando assolutamente necessario. A pesare, e non poco, sono anche i costi: il 95% delle cure, infatti, non è coperto dal Servizio Sanitario Nazionale, solo il 19% degli anziani può pagarsi una protesi dentale fissa e appena il 34% una mobile.

Immagine di prostooleh su Freepik
Una delle cause principali della caduta dei denti? La parodontite

Circa il 30% dei denti mancanti nella popolazione – dato che sale a oltre il 50% nelle persone di terza età – sono stati persi a causa della parodontite, patologia infiammatoria di origine batterica che colpisce il parodonto, cioè le ossa che fanno da base alla dentatura, e che spesso, al di là del sorriso, ha molte altre conseguenze pesanti: pensiamo all’umore, alle relazioni sociali, all’alimentazione… L’infiammazione, infatti, provoca anche la mobilità e uno spostamento dei denti residui ed è spesso collegata a un’importante difficoltà di masticazione.

È a questo punto che scatta una sorta di circolo vizioso: perdita di denti e malnutrizione, infatti, purtroppo si influenzano reciprocamente. Una cattiva alimentazione, povera ad esempio di frutta e verdura e quindi con scarso apporto di vitamine, causa una maggiore risposta infiammatoria dei tessuti parodontali. E questo, a sua volta, influisce sul progredire della malattia. D’altro canto la stessa caduta dei denti provoca malnutrizione: le persone, infatti, masticano con più difficoltà, la carne in particolare, e così non si assumono le proteine necessarie a mantenere la massa muscolare, già destinata a ridursi a causa dell’avanzare degli anni.

Perdere i denti è inevitabile? No, ma vanno curati

Ma, come si diceva poc’anzi, perdere i denti ha ricadute pesanti e profonde anche sotto il profilo psicologico e sociale: non si riesce più, ad esempio, a parlare nel modo corretto e a farsi capire, ci si sente a disagio o in imbarazzo, la propria autostima precipita e con lei molte relazioni sociali, con la depressione che può essere dietro l’angolo.

Pur non capendone ancora le cause, poi, è la scienza stessa a certificare una stretta correlazione tra la perdita dei denti e lo sviluppo di deficit cognitivi e della demenza. Masticare meno può comportare una riduzione del flusso di sangue al cervello con una compromissione della sua funzionalità. Quando si invecchia la forza della masticazione si riduce, i muscoli della bocca si indeboliscono e così i denti cedono.

Ma è sbagliato pensare che perdere i denti sia inevitabile: studi scientifici dimostrano che anche in età avanzata si possono prevenire e curare molti disturbi parodontali. Il segreto è sempre lo stesso: una corretta opera di prevenzione attraverso l’igiene orale quotidiana e le visite regolari dal dentista. Noi medici cerchiamo di darvi sempre le informazioni più corrette. Voi, pazienti, fate la cosa giusta: andate a trovare il vostro dentista.

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