“Alzati e vai, alzati e vai”: sono queste le parole che Papa Francesco fa ripetere ai giovani di Venezia e delle diocesi del Veneto presenti nel campo della Basilica della Salute domenica 28 aprile, durante la sua visita a Venezia.
Dopo aver effettuato un giro in macchina elettrica tra i circa 1.500 giovani e dopo aver ascoltato le parole di saluto rivoltegli da alcuni ragazzi, il Papa ha pronunciato il suo discorso.
«Amici, qui a Venezia, città della bellezza, viviamo insieme un bel momento di incontro, ma stasera, quando ciascuno sarà a casa, e poi domani e nei giorni a venire, da dove ripartire per accogliere la bellezza che siamo e alimentarla?, da dove ripartiamo per cogliere questa bellezza?», domanda il Papa ai giovani. «Vi suggerisco due verbi, per ripartire, due verbi pratici perché materni: due verbi di movimento che animavano il cuore giovane di Maria, Madre di Dio e nostra. Lei, per diffondere la gioia del Signore e aiutare chi era nel bisogno, “si alzò e andò” (Lc 1,39). Alzarsi e andare. Non dimenticare questi due verbi che la Madonna ha vissuto prima di noi».
Concluso il discorso, al Papa è stata donata una forcola di legno, elemento fondamentale delle imbarcazioni a remi. Questo dono vuole simboleggiare l’energia dei giovani e delle diocesi presenti, ma intende anche rappresentare simbolicamente il ruolo di Francesco, che dà una direzione alla Chiesa universale.
«Prima di tutto, alzarsi», spiega Papa Francesco sottolineando le parole rivolte ai giovani presenti. «Alzarsi da terra, perché siamo fatti per il Cielo».
Papa Francesco, con l’uso del verbo “alzarsi” vuole incoraggiare i giovani a prendere in mano la propria vita con coraggio e determinazione.
«Alzarsi per stare in piedi di fronte alla vita, non seduti sul divano», continua Papa Francesco. «Cos’è un giovane per tutta la vita seduto sul divano? Immaginate questo; ci sono divani diversi che ci prendono e non ci lasciano alzare. Dobbiamo alzarci per accogliere il dono che siamo, per riconoscere, prima di ogni altra cosa, che siamo preziosi e insostituibili».
Papa Francesco evidenzia inoltre quanto ognuno di noi sia speciale ed insostituibile. «Ogni persona è bella e ha un tesoro dentro di sé, un bel tesoro da condividere e dare agli altri. E questo non è autostima, no, è realtà! Riconoscere questo è il primo passo da fare al mattino quando ti svegli: scendi dal letto e ti accogli in dono».
Tuttavia, spesso ci si scontra con una sorta di forza di gravità negativa che sembra trascinare verso il basso. In queste circostanze, è essenziale saper trovare il coraggio di “lasciarsi rialzare”.
«È bello guardare una persona dall’alto in basso?», domanda il Papa. «È bello o non è bello? No, non è bello. Ma quando si può guardare una persona dall’alto in basso, quando? Per aiutarla a sollevarsi».
«Una volta rialzati, tocca a noi restare in piedi. Non è facile, ma bisogna avere costanza», continua il Papa. «Per crescere nella fede e nell’amore dobbiamo avere costanza e andare avanti sempre».
Dopo esserci rialzati, è quindi il momento di andare. Andare significa diventare un dono, donarsi agli altri, coltivare la capacità di innamorarsi. «Una giovane, un giovane che non sente la capacità di innamorarsi o di essere amorevole con gli altri, qualcosa gli manca. Bisogna andare incontro, camminare, andare avanti», conclude Papa Francesco.
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