Unite nello studio e nel lavoro: Letizia Pirolo e Giulia Stefani sono due giovani e motivate ostetriche che, alla passione, uniscono un approccio nuovo alla preparazione al parto per neo-genitori. «Abbiamo studiato insieme all’università – racconta Letizia – poi ci eravamo perse di vista ma dopo qualche anno ho deciso di creare dei corsi pre-parto, ma erano abbastanza standard, mi mancava una componente esperienziale e per caso mi sono imbattuta di nuovo in Giulia che frattanto si era specializzata in questo». Da qui è iniziato un sodalizio che debutta con un nuovo percorso di affiancamento con un corso all’Ospedale Villa Salus di Mestre.
«L’età delle mamme che affianchiamo è molto varia, dai 25 ai 47 anni, spesso arrivano per passaparola di altre neo-mamme che hanno fatto un percorso con noi e ne hanno parlato bene – raccontano le ostetriche – si tratta di donne che hanno bisogno di un confronto per una gravidanza arrivata a sorpresa o cercata a lungo, soprattutto cercano non solo la componente teorica e pratica ma quella esperienziale. Ci tengono molto che anche il proprio partner partecipi agli incontri e spesso ci scelgono proprio per questo: anche se non è il papà che partorisce, sapere di averlo al proprio fianco fa tanto e condividere questo percorso unisce e rafforza la coppia. Se è la mamma che partorisce e il bambino nasce, il papà lo accoglie e l’ostetrica… e qui per aiutare!»
«Io ero partita che volevo fare l’infermiera – racconta Letizia – ma dai racconti di altre professioniste ho voluto provare a entrare al corso universitario per diventare ostetrica, ma i numeri erano ridottissimi. Dopo aver superato le selezioni nel giro di qualche mese ero già in tirocinio in sala parto e ho capito che era davvero quello che volevo fare, condividere momenti così profondi e intensi arricchisce in modo unico, dopo 10 anni per me svolgere questa professione è ancora un onore». Giulia scherza: «Il nostro percorso insieme ormai è quasi un “matrimonio” lavorativo e per me che volevo entrare a medicina è stata una sorpresa essere ammessa a ostetricia. Non sapevo cosa aspettarmi e la prima esperienza l’ho fatta in consultorio e solo dopo in sala parto, ma avendo visto due mondi così diversi sentivo che mi mancava ancora qualcosa per migliorare la relazione con i genitori».
«Frattanto io avevo cominciato a sviluppare un corso per neo-genitori, era il 2018 – spiega Letizia – era molto tecnico, con elementi di anatomia e tecniche di allattamento, ma sentivo che mancava qualcosa, le coppie non avevano bisogno solo d’informazione». «Io invece stavo colmando il mio gap con un master in psicologia pre e perinatale, per poter affiancare l’intera famiglia», aggiunge Giulia. «Dopo l’università avevamo preso strade diverse, ma la libera professione ci ha fatto ritrovare per caso – le fa eco Letizia – così visto che lei aveva un approccio diverso dal mio e voleva fare dei corsi più esperienziali, abbiamo deciso di mettere insieme le forze per creare qualcosa di nuovo. Negli anni il percorso è cresciuto ed è cambiato via via adattandosi alle esigenze delle coppie che incontriamo, resistendo e adattandosi anche al Covid. La nostra collaborazione continua accumunata dalla stessa sensibilità e attenzione che condividiamo e che spesso si estende oltre il corso, seguendo i genitori anche dopo il parto».
La novità principale del corso, oltre che di essere pensato per le coppie e non solo per le mamme, per preparare entrambi i partner al momento del parto con esercizi fisici per semplificare il travaglio imparando a gestire la respirazione e il pavimento pelvico, è quella di curare l’aspetto emozionale, confrontandosi sulle aspettative legate alla nascita e su come impostare una nuova vita, non solo quella in arrivo ma quella da genitore. Un ciclo di incontri prevede 6 appuntamenti di circa 2 ore a cadenza settimanale, con le coppie che vi prendono parte in gruppo. Ogni incontro si articola in tre momenti: uno informativo, uno esperienziale che coinvolge la coppia simulando varie situazioni e uno di condivisione fra i vari neo-genitori.
«L’ultimo è il più vicino al nostro approccio – spiegano – cerchiamo di capire le paure e i bisogni emotivi dei genitori che abbiamo davanti, quali sono le loro aspettative e i loro desideri attorno a questa nascita in arrivo e di conseguenza cuciamo su di loro il nostro percorso di formazione, che quindi è sempre in continua mutazione e adattamento. Vogliamo creare un ambiente confortevole per entrare in relazione con le persone, facendo sì che possano esprimersi liberamente per riuscire a vivere al meglio questa incredibile esperienza perché investire nei nove mesi di gravidanza significa investire per l’intera vita di un bambino». Ma non finisce qui: «Finché la coppia non partorisce non si liberano di noi – scherzano – ci possono scrivere e chiamare e spesso si arriva anche alla fase di allattamento in cui ci si sente ancora». Il corso si svolgerà nella palestra attrezzata e le mamme iscritte avranno accesso privilegiato ad alcuni esami, come il pap test.
Fare figli è sempre più raro, questo lo dicono i dati, ma le motivazioni oltre ai numeri? «Dal nostro piccolo osservatorio sul campo – spiegano le ostetriche – abbiamo avuto molte mamme che venivano da percorsi di procreazione assistita. Si aspetta sempre di più per avere figli, ben oltre i 25 anni che sarebbe l’età perfetta dal punto di vista biologico, perché si cerca una stabilità economica e una consapevolezza, ma oltre al fattore biologico dell’età rispetto a decenni fa è calata proprio la fertilità, segno che forse lo stress e l’inquinamento che subiamo hanno un impatto anche su questo aspetto. Aggiungiamo che spesso manca un sostegno famigliare, per distanza o anzianità dei genitori e che è difficile accedere a servizi come il nido, basti pensare che alcune mamme iscrivono i bambini già al settimo mese di gravidanza per sperare di entrare in graduatoria per tempo!».
«Da donne poi diciamo che la società non manca di elargire giudizi e pareri non richiesti che a livello psicologico pesano – concludono – ma non bisogna demordere e demoralizzarsi se si vuole avere un figlio. Noi diciamo sempre che a piccoli passi si fa tutto e se una coppia è solida si può affrontare ogni cosa, sapendo che bisognerà comunque rivoluzionare la propria vita. E’ anche per questo che noi seguiamo le nostre coppie anche con visite domiciliari, che dopo il Covid non sono più la norma. Da questo punto di vista una struttura come Villa Salus, che ha sempre dimostrato una particolare sensibilità ai pazienti creando un ambiente famigliare, ha delle dimensioni che permettono di seguire bene questa fantastica avventura che è la gravidanza, tanto che l’intera organizzazione cerca di semplificare invece che complicare questo percorso. C’è grande attenzione alle piccole cose, come ad esempio farci trovare la palestra pulita prima degli incontri. Per cui ci auguriamo che questo corso sia l’inizio di qualcosa di più da poter offrire alle future coppie di genitori».
C.I.D. s.r.l. Società a Socio Unico – Casa editrice del settimanale Gente Veneta – CF e PI 02341300271 – REA: VE – 211669 – Capitale Sociale 31.000 euro i.v. – Dorsoduro,1 – 30123 Venezia
Iscriviti a GREEN&SALUS e non perderti nessun aggiornamento, ti invieremo 1 volta a settimana i nuovi articoli!