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Banca Ifis apre le porte del parco di Villa Fürstenberg

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Una domenica di visite in collaborazione col Wigwam Club Venezia per scoprire la biodiversità

Può un giardino raccogliere tanta storia, vicende famigliari, arte e cultura e tenere tutto amalgamato insieme in un equilibrio che solo la natura è in grado di creare attraverso una biodiversità in cui l’uomo è parte integrante? Si dà il caso che il parco di Villa Fürstenberg, attuale sede di Banca Ifis, nasconda tutti questi dettagli, che domenica 30 giugno saranno svelati al pubblico con una serie di workshop organizzati in collaborazione con il Wigwam Club Giardini Storici Venezia, associazione che punta a riscoprire le bellezze naturali e paesaggistiche degli spazi verdi nascosti alla vista di tutti i giorni nella città.

Il percorso di visita, intitolato “Biodiversità, la bellezza dal micro al macro”, sarà accompagnato da Mariagrazia Dammicco, Gottardo Bonacini e Oreste Sabadin, attraverso tre diversi turni, si diramerà all’interno del Parco Internazionale di Scultura, curato da Cesare Biasini Selvaggi e Giulia Abate, dove fra le opere d’arte contemporanea sarà possibile addentrarsi in un sentiero esperienziale per approfondire gli equilibri naturali delle piante del parco e la loro integrazione con la presenza umana, in un contesto in cui elementi diversi hanno trovato il loro spazio donando un’identità precisa al luogo.

La storia del parco della Villa Fürstenberg

«Tutto è nato quando siamo stati coinvolti Gottardo e io dai curatori del parco lo scorso anno – racconta Dammicco – per fare una ricerca storico-paesaggistica che sarebbe poi diventata un contributo nel libro “La Natura della Scultura contemporanea” edito da Skira, che ha rivelato dettagli interessanti, alcuni raccolti anche all’interno dell’app Ifis Art (disponibile per Android e iOS), dedicata proprio alla visita del parco. Edificata nel 1700 la villa era della famiglia Careggiani, poi è passata di mano ai Papadopoli, proprio qui nel 1849 il generale Radetzky firmò la resa di Venezia nella Prima Guerra di Indipendenza del Risorgimento. Infine negli anni ’30 arriva alla famiglia Agnelli e il Senatore Giovanni la dona a Clara nel 1939, che visse qui con i suoi tre figli Ira, Egon, Sebastien Egon avuti da Tassilo Von Fürstenberg e dove trascorrerà il resto della vita col suo secondo marito: il conte Giovanni Nuvoletti, proprio loro due sono i maggiori artefici dell’attuale fisionomia del parco».

«Si tratta di una classica villa in un contesto di campagna, con un parco oggi di ben 22 ettari di estensione – continua – tra le chicche di cui siamo venuti a conoscenza, alcune grazie al capogiardiniere dell’epoca Francesco Guerretta, oltre alla moria di numerosi alberi a causa della tremenda gelata del 1985, è che mentre la principessa Clara era solita curare le rose, era il conte Nuvoletti che si occupava della fisionomia dei giardini. Ma la cosa più interessante è che, grazie alla conferma della figlia Paola, abbiamo scoperto che il progetto del parco vide alcun interventi da parte di Pietro Porcinai, il più grande paesaggista italiano del ‘900. Alcuni elementi sono tipici suoi stilemi come il bel laghetto con i fiori di loto, la collinetta con magnolie e colonnine, oltre ad alberi disposti a gruppi. Oggi la villa è la sede di Banca Ifis, che ne ha valorizzato il parco con un lavoro di recupero e censimento delle piante, arricchendo gli spazi con sculture contemporanee».

Le piante e la biodiversità ospitate all’interno dei giardini del parco

«Come si può intuire dalla storia recente del riassetto del parco – spiega la Presidentessa del Wigwam Club – le piante e gli alberi hanno al massimo un secolo, suddivise da viali molto belli di tigli, ligustri e liriodendri, disposti a crearecannocchiali prospetticicon punti focali che diano profondità e colleghino al paesaggio circostante. Poi è presente un ombroso boschetto di faggi penduli, che danno l’idea di formare una grande capanna di fronde. Si trovano anche pini domestici, una quercia da sughero, cedri, pioppi, ginkgo biloba, oltre a un maestoso tiglio e alla pergola di glicine monumentale in ferro che conduce al “giardino d’inverno”».

«Se questo spazio nasceva in origine come villa di campagna – aggiunge – l’impronta data da Clara Agnelli e Giovanni Nuvoletti è stata quella di ricavare all’interno del parco spazi più intimi dove passeggiare e i bambini potessero giocare, o per osservare il trionfo della natura. La coppia chiedeva ai giardinieri di non raccogliere le foglie cadute in autunno per godere dei tappeti rossastri che si sovrapponevano al prato. Il Conte poi aveva l’abitudine di ricavare piante da quelle già piantate facendole moltiplicare, oltre a far bordare, in modo efficace, i sentieri di ghiaino con convallaria japonica, una pianta che si presenta come un’erba più scura e robusta che non va assolutamente tagliata per definire dei bordi naturali ed evidenziare il perimetro dei sentieri, proprio come se un pittore irrobustisse i tratti di una figura».

Il percorso di visita organizzato da Wigwam Club Venezia

«Come Wigwam è la prima volta che organizziamo un evento in questo giardino e ne siamo molto onorati – racconta Dammicco – sarà interessante vedere come la piante coesistono con sculture iconiche come l’aragosta “The King” di Philip Colbert, Clio Dorata di Manolo Valdés, le creazioni di Igor Mitoraj o il Cavallo di Fernando Botero al centro di un piccolo labirinto. La nostra sarà una visita coinvolgente e stimolante per i partecipanti, incentrata sulla biodiversità, dai grandi alberi ai micro-organismi presenti nel prato, per comprendere come tutti gli elementi in un ambiente naturale siano viventi e pulsanti, da piccoli funghi a fili d’erba, fino agli insetti impollinatori».

«Questa osservazione da vicino permette di capire come ogni elemento vegetale e animale concorra alla salute di un ambiente naturale – conclude – mentre il nostro paesaggista Bonacini fornirà delle suggestioni botaniche e paesaggistiche legate a piante e fioriture, io parlerò delle affinità fra uomo e natura. Infine l’artista Oreste Sabadin offrirà delle letture di alcuni brani e improvvisazioni al clarinetto per invitare a concentrarsi sull’ascolto dei rumori del parco e anche sui silenzi, coinvolgendo i partecipanti in una riflessione attraverso un uso ludico delle parole. Per il 30 giugno i posti sono già esauriti, ma Banca Ifis permette di visitare il parco in altre date prenotandosi».

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