La chiesa dello Spirito Santo in Fondamenta delle Zattere a Venezia, chiusa al culto dal 2005 e ridotta ad uso profano non indecoroso, diventerà una nuova biblioteca di area linguistica orientale dell’Università Ca’ Foscari. Questo è possibile grazie al protocollo d’intesa trentennale tra la Diocesi e l’Università, che venerdì 12 è stato firmato presso il Palazzo Patriarcale dal Patriarca Francesco Moraglia e dalla Rettrice Tiziana Lippiello. Il protocollo prevede anche il restauro dell’immobile che un tempo era stato sede di una comunità monastica femminile: le Agostiniane dello Spirito Santo. La chiesa potrà diventare biblioteca dopo aver raccolto le autorizzazioni statali necessarie e dopo aver concordato le fasi del restauro con la Soprintendenza, che si è già positivamente espressa. «Era da tempo che cercavamo uno spazio adeguato per ospitare la biblioteca di area linguistica. – sottolinea la rettrice dell’università Tiziana Lippiello. – Fin dall’inizio del mio mandato abbiamo lavorato per individuare una soluzione logistica che potesse soddisfare le nostre esigenze e sono davvero felice che il Patriarca abbia colto il valore di questa iniziativa. È una notizia bellissima per Ca’ Foscari, era il nostro sogno nel cassetto avere una biblioteca così significativa anche dal punto di vista culturale e artistico».
Poi sottolinea l’attenzione al rispetto per il luogo: «Sono stata diversi anni in Olanda. Nel Nord Europa da tempo certe chiese sono state trasformate in negozi o ritrovi per assemblee cittadine, con un uso lontano da quello per cui sono nate. Con la creazione della biblioteca l’edificio sarà fruibile per un uso rispettoso del suo passato simbolico e religioso». Un luogo di spiritualità che ora darà spazio all’intelletto: «Sarà un centro di studio, pensiero e meditazione. Anche se l’uso non sarà più quello per cui l’edificio è nato in passato, la spiritualità resterà dentro di noi» afferma la rettrice.
Da una prima analisi si prevede di realizzare una “macchina” della cultura da collocare al centro della navata, completa di scale e ascensore. La struttura potrà essere realizzata su tre livelli e potrà ospitare uno sviluppo di circa 1.850 metri lineari di libri e 260 posti lettura complessivi. Oltre alla biblioteca ci sarà anche una sala lettura, inoltre verrà anche realizzata una sala per convegni e seminari. «Tale struttura sarà trasparente, così che chi usufruisce del luogo potrà continuare ad apprezzarne le bellezze artistiche e architettoniche, ricche di storia e bellezza». Non si sa ancora a quanto ammonterà il prezzo dell’intervento di riqualificazione che si renderà necessario: «Il progetto però dovrebbe essere pronto per il 2026» dice la rettrice, felice che la nuova biblioteca sarà in un luogo in cui insistono molte istituzioni culturali e realtà accademiche ed educative veneziane. «È un punto strategico della città, questo rafforzerà sicuramente anche la collaborazione che abbiamo con istituzioni quali l’Accademia di Belle Arti, il Guggenheim e lo stesso Seminario Patriarcale con la sua biblioteca. Una maggiore possibilità per Ca’ Foscari di dialogare con il territorio».
Il progetto si inserisce in una serie di iniziative volte al miglioramento del Campus universitario: «Ci stiamo impegnando da anni per dare nuovi servizi e spazi agli studenti e fare di Ca’ Foscari un Campus moderno e attrattivo, basato sulle esigenze dei giovani, su modello delle università europee» spiega Lippiello. La parte umanistica – linguistica, in particolare, ha ricevuto moltissimo negli ultimi anni, pur mantenendo investimenti anche nel Campus scientifico in Via Torino a Mestre e in quello economico a San Giobbe, dove da poco tra l’altro è stato inaugurato un servizio di asporto di pasti per gli studenti. Il Campus umanistico – linguistico è diffuso a Dorsoduro tra il Polo didattico di San Basilio, la biblioteca Baum di area umanistica a Malcanton Marcorà e la biblioteca CFZ alle Zattere di area linguistica. «Avere quindi un ulteriore biblioteca alle Zattere destinata alle lingue completerà l’offerta» sottolinea Lippiello. Tra le novità inoltre anche i lavori alla Tesa n. 4 di San Basilio: «Qui per gli studenti sarà possibile avere una fruizione degli spazi più interattiva, in cui potranno interagire con una didattica laboratoriale in stretto contatto docenti, territorio, realtà cittadine e aziende» spiega la rettrice. Infine, l’università sta continuando a lavorare a progetti di internazionalizzazione e ricerca, nell’attrazione di talenti per quanto riguarda docenti e studenti, e in progetti con il territorio sia per quanto riguarda i beni cultuali ma anche l’informatica e la cyber security: «Questo è possibile grazie ai bandi Pnrr che abbiamo vinto. Il prossimo passo sarà cercare di renderli sostenibili per il futuro con progetti internazionali».
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