«Nella nostra società che rincorre una perfezione finta spesso si mettono a tacere certe questioni liquidandole con un “va tutto bene”, ma alla lunga questo fa sentire peggio – racconta Micaela Velli, Responsabile del settore scuole di AVAPO Mestre – noi crediamo che insegnare a bambini e ragazzi che ci sono anche cose che possono non andare bene, li aiuti a non destabilizzarsi, accettando che fa parte delle leggi della natura. Oggi i messaggi che vedono in televisione o su TikTok sono tutti semplicistici, ma nelle fiabe le difficoltà sono uno degli ingredienti di base, assieme agli antagonisti e agli oggetti magici per sconfiggerli, in qualche modo insegniamo a trovarli dentro di sé con il volontariato».
«Abbiamo iniziato anni fa con la collaborazione di qualche insegnante per divulgare il valore di questa pratica e via via il dialogo si è ampliato a tante scuole di tutti i gradi di istruzione che sono ormai coinvolte con continuità in questa attività – aggiunge – questo ci permette di arrivare alle famiglie veicolando e informando sugli obiettivi della nostra associazione, favorendo una cittadinanza attiva». Il programma delle iniziative è stato presentato lo scorso 9 settembre nel corso dell’Open-Day tenuto all’Auditorium De Michelis del Museo M9, davanti a numerosi docenti, per presentare i percorsi per l’anno scolastico 2024/2025.
«Dalla semplice consegna di materiale informativo nelle scuole, il dialogo, attraverso di AVAPO Mestre, si è così allargato con l’ospedale tanto che oggi abbiamo un insegnante che fa lezione all’Angelo – racconta Velli – negli anni fra le iniziative che abbiamo svolto quelle di Natale hanno avuto parecchio successo. Raccogliamo i biglietti disegnati, scritti e colorati da parte degli allievi dalle primarie alle superiori, come il Franchetti, il Pacinotti e il Michelangelo Guggenheim, indirizzati ai malati oncologici per dare loro speranza e ispirazione. Abbiamo tappezzato di bigliettini anche l’interno dei nostri mezzi di trasporto per i pazienti, mettere in dialogo giovani e territorio, ha dimostrato una grande sensibilità al valore del dono».
«Tra auguri, pensieri, poesie e inviti di pronta guarigione è stato bello sentire il desiderio di vicinanza a chi passa un momento di difficoltà – aggiunge – abbiamo poi organizzato la mostra “Apolidia” a maggio 2024 presso la sala Santa Maria delle Grazie. Aperta in contemporanea alla Biennale, ha mobilitato artisti da tutto il mondo nativi di altri Paesi rispetto a quelli in cui vivono che hanno raccontato attraverso 15 opere la loro natura di “senza patria”, in una fragilità simile a chi affronta la malattia. Il percorso, con il coinvolgimento delle scuole, ha visto quasi 500 visitatori tra studenti e docenti. Abbiamo anche organizzato maratone per la lettura, come quella di 10 ore in Piazza Ferretto che ha visto letture di poesie da parte di insegnanti e allievi, su temi come i disturbi alimentari, l’amore e le relazioni».
«Per quest’anno scolastico ci saranno diverse conferme, ma anche parecchie novità – spiega la referente – rinnoveremo l’iniziativa dei biglietti natalizi, oltre a una nuova maratona per la lettura che avrà luogo, in partnership con il Comune di Venezia e il Museo M9, il 23 aprile 2025, Giornata Mondiale del Libro. Per quest’ultima iniziativa replicheremo l’invito a studenti e famiglie di donarci dei libri per cui chiediamo la donazione di un euro l’uno nei nostri gazebo o mercatini, per finanziare le nostre attività».
«Fra le novità avremo una mostra al primo piano dell’Ospedale dell’Angelo, dove esporremo elaborati grafici 60×40 prodotti dalle scuole del territorio a partire dal giorno 8 fino alla fine del mese di dicembre – racconta – essendo presenti poi fra gli “Itinerari educativi” del Comune e della Città Metropolitana di Venezia, ovvero proposte didattiche aggiuntive, la nostra associazione entra nelle scuole per promuovere la raccolta dei tappi per finanziare le nostre attività e promuovere la coscienza ambientale e per parlare dell’importanza di diventare volontario. Inoltre per i ragazzi soggetti di procedimenti disciplinari offriamo la possibilità di svolgere lavori socialmente utili nella nostra realtà, riscoprendo il valore della vita».
«Entrare nel mondo della crescita è bellissimo – spiega Velli – e visto che come AVAPO Mestre siamo conosciuti per le cure palliative e il sostegno, non vogliamo parlare di morte ma di guarigione, mettendo i ragazzi davanti al valore delle vita e del supporto a chi si ammala di tumore che, purtroppo, può essere anche il proprio compagno di banco. Con i più piccoli ci facciamo aiutare da peluches e dal pupazzo “John marionetta”, che esorta i bambini a raccogliere i tappi per fare del bene per aiutare le persone in difficoltà e dando delle pillole sul supporto a chi si trova i difficoltà. Anche se magari prendiamo alla larga l’argomento, sono i piccoli stessi che ci raccontano di qualche loro parenti che è stato o è ammalato, così noi insegniamo come comportarsi e supportare chi si trova in difficoltà, lavorando sulla consapevolezza che aiutare è qualcosa di naturale».
«La risposta delle ragazze e dei ragazzi è molto buona, anche i docenti coinvolti, da uno sparuto numero – conclude – sono più di 170 solo in una chat che abbiamo in comune, presidi e insegnanti continuano a credere in queste attività. Magari al primo impatto quando andiamo in classe gli studenti non sanno bene cosa è una associazione di volontariato, ma ne comprendono il valore. I volontari delle associazioni del territorio sono sempre meno e sempre più anziani, per cui trasmettere il valore e il senso di questo impegno è fondamentale se si vuole che questo tipo di realtà sopravviva al cambiamento generazionale. Donare e donarsi è importante, oggi lo si fa a partire dal rinnovo della propria carta di identità per gli organi, ma è fondamentale imparare che ogni attività che venga fatta nel territorio è determinante per riqualificarlo in senso ampio e per connettersi ad esso».
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