Finita la sessione di settembre e iniziate le lezioni del nuovo anno accademico, anche le attività della Pastorale Universitaria veneziana cominciano a muovere i primi passi dopo l’estate.
Tra conferme di proposte e nuove iniziative, il volto della Chiesa di Venezia che lavora a servizio degli studenti e di tutti coloro che orbitano nel mondo accademico si rinnova ogni settembre, anche concretamente!
Accanto a don Gilberto Sabbadin, direttore dell’Ufficio diocesano per l’Università, e Lorenza Fasolo, incaricata ad affiancarlo dal Centro di Pastorale Universitaria Santa Fosca (CPU), operano infatti dei giovani e delle giovani che si mettono a servizio del progetto e delle attività di pastorale per un anno come civilisti o volontari.
Per l’anno pastorale e accademico 2024-2025 saranno ben quattro i volti nuovi che in questi giorni cominciano il proprio servizio presso la sede della Pastorale Universitaria a Cannaregio, al Centro Scalzi.
Si tratta di quattro studenti che abitano nelle Case del CPU e che conoscono già bene lo stile e gli obiettivi del progetto.
Quattro studenti fuori sede che con il loro lavoro contribuiranno alla vita e alla proposta della Chiesa veneziana. Ma conosciamoli meglio.
Giulia De Marco è arrivata a Venezia, a Santa Fosca, quattro anni fa da Tricase, in provincia di Lecce, per studiare Lingue e sta iniziando ora il secondo anno di magistrale LLEAP (Lingue e Letterature Europee, Americane e Postcoloniali). «Credo nel potere della parola!» dice parlando della sua passione per la letteratura. «Studiare letteratura e comparare voci diverse apre alla conoscenza di sé e all’incontro con uno sguardo diverso».
Offrire occasioni «che uniscono le persone e creano momenti di condivisione», perché «ciascuno possa sentirsi parte di qualcosa di più grande» è l’obiettivo che si pone per quest’anno Agostino Calabrò, originario di Gioia Tauro (Reggio Calabria), laureando in Informatica e veterano della Casa studentesca San Michele di Mestre.
Elisa Davoli inizia solo il suo secondo anno a Venezia, dove è arrivata per la laurea magistrale in American Studies dopo la triennale in Lingue e Culture europee conseguita a Modena.
Va da sé che in questo nuovo anno Elisa voglia «offrire la creatività, uno sguardo diverso – ci racconta – contributo di chi vede il mondo con occhi curiosi e da prospettive originali».
Sua compagna di Casa studentesca è Lucia Ceradini, veronese di Arbizzano di Negrar, a Venezia dal 2022 per la laurea magistrale in Scienze dell’Antichità, mentre in parallelo prosegue anche gli studi magistrali di violoncello presso il Conservatorio di Verona. «Quando sono arrivata a Venezia ho cercato la Pastorale Universitaria perché sentivo l’esigenza di un contesto comunitario di riferimento, per incontrare altri studenti con cui condividere il mio cammino di fede» ci confida.
Da qui nasce il suo desiderio di «dare un contributo perché la Pastorale Universitaria sia fortemente pastorale e un po’ meno universitaria».
E allora si parte con la forza e la vitalità di questi nuovi giovani, studenti fuori sede giunti qui per il proprio percorso accademico, che oggi si mettono a servizio dei loro coetanei e della Chiesa veneziana offrendo a noi tutti una bellissima testimonianza.
Lorenza Fasolo
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