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Lancio della Cattedra UNESCO Aid4GEA di Ca’ Foscari

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Presentata l’iniziativa che attre ricercatori da tutto il mondo a Venezia per ambiente ed energia

La cattedra UNESCO su materiali e tecnologie per la transizione energetica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia ha un nome: Aid4GEA ed è stata ufficialmente lanciata il 15 ottobre 2024 presso l’auditorium Mainardi del campus scientifico di Mestre con l’incontro “Technologies and Materials for Green & Energy Applications (Aid4GEA)”. L’iniziativa è coordinata dalla professoressa di chimica inorganica Elisa Moretti e dal professore di scienza e tecnologia dei materiali Alberto Vomiero. «In realtà siamo già attivi da qualche mese – confidano i docenti – tanto che abbiamo ricevuto come altre cattedre di questo tipo in Italia, il sigillo di merito da parte del Ministro dell’Università e della Ricerca (MUR) per l’impegno nello sviluppo di energia sostenibile e la tutela ambientale, visto che siamo l’unico caso che tratta scienze di base nel nostro Paese».

«Il nostro obiettivo è duplice – spiegano – da una lato la ricerca di materiali avanzati per soluzioni sostenibili a livello energetico e ambientale e la divulgazione dei risultati e dall’altro il coinvolgimento e lo scambio di studenti e ricercatori tra varie istituzioni e Paesi, soprattutto del Terzo Mondo, per generare un impatto a livello internazionale per lo sviluppo attraverso riciclo, riutilizzo ed efficienza energetica». La cattedra è in co-tutela con l’università svedese di Luleå e darà la possibilità di rafforzare e generare partnership con altri enti di formazione, mobilità internazionale dei ricercatori e incontri e simposi attraverso convegni internazionali.

La presentazione di Aid4GEA al pubblico

Inaugurata dal professor Maurizio Selva, Direttore del dipartimento di Scienze molecolari e Nanosistemi e dalla Rettrice di Ca’ Foscari Tiziana Lippiello, la presentazione della cattedra, oltre a una delegazione UNESCO, ha visto alternarsi studiosi degli enti partner come Margareta Groth, (Università di Luleå), Zhong Lin Wang (BINN-Accademia Cinese delle Scienze), Balla Diop Ngom (Presidente della Società Africana di ricerche sui Materiali e docente dell’Università Cheikh Anta Diop di Dakar), Malik Maaza (docente della Cattedra UNESCO africana dell’UNISA in nanoscienze e nanotecnologie).

Fra gli interventi anche quello di Claudio Pettinari Vice-Presidente della Società Italiana di Chimica che ha sottolineato come «L’augurio è che questa cattedra sia un’opportunità per portare alla luce i benefici che la chimica può originare, abbandonando l’associazione limitante di questa materia al solo inquinamento, colmando il gap reputazione con una divulgazione a un pubblico non specialistico uscendo dall’accademia». Il prof. Gianfranco Pacchioni, membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei e decente alla Bicocca di Milano ha ricordato poi che il ruolo delle scienza «Dovrebbe essere quello di fare scoperte pubbliche, mentre oggi spesso sono le aziende e i privati che guidano il progresso scientifico, ma le grandi innovazioni sono spesso arrivate non seguendo schemi e percorsi precostituiti, come la risonanza magnetica nucleare, usata per fini diversi dalla sua iniziale ricerca».

Cattedra UNESCO di Ca’ Foscari: iniziative e progetti di ricerca

«Abbiamo già coinvolto una decina di persone fra studenti di dottorato e post-doc – racconta il professor Alberto Vomiero – provenienti da Etiopia, Senegal, Iran e Cina, quest’ultimo Paese ha finanziato completamente una posizione di dottorato e prestigiose fondazioni straniere hanno messo a disposizione finanziamenti per assegni di ricerca post-doc, tutto questo grazie alla forza di un network internazionale. Abbiamo già partecipato a tre conferenze internazionali, di cui due negli USA, per divulgare i risultati sin qui ottenuti, per parlare non solo di avanzamento scientifico ma di come coniugarlo con lo sviluppo sostenibile». «Siamo anche felici che di questi studenti e ricercatori stranieri che vengono a Venezia – aggiunge la professoressa Moretti – molte siano donne e di Paesi in cui l’accesso all’istruzione universitaria è molto difficile».

«Stiamo lavorando a diversi progetti finanziati da bandi nazionali, europei e internazionali soprattutto nell’ambito di nuovi materiali e tecnologie per applicazioni ambientali ed energetiche, fra cui la produzione di idrogeno attraverso celle fotoelettro-chimiche – aggiungono i docenti – ma oltre a questo lasciamo spazio anche a ricerca indipendente (N.d.r. la così detta “blue sky”) nel tempo libero all’interno del nostro laboratorio, in questo modo una dottoranda ha sviluppato nuovi fotocatalizzatori che sono stati premiati. Cerchiamo di offrire così un mix tra progetti finanziati, attrarre studiosi in visita nel nostro laboratorio e offrire una formazione avanzata agli studenti e ricercatori, dando l’opportunità di frequentare corsi, workshop e presentare le proprie ricerche a convegni e conferenze oltre a tenere corsi e docenze a Ca’ Foscari».

Una cattedra internazionale come modello per il futuro dell’università?

«I numeri dimostrano che i Paesi che investono in istruzione generano un elevato beneficio sociale con un impatto rilevante anche sul PIL – spiega il professor Vomiero – in questo senso fuori dal Nord Europa stiamo cercando di operare un cambiamento culturale e la Cattedra UNESCO si sta rivelando uno strumento efficace, soprattutto nel nostro ambito di ricerca, dandoci la possibilità di essere all’interno di un network che attira studiosi, partner e consente di accedere a finanziamenti per progetti ad alto valore aggiunto. Chi studia qui da noi diversamente non riuscirebbe a fare queste esperienze, sarebbe bello che questo modello si potesse ampliare, garantendo anche maggior possibilità alla ricerca di base, i cui frutti spesso si vedono dopo decenni, grazie alla base fondi che abbiamo attraverso l’Università Ca’ Foscari e il nostro network riusciamo a mantenere a pieno regime un laboratorio dove transitano 25 persone, con costi importanti dato il nostro ambito scientifico che richiede molti materiali e macchinari costosi».

La scienza negli ultimi decenni ha fatto passi enormi, garantendo ad esempio l’aumento della longevità e tutto attorno a noi è frutto di progressi scientifici, ma spesso non ce ne accorgiamo. «Questo perché la scienza procede a piccoli passi – aggiunge il docente – seppur costanti. Oggi lo sforzo non è tanto far capire cosa fa lo scienziato, ma cosa siamo riusciti a fare grazie al progresso scientifico». «Ecco perché la nostra Cattedra UNESCO è impegnata anche nella divulgazione – conclude la professoressa Moretti – secondo un approccio aperto al pubblico, anche non specialista, teniamo infatti conferenze di divulgazione a studenti di scuola superiore e in caffè scientifici, dove rendiamo comprensibile la complessità, cercando di superare lo stigma negativo della chimica e vediamo una cambiamento di percezione verso le materie scientifiche, soprattutto quando i ragazzi vedono i nostri dottorandi, quasi loro coetanei, che usano un linguaggio a loro comprensibile e riescono ad interessarli e affascinarli con il potere della chimica».

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