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Tanti stili e idee all’insegna del confronto: è “Extra Ordinario”

Inaugurata al Padiglione Antares di Vulcano Agency al Vega a Marghera la mostra con i risultati artistici del workshop tenutosi nei mesi estivi con gli studenti dell’Atelier F dell’Accademia di Belle Arti

Attenzione alla natura, alle tematiche sociali e domestiche e reinterpretazione del nudo. Sono tanti i temi trattati tra figurativo e astratto, realtà e finzione, che emergono nel Padiglione Antares di Vulcano Agency al Vega a Marghera nella mostra della 5. edizione di “Extra Ordinario”, il workshop realizzato in collaborazione con il gruppo Arsenalia, di cui Vulcano Agency fa parte, con l’Atelier F, realtà nata trent’anni fa dal Corso di pittura dei professori Carlo Di Raco, Martino Scavezzon e Miriam Pertegato all’interno dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, con l’intento di sviluppare autonomamente contenuti innovativi. La mostra, inaugurata sabato 19, è esempio virtuoso di cooperazione tra pubblico e privato e raccoglie il risultato di quattro mesi di lavoro durante i quali 121 artisti, la cui età media si aggira intorno ai 24 anni, hanno condotto la propria ricerca all’interno del Padiglione, trasformatosi per l’occasione in uno stimolante laboratorio di creatività. «L’attività è voluta per dare continuità al lavoro che si esegue durante l’anno accademico» spiega il prof. Martino Scavezzon.

Atmosfera collaborativa e grandi formati

Un elemento caratterizzante di questa edizione è il ricambio generazionale tra i partecipanti che ha portato a un grande numero di artisti giovanissimi, nuovi talenti pronti a esordire sul panorama artistico. Nei mesi del workshop studenti dell’Accademia ed ex allievi dell’Atelier F, professionisti ormai affermati, hanno lavorato fianco a fianco, scambiandosi consigli e suggestioni in un’atmosfera stimolante di reciproca collaborazione, coordinati dai curatori del progetto Daniele Capra, Nico Covre e dai docenti di Pittura dell’Accademia Carlo Di Raco e Martino Scavezzon. L’iniziativa invita i partecipanti a misurarsi con i propri limiti, a testare nuove modalità espressive ed esplorare nuovi aspetti del processo creativo, proprio grazie al continuo confronto. Gli ampi spazi del Padiglione Antares hanno inoltre consentito agli artisti di dedicarsi a opere di grandi dimensioni, aspetto piuttosto raro nel percorso didattico accademico. Durante il laboratorio sono state infatti realizzate numerose tele di estensione monumentale, fino ad una grandezza di 3 x 4 metri, in cui gli artisti hanno dovuto reimmaginare il proprio metodo di lavoro, dilatando i tempi, modificando la propria gestualità e i propri orizzonti visivi, portandoli così al limite.

Quando pubblico e privato dialogano con “arte”

Il workshop dell’Atelier F è finalizzato ad attivare il dialogo fra giovani artisti, con lo scopo di valorizzare gli aspetti processuali dell’esperienza creativa e le metodologie legate alla formazione contemporanea. Questo è frutto di un percorso pluriennale di ricerca sviluppatosi a Forte Marghera e che però con l’arrivo del Covid si era interrotto. “Extra Ordinario” nello specifico è nato proprio nel 2020 in risposta alla situazione di emergenza imposta dal primo lockdown: «In quell’occasione gli artisti dell’Atelier F si erano organizzati autonomamente per attivare uno spazio collettivo di lavoro, sviluppando la propria ricerca artistica in un periodo in cui scuole e istituzioni hanno dovuto chiudere i laboratori. È cosi che ho messo in contatto l’Accademia di Belle Arti con Vulcano Agency. – spiega Daniele Capra – La collaborazione poi è proseguita per la necessità di ristrutturare gli spazi precedentemente usati a Forte Marghera, mentre ora continua in virtù della bella collaborazione instauratasi». Il progetto attuale presenta nell’allestimento finale una selezione di oltre 200 opere tra le più rappresentative ed efficaci delle oltre 500 realizzate durante il workshop, per lo più pittoriche, che testimoniano differenti approcci che spaziano dalla pittura figurativa a lavori di matrice processuale e astratta.

Un campionario della contemporaneità

Quello che prende vita negli spazi del Padiglione Antares è un vero e proprio spaccato artistico del presente. «La mostra conclusiva del workshop è un campionario delle possibilità pittoriche e dei linguaggi praticati nella contemporaneità» sottolinea il curatore Daniele Capra. Tra le opere si trovano quelle di artisti celebri, già affermati sul panorama nazionale, quali Thomas Braida e Nebojša Despotović, insieme a quelle dei giovani studenti. «Questa è la mia quinta esperienza con il workshop. – racconta Alessandro Artini – Qui, essendo in contatto con personalità già affermate nel campo dell’arte, si cresce in modo veloce. Se all’inizio si assorbe il più possibile dai colleghi, ogni anno che passa si cerca invece con ogni dipinto di superare se stessi e di essere d’ispirazione e di aiuto ai colleghi più giovani» racconta lo studente, che realizza enormi paesaggi come quelli, seppur con altra tecnica, della collega Asya Dell’Omodarme. Diverse invece le opere al limite tra astratto e figurativo di Jingge Dong o quelle di stampo processuale di Sebastiano Pallavisini, dove i corpi vengo scomposti. Se Jacopo Zambelloreinterpreta la nudità dei corpi, la studentessa proveniente dal corso di scultura dell’Accademia Ketty Gobbo, partita da una forma scultorea, ha realizzato invece opere pittoriche dal delicato stampo materico. Tra i partecipanti al workshop anche neolaureati quali Chiara Peručh, che realizza opere a metà tra il reale e l’astrazione: «Quando rappresento i soggetti cerco sempre che questi si possano aprire a più letture. – e spiega – Questa forma di trasformazione mi interessa molto».

La mostra è visitabile fino al 22 novembre, dal lunedì al venerdì, con orario 9 – 13 e 14 – 18. Prenotazione obbligatoria via mail all’indirizzo extraordinario@vulcano.agency.

 

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