Lunedì 17 dicembre è stato sottoscritto un accordo tra il Comune di Venezia e gli Atenei di Ca’ Foscari e IUAV per l’apertura di due sportelli gestititi dal Centro Antiviolenza del Comune. Il servizio partirà da gennaio in via sperimentale e per 24 mesi garantirà, per il momento almeno due ore settimanali, attività di ascolto, sostegno e sensibilizzazione non solo alla comunità studentesca, ma anche al personale docente e dipendente dei due atenei. Le attività saranno svolte da un team di operatrici qualificate tra cui anche psicologhe e avvocate. L’avvio del progetto è stato possibile grazie al finanziamento da parte della Regione Veneto per l’apertura di sportelli antiviolenza nelle Università pubbliche del Veneto e si inserisce nel processo operato dal Comune per il rafforzamento dalla rete territoriale tra enti, istituzioni e altre realtà associative per il contrasto del fenomeno della violenza di genere. Il Comune ricorda nel comunicato stampa congiunto che il Centro Antiviolenza di Venezia aperto nel 1994 fu la prima struttura pubblica in Italia a sostegno delle donne vittime di violenza di genere.
«Aprire questo sportello significa offrire un ulteriore e concreto servizio per le donne vittime di violenza e rafforzare la rete territoriale di aiuto e strumenti disponibili – dichiara la rettrice di Ca’ Foscari, Tiziana Lippiello – la diffusione di questa rete e con essa la sensibilizzazione è fondamentale non solo per aiutare le donne che stanno subendo violenza ma anche per prevenire; agire prima che la violenza avvenga può diventare decisivo per la salvezza delle possibili vittime e per intervenire nei confronti di chi minaccia. Credo molto in questo progetto e nella collaborazione con il Centro Antiviolenza del Comune di Venezia, una realtà consolidata nel territorio che aiuta moltissime persone in difficoltà. Come Ateneo continueremo a mettere in atto tutti gli strumenti di cui disponiamo per contrastare un fenomeno inaccettabile, attraverso iniziative di sensibilizzazione, ricerca, informazione. Spero che questa iniziativa contribuisca ad aiutare le donne vittime di violenza, a rendere consapevole l’intera collettività sulla necessità di coglierne in anticipo i segnali e a stimolare anche a livello nazionale interventi di prevenzione, sensibilizzazione e protezione da parte delle istituzioni preposte».
«Con l’apertura del nuovo sportello, in collaborazione con il Comune di Venezia e insieme all’Università Ca’ Foscari, Iuav rafforza il suo impegno per contrastare la violenza sulle donne, nell’ambito di un percorso verso un’università sempre più accogliente e inclusiva, a partire dal piano per l’uguaglianza di genere già adottato dal nostro ateneo dal 2022 – evidenzia il direttore generale di Iuav, Alberto Domenicali – aprire spazi di ascolto e di intervento anche nelle sedi universitarie significa creare luoghi più sicuri per le donne vittime di violenza. Per tutta la comunità studentesca come per la cittadinanza. L’aumento preoccupante degli episodi di violenza contro le donne rende iniziative come questa particolarmente necessarie. Così come sono necessarie le azioni di trasformazione culturale, il porre l’attenzione sul significato della violenza di genere, il far crescere la consapevolezza di cosa significhi il consenso. Perché l’università rappresenta anche il luogo dove può formarsi e diffondersi la cultura del rispetto dei diritti umani, della dignità della persona, della valorizzazione delle differenze».
Benché l’orario di apertura dello sportello antiviolenza possa sembrare piuttosto ridotto, occorre ricordare che negli atenei sono presenti più figure designate per il benessere psicologico di studenti, docenti e dipendenti degli atenei: da alcuni anni allo Iuav è attivo lo Sportello di Ascolto Psicologico permanente, con funzione soprattutto preventiva, grazie al quale gli studenti possono parlare con degli psicologi di problematiche di ampio raggio, e a Ca’ Foscari sono attivi lo Spazio Ascolto e un servizio in collaborazione con l’ESU, denominato ESU CUORI; in entrambi gli atenei, inoltre, è presente la consigliera di fiducia, il cui compito è garantire il diritto alla tutela da qualsiasi atto o tipo di comportamento discriminatorio in senso ampio, pur con maggiore attenzione alle molestie di carattere sessuale o morale. Lo sportello antiviolenza, dunque, si propone come servizio aggiuntivo per affrontare problematiche più specifiche rispetto alle altre figure di supporto già presenti negli atenei.
Per l’Università di Ca’ Foscari il nuovo sportello non è la prima iniziativa in collaborazione con il Centro Antiviolenza del Comune: negli anni scorsi le operatrici del centro hanno preso parte al progetto “Unirespect”, tenendo incontri in presenza oppure online per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, parlando anche di consenso e violenza digitale. «Ci affidiamo al Centro Antiviolenza come partner che rispetta requisiti di serietà e specializzazione – dichiara Sara De Vido, professoressa ordinaria a Ca’ Foscari e delegata della Rettrice ai giorni della Memoria, del Ricordo e alla parità di genere – le operatrici hanno sensibilità e competenza».
Tra le altre iniziative di ateneo per la promozione dell’uguaglianza di genere si possono ricordare anche la collaborazione con l’associazione Panchine Rosse e con le associazioni studentesche, la sensibilizzazione sui servizi offerti dall’ateneo, l’empowerment femminile e la ricerca di genere. L’anno scorso, inoltre, per la prima volta è stato proposto un minor in gender studies diviso in 3 corsi da 30 ore ciascuno e concentrato nel periodo di luglio. Un minor è un percorso tematico interdisciplinare, facoltativo e distinto dal percorso di laurea, perciò è aperto a tutti senza distinzione di percorso di studi. Il corso ha avuto una buona partecipazione da parte di studenti perciò sarà riproposto anche quest’anno. «Bisogna potenziare le attività di sensibilizzazione e per il contrasto degli stereotipi a tutte le età e anche nelle realtà più piccole, come quelle delle scuole superiori – afferma Sara De Vido – io partecipo ad alcune iniziative nelle scuole per la prevenzione della violenza digitale, una problematica importante e che purtroppo spesso viene sottovalutata».
Anche l’Università Iuav di Venezia negli anni scorsi ha predisposto attività di sensibilizzazione dei servizi antiviolenza come l’affissione nei bagni dell’ateneo di adesivi con il numero antiviolenza, e ha organizzato momenti di confronto sulle questioni di genere come la prima giornata sulla parità di genere, denominata “PARI!”. Tuttavia l’ateneo, anche per le differenti tipologie di corsi di laurea offerti rispetto a Ca’ Foscari, mira a una sensibilizzazione maggiormente connessa alla didattica stessa: «Le tematiche di parità di genere vengono affrontate a livello culturale da molti dei nostri docenti, per esempio nei corsi di teatro, moda, design e architettura – spiega Valeria Tatano, delegata del rettore per le politiche e le azioni inerenti all’inclusione, alla disabilità e alla sostenibilità – questo fa parte della politica di inclusione più ampia, caratteristica del nostro ateneo, assieme per esempio alla possibilità di intraprendere la carriera alias. Agiamo su più fronti, pensiamo che la differenza sia ricchezza e che il confronto faccia crescere cittadini più responsabili».
Valeria Tatano racconta la risposta positiva degli studenti all’apertura del nuovo sportello antiviolenza: «Quando abbiamo discusso la proposta al Senato degli Studenti, non solo hanno reagito positivamente alla possibilità di poter usufruire di questo servizio, ma si sono preoccupati del fatto che gli sportelli non vengano aperti in altre strutture come le Accademie di Belle Arti e i Conservatori. Le ragazze e i ragazzi si sentono parte di una comunità a livello cittadino e si interessano a tante attività che, pur non classicamente legate all’università, diventano un’importante occasione di riflessione e di inclusione».
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