Il patronato sacro cuore di via Aleardi a Mestre sta intraprendendo un percorso significativo di integrazione nelle dinamiche cittadine, con l’obiettivo di diventare un ponte tra fede e vita.
Questo impegno si manifesta attraverso la partecipazione a reti civiche e tavoli di discussione con altri attori locali su temi fondamentali come il disagio sociale, la cultura, lo sport e l’integrazione.
«Abbiamo partecipato all’intero percorso di “Costellazioni Civiche” promosso dal Comune di Venezia», afferma Alessandra Molani, che affianca don Fabio Mattiuzzi nella gestione del patronato. «Questo progetto ha coinvolto la parrocchia in varie attività, tra cui riunioni, focus group e un convegno di due giorni sul cambiamento culturale e la collaborazione con il terzo settore».
Uno dei progetti in fase di sviluppo è un laboratorio teatrale, in collaborazione con l’AIPD (Associazione Italiana Persone con Sindrome di Down) e la Bangla School. «Stiamo cercando altri collaboratori per ampliare questa iniziativa», aggiunge Alessandra.
La collaborazione con il Comune di Venezia è un altro pilastro fondamentale, soprattutto attraverso i progetti R.I.A. (Reddito di Inclusione Attiva), che coinvolgono persone in situazioni di disagio sociale: «Persone che vengono accolte nel patronato per svolgere attività che li aiutano a reintegrarsi nella società», racconta la responsabile
Oltre a queste iniziative, la parrocchia sta valorizzando un’altra risorsa importante: il Teatro Kolbe, che riveste un ruolo fondamentale come presidio culturale nel quartiere.
Recentemente, ha avviato una scuola di tango e serate di ballo da sala il lunedì, continuando a offrire un’ampia gamma di attività culturali. «Il nostro obiettivo è supportare la comunità attraverso il teatro, creando uno spazio sicuro e stimolante in una zona delicata», spiega Molani.
La parrocchia si sente responsabile verso le fragilità della zona, cercando di intervenire con proposte che abbiano una solida base di fede. «Vogliamo essere un soggetto attivo nel quartiere e nella città, convinti che una voce cattolica possa dialogare efficacemente con gli altri attori del tessuto cittadino», conclude Alessandra.
In sintesi, la parrocchia e il patronato Sacro Cuore stanno costruendo un modello di comunità che unisce fede e vita quotidiana, creando un dialogo aperto e costruttivo con il territorio e le sue molteplici realtà.
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