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La Biennale porta in scena il Vangelo di Giovanni secondo Meister Eckhart

La Biennale porta in scena il Vangelo di Giovanni secondo Meister Eckhart
L’Archivio Storico della Biennale presenta cinque serate dedicate all’“Expositio Sancti Evangelii secundum Iohannem” del magister domenicano

«In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio». Giovanni, «il discepolo che Gesù amava», apre il suo vangelo con un inno al Logos. Il testo giovanneo è considerato da molti il più influente per aver superato «gli scritti degli altri evangelisti nella profondità dei misteri divini», l’unico a mettere in luce la complessità ed enigmaticità del pensiero di Gesù. L’opera, dal tono più simbolico e teologico, fornisce al mistico medievale Meister Eckhart un’occasione senza precedenti: la redazione di un’analisi critica in cui sviluppare «la dottrina della generazione del Figlio nell’anima del cristiano, che, in quanto uomo giusto e homo nobilis, partecipa alla vita stessa del Logos». “Expositio Sancti Evangelii secundum Iohannem” è la più ampia tra le opere latine del maestro domenicano e la più rilevante per impegno teoretico. Da mercoledì a domenica prossima e in replica da martedì 11 marzo a sabato 15 marzo alle 21.30, la Biennale di Venezia porterà in scena il Vangelo di Giovanni secondo Meister Eckhart in una performance artistica inedita in cinque serate.

ph Andrea Avezzù_Courtesy La Biennale di Venezia
Eckhart: «maestro di vita e non solo di dottrina»

Nelle parole del filosofo tedesco Martin Heidegger, Eckhart è «maestro di vita e non solo di dottrina». Monaco domenicano, teologo e predicatore, la sua opera si colloca al crocevia tra speculazione metafisica, teologia negativa e mistica speculativa. Dopo aver studiato a Colonia e Parigi, dove ottiene il titolo di “magister sacrae theologiae”, ricopre ruoli di rilievo nell’ordine domenicano, tra cui quello di priore e vicario generale. La sua produzione scritta si divide tra trattati filosofico-teologici in latino e sermoni mistici in tedesco. Il suo pensiero, caratterizzato da audaci formulazioni metafisiche, attira l’attenzione dell’Inquisizione che, nel 1326, lo processa per eresia. Pur dichiarandosi fedele alla dottrina della chiesa, dopo la sua morte nel 1328 alcune delle sue affermazioni vengono condannate nella bolla “In agro dominico” del 1329. Nel Commento al vangelo giovanneo, Eckhart teorizza alcuni nodi concettuali fondamentali della sua dottrina. Quest’opera, assieme ai “Sermoni tedeschi, rappresenta uno dei testi più influenti della mistica occidentale.

ph Andrea Avezzù_Courtesy La Biennale di Venezia
Meister Eckhart di Antonello Pocetti

L’iniziativa, a cura dell’Archivio Storico della Biennale, verrà ospitata nel luogo in cui da secoli si fondono «charitas e cultura, cura e conoscenza»: il Portego delle Colonne della Scuola Grande di San Marco, l’atrio del monumentale complesso cinquecentesco oggi noto come Ospedale Civile SS. Giovanni e Paolo. Il progetto, ideato in dialogo con il contesto architettonico, prevede una scenografia di grande impatto visivo curata da Antonino Viola. Un’ampia struttura lignea rettangolare, leggermente rialzata, ricreerà l’atmosfera di una schola cantorum medievale, raccogliendo insieme pubblico, attori e coro. Alle pareti, una sottile armatura metallica supporterà le proiezioni video realizzate dall’artista ed esperto di computer graphic Andrew Quinn. Curato dal regista e drammaturgo Antonello Pocetti, “Expositio Sancti Evangelii secundum Iohannem” affronta in cinque serate i principali nodi concettuali teorizzati dal magister domenicano. «Eckhart dedicò tutta la sua vita a questo scritto e fu condannato dall’Inquisizione per la scelta di proporre l’uomo come messaggero dell’idea di Dio e Anima», sottolinea Pocetti, «nel testo, l’origine è identificata nella parola che si fa universale e valida per tutti i popoli: un messaggio significativo nel caos comunicativo che caratterizza il nostro tempo».

 

ph Andrea Avezzù_Courtesy La Biennale di Venezia
Un percorso in cinque serate

Il percorso attraverso il Commento inizia con il Logos, principio creatore ed onnipresente, e prosegue con l’Essere, inteso come uno e molteplice nella Trinità. Continua con l’Amore, forza divina generatrice di vita, poi con il dualismo tra bene e male e si conclude con la dialettica fra anima e corpo. Al centro la parola mistica, tutt’intorno il pubblico, avvolto dalle voci degli attori e dei cantori marciani. «Eckhart ci pone un interrogativo ci riguarda: l’essenziale permanenza dell’Essere in un momento in cui sembra scomparso dalla nostra percezione quotidiana», riflette il presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco, «questo progetto speciale pone attenzione al verbo, che di tutto è origine, per farne ascolto. La parola è ciò che vi è di più certo nell’impasto umano. Dare senso al mondo, nella storia lunga e nascosta della vita, è l’esercizio tutto di vertigine che Eckhart forgia in una direzione che sperimenta un fatto d’arte: un risuonare del verbo nella carne, nella voce e nell’azione scenica». Il lavoro scenico troverà espressione viva nei brani del Commento recitati parte in latino parte in italiano da Federica Fracassi, Leda Kreider Dario Aita. 

Un dialogo a più voci: attori, ospiti e cantori marciani

Le prime cinque serate del Commento al Vangelo di Giovanni saranno introdotte ogni volta da un ospite diverso del mondo culturale, filosofico, religioso: il teologo e prefetto del Dicastero della cultura e dell’educazione della Santa Sede Cardinale José Tolentino de Mendonça (5 marzo), il filosofo Peter Sloterdjik (6 marzo), la direttrice della Fondazione Querini Stampalia Cristina Collu (7 marzo), la docente di Lingua e Letteratura greca all’Università IUAV di Venezia Monica Centanni (8 marzo) ed il Patriarca di Venezia Monsignor Francesco Moraglia (9 marzo). Le voci del Coro della Cappella Marciana, sotto la direzione del maestro Marco Gemmani, intoneranno il canto gregoriano sui testi liturgici del vangelo giovanneo. Il 7 marzo alle 17,30, Sloterdjik terrà anche una lectio magistralis gratuita su “Eckhart e l’uomo divino” alla Casa dei Tre Oci. I biglietti per partecipare alle serate sono in vendita online qui.

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