
Dal 22 gennaio 2025 è iniziata una rivoluzione all’interno dell’Unione Europea per quanto riguarda il packaging e i rifiuti da imballaggio: infatti, dopo la prima Direttiva 94/62/CE introdotta nel 1994 e aggiornata fino al 2018, è stato pubblicato il Regolamento 2025/40, il così detto PPWR (Packaging and Packaging Waste Regulation). L’Università Ca’ Foscari non si fa trovare impreparata, ma dà avvio, con la sua Challange School, alla seconda edizione del Corso di Alta Formazione “Packaging Waste Expert”, in collaborazione con Fondazione Carta Etica del Packaging.
L’obiettivo del corso è quello di supportare il personale delle aziende del settore attraverso una formazione mirata per creare figure altamente qualificate, in grado di gestire la nuova normativa e il percorso di attuazione, attraverso una serie di adempimenti nei prossimi anni. «Dopo il successo dello scorso anno – spiega il professor Alvise Benedetti, coordinatore del corso e ordinario di Chimica applicata nell’ateneo veneziano – puntiamo a preparare a questo cambiamento epocale per le imprese e per la società, dato che il packaging ha ricadute a 360°, oltre ad essere un ambito multidisciplinare che mette insieme scienza, tecnica e design».
La direttiva precedente vincolava i singoli Stati membri dell’Unione Europea a rispettare gli obiettivi fissati, ma lasciava autonomia nelle modalità di raggiungimento degli stessi, in modo che ogni paese legiferasse con un atto di recepimento. Il regolamento invece prescrive un percorso comune per tutta Europa, e ha come obiettivo principale la promozione dell’economia circolare attraverso il riuso, il riciclo e la riduzione dell’impatto ambientale degli imballaggi. In sintesi la UE vuole diminuire il più possibile la produzione di rifiuti, a partire dall’abbandono della plastica monouso, mediante vincoli stretti alla progettazione e produzione di materiali.
Inoltre fra le maggiori novità del PPWR c’è anche l’introduzione di un sistema di etichettatura standardizzato per gli imballaggi, pensato per dare informazioni chiare ai consumatori aumentando il livello di quota di raccolta differenziata prodotta. «Il regolamento si applica a tutti gli imballaggi – spiega il professor Benedetti – al netto del materiale. In questo modo si è fissata una disciplina che definisce una responsabilità in chi produce a livello di riciclabilità e riuso del packaging uniformando gli standard fra i vari Paesi UE. Sono stati posti limiti anche sul contenuto di sostanze chimiche quali PFAS, oltre a percentuali minime di materie prime riciclate e regole su compostaggio e riuso». Entrato in vigore l’11 febbraio 2025, il regolamento dovrà essere messo in pratica dalle aziende entro agosto 2026.
«Le aziende si stanno adoperando per usare queste nuove linee guida e riallinearsi verso una standardizzazione europea – racconta il docente – non sarà però semplice e indolore nonostante il nostro territorio sia contraddistinto da imprese dinamiche. Sarà necessario non solo un patto transaziendale secondo logiche di consorzio o settore, ma anche una collaborazione con le università. Da questo punto di vista è un peccato che strutture come NanoFAB di Marghera, un centro di ricerca che metteva insieme 40 ricercatori di tutte e quattro le università del Veneto non sia più operativo, avrebbe potuto favorire il trasferimento tecnologico attraverso la ricerca applicata».
«La gestione del packaging infatti è molto complessa – aggiunge – non solo per la sua importanza nell’economia e, oserei dire, nell’intera storia dell’uomo a partire dalle sue forme più primitive, visto che ha permesso lo sviluppo della nostra civiltà, ma anche per le ricadute economiche e sociali. E’ un ambito estremamente affascinante visto che è sia multi che interdisciplinare, mettendo insiemi saperi di chimica, fisica, ingegneria, economia, design e comunicazione. Si tratta anche di una materia che ha importanti ricadute sull’ambiente, soprattutto legate all’uso della plastica, ma anche alluminio, vetro, legno e carta sono coinvolti. Per le aziende questo cambiamento significherà ripensare pesantemente la propria attività e per qualcuna anche modello di business, per questo offriamo questo corso a Venezia».
Ca’ Foscari Challenge School, con Fondazione Carta Etica del Packaging, per il secondo anno hanno organizzato il corso di alta formazione in “Packaging Waste Expert”. Il corso è aperto a neo-laureati e professionisti occupati in azienda (anche non laureati). La modalità di erogazione è online da remoto, con alcune iniziative in presenza e si svolge per il giovedì e venerdì e qualche sabato per 120 ore dal 6 maggio al 17 novembre 2025. I docenti sono professionisti dell’ambito e docenti universitari di materie economiche, giuridiche, chimiche e scientifiche. Fondazione Carta Etica del Packaging mette a disposizione anche quattro borse di studio per finanziare gli studenti.
«Lo scorso anno abbiamo avuto un buon successo di partecipazione – conclude Benedetti – abbiamo riproposto il corso aggiornandolo proprio in vista dell’applicazione del Regolamento PPWR, suddividendolo in moduli, tra cui uno dedicato al tema delle microplastiche. Ci saranno anche testimonianze aziendali in aula, soprattutto sul tema delle nanotecnologie dei materiali. I partecipanti della precedente edizione erano giovani, ma già inseriti con ruoli in azienda, ci dà fiducia vedere questa sensibilità da parte loro perché oggi la più grande sfida che abbiamo davanti è coniugare la sostenibilità con le scienze dei materiali, proprio per questo il nostro corso, che è rigorosamente multidisciplinare, permette di dare una panoramica completa alla filiera in ogni suo dettaglio, fornendo strumenti pratici di immediata applicabilità».
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