Durante la gravidanza, per fortuna, si assumono molto spesso degli atteggiamenti salutistici che vanno dal cercare di fare lunghe passeggiate, magari sulla riva del mare o nei parchi, al mangiare al meglio ed evitare momenti di stress. Ottimo: tutto questo va benissimo per salvaguardare il nascituro e “garantire” il suo miglior ingresso nella vita.
Altrettanto spesso, però, ci si dimentica le cose che sono assolutamente da evitare: il fumo e l’alcol (anche lo spritz!). Il fumo non rende il bimbo più piccolo e quindi il parto più facile, ma fragilizza il suo sistema immunitario e lo espone a malattie respiratorie gravi. L’alcol in gravidanza, invece, e ancor peggio in allattamento, provoca nel neonato danni cellulari e ritardo mentale.
Questi “vizi”, considerati di poco conto (e non lo sono!), convivono con la massiccia quanto inutile assunzione di integratori sanamente sostituibili con più frutta e verdura, in particolare se ben lavata o cotta. C’è un’unica eccezione, importantissima: l’acido folico. Questa sostanza è scarsa negli alimenti e va presa dal mese prima del concepimento, se la gravidanza è in qualche modo programmata, fino a tre mesi dopo il parto per evitare la spina bifida nel neonato, malattia grave e invalidante.
Insieme all’acido folico in questa stagione ci sono due vaccinazioni da fare in gravidanza: innanzitutto l’antinfluenzale, specie se si è nel terzo trimestre, che servirà a proteggere chi nasce e non potrà certo essere vaccinato nei primi tre mesi. Il piccolo, dunque, usufruirà della protezione data dagli anticorpi della mamma. E poi l’antipertosse, raccomandata almeno 4 settimane prima del parto, specie se ci sono fratellini che magari potrebbero contagiare il neonato. Non bisogna dimenticare che la pertosse è mortale per l’1% dei lattanti che la contraggono nelle prime 12 settimane di vita.
C’è poi un altro capitolo che richiede una buona e continuativa consulenza, durante la gravidanza e nel puerperio, con la ginecologa e l’ostetrica: l’assunzione di farmaci. Se si era in terapia prima di restare incinte si tende spesso a sospendere i medicinali durante la gravidanza, ma non si deve! La terapia va solo riadattata con farmaci lievemente diversi. Pensiamo, ad esempio, al diabete: andrà somministrata sottocute dell’insulina, ma se la glicemia non è controllata i guai per il feto sono davvero drammatici.
E lo stesso vale per i disturbi mentali. Sì, è difficile ammetterli da parte delle donne in attesa, ma gravidanza e parto devono beneficiare di una buona assistenza in questo campo, estesa fin al primo anno di vita del bambino. Può risultare utilissima, oltre ai farmaci, la psicoterapia, da affrontare senza paura. Molte volte è necessario essere sostenute e rimuovere le cause ambientali che aggravano i disturbi mentali.
Le condizioni economiche disagiate e la violenza domestica, infine, sono elementi aggravanti o scatenanti che impediscono alla madre, al bimbo, al padre e ai familiari di iniziare col piede giusto quella che dovrebbe essere una bella avventura e richiedono un attento intervento da parte dei servizi del Sistema Sanitario Nazionale.
C.I.D. s.r.l. Società a Socio Unico – Casa editrice del settimanale Gente Veneta – CF e PI 02341300271 – REA: VE – 211669 – Capitale Sociale 31.000 euro i.v. – Dorsoduro,1 – 30123 Venezia
Iscriviti a GREEN&SALUS e non perderti nessun aggiornamento, ti invieremo 1 volta a settimana i nuovi articoli!