A partire dal 7 gennaio prossimo prenderà avvio un importante cantiere sul tetto del complesso della Basilica di San Marco a Venezia. La notizia è stata data nel primo pomeriggio di oggi, venerdì 22, dal nuovo consiglio direttivo della Procuratoria di San Marco, che vede come primo procuratore Bruno Barel. Oltre a portare avanti le attività di restauro già intraprese dal precedente consiglio, che vedeva al timone Carlo Alberto Tesserin, i lavori del nuovo direttivo verteranno sull’ideazione di un piano strategico per i prossimi anni, non solo in tema di restauri ma anche di gestione della Basilica. Il cantiere di restauro che inizierà il 7 gennaio sul tetto del complesso della Basilica sarà un grande intervento per mettere in sicurezza l’intera copertura, ad eccezione delle cupole, e rimediare alle diverse infiltrazioni presenti. I lavori, che verranno svolti in più riprese e dureranno parecchi anni, vedono la Procuratoria di San Marco per la seconda volta come stazione appaltante per conto del Ministero, con un progetto ancora una volta a firma dell’architetto Mario Piana. «In Piazzetta dei Leoncini verrà posizionato un grande montacarichi per far arrivare i materiali sul tetto, cosa assai complessa, garantendo la sicurezza dei lavoratori e delle persone in piazza. – spiega il Primo Procuratore Bruno Barel – Dovremmo eseguire i lavori in progressione, Non possiamo infatti avviare sul tetto tanti cantieri in contemporanea».
I lavori al tetto si inseriscono nel complesso di cantieri avviati in Basilica, come quelli che riguardano il restauro dei rivestimenti marmorei del Nartece e della pavimentazione musiva della Cappella del Santissimo. Tutti interventi, questi, realizzati dalla Procuratoria come stazione appaltante per un totale di circa 10 milioni, divisi tra Ministero della Cultura per i lavori interni e il Ministero delle infrastrutture per i lavori invece sul tetto. «Non avevamo mai raggiunto una cifra così alta investita da risorse pubbliche. Questi lavori erano partiti con 4,2 milioni, che erano stati messi ai disposizione dal Ministero a seguito dell’Acqua Granda 2019. Entro il 2025 contiamo di completare i cantieri di Nartece e Cappella del Santissimo, giunti a metà percorso. – spiega Barel – Visto che stiamo rispettando i tempi stretti concordati precedentemente per i restauri all’interno della Basilica, il Ministero ha deciso di affidarci anche quello al tetto». Altri lavori, finanziati però direttamente dalla Provveditoria, si stanno completando anche nel rio posteriore alla Basilica al fine di mettere in sicurezza la cripta dall’acqua alta.
Oltre al tema dei restauri il nuovo consiglio direttivo punterà molto sulla valorizzazione del patrimonio della Basilica. A fronte dell’enorme quantità di gente che ogni anno visita la Basilica, cosa solo 10 anni fa inimmaginabile, la Procuratoria ora sta studiando un modo per monitorare i flussi. «La Basilica ha il doppio dei visitatori di Palazzo Ducale e la metà di quelli del Colosseo, che al confronto però è gigantesco. Piccola e delicata, deve quindi essere protetta dalla folla. Stiamo studiando un sistema per renderla fruibile a tutti ma con dei limiti. La tecnologa ci sarà d’aiuto» anticipa il primo procuratore, dicendo che attraverso un monitoraggio degli accessi l’idea è di spalmare le visite in modo che le presenze in Basilica non si concentrino solo in determinati orari di punta, ma avvengano in modo più omogeneo. «Sicuramente spingeremo di più sulla bigliettazione online. Ancora oggi infatti la maggior parte dei visitatori acquista il biglietto in loco e questo causa, soprattutto in estate, code eccessive in Piazza, che creano disagio alle persone e una situazione poco decorosa. – e continua Barel – Grazie ad una apposita e mirata strumentazione scientifica, vogliamo attivare un controllo avanzato per monitorare l’impatto sui mosaici e sulla Basilica nel suo insieme. Nel caso il numero dei visitatori dovesse essere troppo elevato, valuteremo misure appropriate». Quest’anno infatti fino ad ottobre in Basilica ci sono stati 2 milioni e 700 mila presenze con un incremento delle visite rispetto al 2023 del 15%, pari a 220 mila visitatori in più, mentre si contano 100 mila visitatori in meno nel campanile. Questo sta dando una riposta inferiore per via dei lavori di manutenzione all’ascensore che hanno limitato in parte gli accessi alla cella campanaria. Inoltre altri lavori di messa in sicurezza del campanile si svolgeranno tra gennaio e febbraio prossimi e limiteranno ancora in parte le visite. In totale tra Basilica e campanile le visite vedono quindi un incremento del 4% rispetto al 2023.
Attualmente sono 56 le maestranze che lavorano a tempo pieno in Basilica. Compito della Procuratoria sarà anche quello, in collaborazione con l’Associazione Fabbricerie d’Italia di cui fa parte, di cercare nuove leve preparate e formate: «Vogliamo rinforzare e ampliare la squadra della Procuratoria, diventando una porta aperta per eccellenze e giovani. Stiamo studiando il modo per valorizzazione il settore delle risorse umane. I nostri collaboratori sono un patrimonio di saperi e conoscenze preziosi. Vogliamo che i giovani siano il futuro della Procuratoria – e conclude Barel -, per questo desideriamo attirare futuri fuoriclasse, anche collaborando con altre strutture culturali di Venezia».
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