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Al via Mar de Molada: il territorio fragile raccontato da Paolini

Lo spettacolo a tappe di teatro campestre ideato da Paolini parte domenica 15 dai Serrai di Sottoguda e si concluderà il 5 ottobre a Vellevecchia

La goccia di acqua che dal torrente Pettorina, nell’alto Agordino, scorre attraverso il letto del Piave e raggiunge Venezia è il tema del viaggio al centro di Mar de Molada, lo spettacolo che dalla Marmolada arriva fino a Venezia. Dopo VajontS 23, Marco Paolini torna a fare teatro di prevenzione civile. Parte domenica 15(anziché sabato per via del brutto tempo) sui prati di Malga Ciapela il progetto a tappe di teatro campestre “Mar de Molada”,  un racconto corale con quattro appuntamenti sui prati del bacino del Piave, che parte appunto tra le Dolomiti e dalla Marmolada, lungo il Piave, arriverà fino a toccare il mare Adriatico. Per quattro fine settimana fino all’inizio di ottobre, dall’alba al tramonto, l’evento pensato per accogliere migliaia di persone creerà un racconto del territorio partendo non dalla terra ma dalle acque: le fonti, i torrenti, i fiumi, le valli, la laguna, elementi fondamentali della vita, del nostro modello di sviluppo, dell’agricoltura, delle città. Mar de Molada è un progetto, voluto per esplorare luoghi inediti e promuovere l’ambiente e la sua salvaguardia, ideato da Marco Paolini per La Fabbrica del Mondo. È inoltre realizzato con il sostegno di Regione del Veneto e Veneto Agricoltura, organizzato da Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale e prodotto da Jolefilm con il patrocinio di Autorità di Bacino, Dipartimento di Protezione Civile, Federbim, Comuni di Sospirolo, Pederobba e Caorle, Province di Belluno e Treviso, Università degli Studi di Padova, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e l’Università Ca’ Foscari Venezia.

Si parte dai Serrai di Sottoguda

Il primo evento intitolato, “Mar de Molada Serrai di Sottoguda”, si svolgerà domenica nel territorio per diverso tempo rimasto inaccessibile dopo la tempesta Vaia e ora riaperto agli appassionati della montagna e della natura. “Lo Stravedo”, la conversazione tra Marco Paolini e la climatologa Elisa Palazzi sui fattori che influenzano lo stato dei ghiacciai e la disponibilità futura di risorse idriche, è in programma alle ore 11, mentre lo spettacolo vero e proprio andrà in scena alle ore 12. «Ogni spettacolo sarà un evento unico e irripetibile legato al luogo in cui verrà rappresentato e avrà con questo una relazione stretta. – dice Paolini – Nella prima tappa in Marmolada partirò dal ‘seracco’, avendo alle spalle proprio il teatro della tragedia del 2022, per arrivare a parlare di ‘gatoi’, le fogne di Venezia, che non ci sono». Assieme a lui ci saranno le donne del Coro delle Cicale, diretto da Giuseppina Casarin, e un coro popolare, con la funzione del coro greco che farà da contrappunto alla narrazione, formato da cittadini che da mesi si preparano con laboratori teatrali, coordinato da Farmacia Zooè, cui parteciperanno anche gli artisti Sandra Mangini e Rajeev Badhan.

Tra Montagne e mare

«Partiremo dai Serrai di Sottoguda, ai piedi della Marmolada. Lì sei anni fa, un piccolo torrente, il Pettorina, affluente del Cordevole, a sua volta affluente del Piave, ha trascinato via tutto quello che caratterizzava il meraviglioso paesaggio di quella gola. Questa ora, dopo un’opera di restauro realizzata da Veneto Acque in collaborazione con la Regione del Veneto, è tornata visitabile. – racconta ancora Paolini – Mar de Molada partirà proprio da questo simbolo della fragilità del luogo in cui viviamo e scenderà con appuntamenti settimanali lungo il Piave per arrivare sull’Adriatico, a Vallevecchia, l’ultimo pezzo di costa veneta agricola dove ancora si legge un paesaggio diverso da quello del turismo. – e continua – È stretto lo spazio tra le montagne e il mare: lo stravedo certi giorni ce le fa vedere vicine, è un luogo denso. Oggi siamo tutti preoccupati di essere vittime di un territorio fragile. Mi chiedo: perché subirne il racconto? Bisogna costruirlo, bisogna essere abitanti e sceglierlo. Il mio lavoro nasce dalla necessità di dar conto del fatto che tutti viviamo in riva al mare. Questa è la filosofia del progetto Fabbrica del Mondo». Gli spettacoli continueranno poi il 21 settembre alle 15 nei prati di San Gottardo a Sospirolo, dove il Cordevole sta per buttarsi nel Piave, nell’evento intitolato “Molada Certosa di Vedana” insieme al Commissario Nazionale per la crisi idrica Nicola Dell’Acqua. La settimana successiva, ancora lungo il Piave nei prati ae Barache a Pontebba, per “Mar de Molada Grave del Piave” Paolini dialogherà con il geografo Francesco Vallerani e il geologo Emiliano Oddone. Lo spettacolo chiuderà il 5 ottobre alle 16.30 con “Mar de Molada Vallevecchia” nei prati di Vallevecchia nella Brussa a Caorle, poco sopra l’estuario del Piave. Qui in apertura Paolini dialogherà con Andrea Rinaldo, ingegnere, idrologo e vincitore del StockholmWater Prize 2023.

Uno studio basato sulle fonti

Per creare questo progetto Paolini è partito con lo studio della documentazione dell’Arpav e delle fonti regionali per tutto quel che riguarda l’assetto idrogeologico, e si è confrontato con scienziati e tecnici esperti che nelle Università e negli enti regionali si occupano di acqua. Mar de Molada sarà però un lavoro corale. Sul palco assieme a Paolini ci saranno ad accompagnare il racconto con il canto Patrizia Laquidara, poliedrica artista, tra le voci più intense e liriche della musica d’autore contemporanea, che all’acqua ha dedicato ampia parte della propria ricerca artistica, Giovanni Frison, musicista e compositore delle arie dello spettacolo. Ad ogni appuntamento poi ci saranno ospiti diversi, insieme a cori, bande e conversazioni e, come già anticipato, con scienziati e tecnici che racconteranno alcuni aspetti della vita del Piave e degli altri fiumi veneti. «Ogni volta ci sarà lo spettacolo, sempre un po’ diverso, con conversazioni nuove e 2000 persone sedute sul prato si porteranno via qualcosa che dura e che ci lega ai fiumi della nostra terra» conclude Paolini. Scontato dire che gli spettacoli si svolgeranno in modalità rispettose dell’ambiente. L’afflusso del pubblico infatti sarà regolato mediante da un biglietto d’accesso “posto prato unico” in vendita su Vivaticket  al prezzo di 12 euro più commissioni. Tutte le informazioni sugli spettacoli sono disponibili all’indirizzo: www.mardemolada.org.

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