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Alla scoperta dei giardini nascosti di Venezia

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Il Wigwam Club Giardini Storici Venezia organizza visite ai tesori verdi nascosti in città

Perché andare a visitare un giardino? «Intanto perché è un luogo in cui ci si sente bene, dove si entra in contatto con un organismo vivente da cui assorbire energie vitali – risponde Mariagrazia Dammicco, cofondatrice e Presidentessa del Wigwam Club Giardini Storici Venezia – e poi perché a Venezia questi luoghi sono la memoria storica di alcuni palazzi e visitarli rappresenta una forma di turismo sostenibile che permette di cogliere la vera atmosfera ed essenza della città, con un’esperienza molto più intima e autentica di quanto di possa fare nella calca che oramai è la norma fra calli e campielli».

«Dalla scoperta di questo patrimonio cittadino – prosegue – i giardini si sono rivelati una miniera di storia, cultura e architettura, oltre che di botanica. Così abbiamo creato una serie di visite guidate e attività per riscoprire il fascino che si nasconde dietro alle facciate di molti palazzi antichi, per condividere le energie positive di questi luoghi nascosti di Venezia e raccontarne l’origine, l’evoluzione e il lavoro di conservazione o ri-elaborazione a cui sono stati sottoposti. Se è dimostrato che il giardinaggio è una pratica con ricadute sul benessere, perché non potrebbe esserlo anche condividerne i frutti?».

Giardino Contarini Cottolengo, foto di Francesca Saccani
Le attività del Wigwam Club Giardini Storici Venezia

«L’associazione è nata nel 2000 proprio dall’idea di far conoscere i giardini di Venezia – racconta Dammicco – in realtà non pensavamo nemmeno noi in quel momento che potessero essere così tanti, quando abbiamo scoperto che sono più di 500 non potevamo crederci, infatti siamo tornati da Comune e Soprintendenza perché pensavamo ci fosse un errore nella loro stima. La maggior parte, oltre a quelli pubblici, sono privati e proprio per la struttura urbanistica della città non sono aperti sulle calli e le vie cittadine. Il nostro intento è farne conoscere la storia e le caratteristiche, oltre alle piante che ospitano».

Il gruppo, affiliato al circuito internazionale Wigwam nato proprio in Veneto nei primi anni ’70 per supportare le comunità locali, oltre a visite guidate aperte a soci e non si è occupato di progetti per i bambini ricoverati in pediatria all’ospedala Ca’ Foncello di Treviso e per anziani con il Bio Orto Angelo Raffaele, restauri del verde e partecipazione a eventi come “Este in fiore”, oltre alla scrittura di guide ai giardini cittadini veneziani. Tra gli appuntamenti consolidati, dal 2005, viene organizzato ogni anno ilFestival dei giardini veneziani” nel primo weekend di ottobre, che in fino adesso ha permesso di riscoprire quasi 200 spazi verdi.

Giardino Grimani ai Servi, foto di Francesca Saccani
Perché andare alla scoperta di un giardino a Venezia?

«Il giardino affonda le sue radici nella simbologia e nelle religioni di tutte le culture – spiega Dammicco – quando non rappresenta l’eden è comunque uno spazio vitale e naturale dove trovare l’armonia in contrasto all’oscurità e all’infertilità al suo esterno, senza che ce ne rendiamo contro è un riferimento primigenio dentro ognuno di noi. A Venezia poi è un elemento ancora più prezioso per la difficoltà di coltivare le piante sull’isola, visto che a una profondità di 80 centimetri le radici incontrano già acqua salmastra, che costringe le piante ad essere molto tenaci, come il tradizionale bagolaro, diffusissimo in laguna ma di origine nord-africana e le rose, che resistono anche quando i giardini vengono ricoperti dall’acqua alta».

«Nella città la preziosità di questi spazi è celata dai palazzi che li proteggono dall’esterno e dal turismo di massa che la aggredisce – continua – sembra impossibile pensare che ci possano essere simili oasi di pace in pieno centro storico e nei sestieri, dove percepire l’essenza più pura della venezianità, è anche per questo che le visite che organizziamo sono molto ristrette e aperte a poche decine di persone, con la giusta sensibilità per vivere qualcosa che resta ancora autentico proprio perché protetto. I proprietari di questi spazi spesso sono stupiti dalle nostre richieste di visita, ognuno di loro richiede un approccio diverso, ma quando capiscono il valore del nostro progetto ci aprono quasi sempre le porte, sia che si tratti di privati che enti o fondazioni e sono anche curiosi di scoprire cose che non conoscevano grazie al nostro lavoro di ricerca archivistica e naturalistica».

Giardino Rizzo Patarol, foto di Francesca Saccani
Le caratteristiche comuni dei giardini veneziani

«I giardini veneziani hanno spesso caratteristiche comuni – spiega la Presidentessa – ma non sempre rimangono leggibili in tutti i luoghi verdi, sia per i rimaneggiamenti sia perché alcuni sono nati come spazio acquisito dall’abbattimento di altre strutture. Tipicamente si sviluppano dietro i palazzi, come un corridoio e non tutt’intorno, lungo la larghezza della superficie dell’edificio e arrivavano fino alla fine della parte insulare, per offrire un secondo sbocco sull’acqua. La superficie tra giardino e corte spesso era divisa da un muretto o una cancellata per celare una loggia che era così accessibile senza passare dal palazzo principale attraccando direttamente all’ingresso del giardino dal pontile posteriore. Quando non rispettano questa struttura, sono frutto di recupero di altre metrature, i più recenti si possono classificare dal 1800 in avanti».

«Un’altra caratteristica tipica è quella di avere una corte pavimentata con un pozzo e una cisterna per raccogliere l’acqua piovana – conclude – con il giardino vero e proprio sopraelevato da uno a tre gradini per offrire più terra alle radici delle piante. Spesso poi questo elevamento inglobava “rovinassi”, per dirla alla veneziana, evitando così di dover portare via rovine e detriti, ma anche piatti e ceramiche rotti e oggetti domestici, tanto che a volte scavando si trovano dei piccoli tesori, paradossalmente terreni di questo tipo permettono un drenaggio migliore». Per riscoprire questi piccoli tesori è possibile seguire le attività dell’associazione e diventarne membri per avere dei vantaggi e ritrovarsi fra appassionati, oltre a fare viaggi in Italia e all’estero alla scoperta di altri giardini. Il prossimo ciclo di visite a Venezia è previsto proprio questo fine settimana dal 4 al 5 maggio.

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