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Alvise Rigo: «Calco il mondo dello spettacolo con i piedi per terra»

L’attore, ex rugbista lidense, dopo la sua partecipazione al film “The Room Next Door”, vincitore del Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, racconta della strada intrapresa nel mondo dello spettacolo

Dal campo da rugby al red carpet tra i protagonisti della 81. Mostra del Cinema di Venezia. La strada nel mondo cinema è in continua ascesa per il modello, attore ed ex rugbista lidense Alvise Rigo (classe 1992), che ha recitato accanto a Julianne Moore e Tilda Swinton nel film nel film “The Room Next Door” del regista spagnolo Pedro Almodóvar, vincitore del Leone d’Oro. «La mia vita è una bella sorpresa. – esordisce – Dicono che la fortuna aiuti gli audaci e io lo sono. Questa esperienza è stata una sorpresa ma anche la conseguenza di tante coincidenze». Alvise aveva iniziato a lavorare alla Mostra del Cinema quando aveva 18 anni, ma solo da dietro le quinte: «Durante un allenamento di rugby mi è stato proposto di lavorare lì nella sicurezza. – racconta – I miei genitori mi ha cresciuto con i valori dell’onestà e del rispetto, insegnandomi l’importanza del lavoro. – e continua – Il primo anno alla Mostra del Cinema mi misero alla sbarra a fare il controllo degli ingressi, poi venni spostato alla sicurezza delle star e anche come autista di vip quali Tom Hanks, Al Pacino, Clint Eastwood, Tom Holland, Jim Carrey e Anastacia. Infine, diventai capo gruppo di sicurezza. Una notte mi appisolai sul divano della hall dell’Hotel Bulgari di Milano perché Kendall Jenner si era intrattenuta nel ristorante fino le 6 del mattino. Ricordo che lei poi si scusò con me per la serata prolungata». Alvise alterna così il lavoro da assistente alla sicurezza con la carriera sportiva. Poi però sette anni fa tutto cambia: un brutto infortunio sul campo lo costringe a dire addio al rugby e, anche in seguito ad una delusione amorosa, si trasferisce a Milano. «All’inizio è stato un duro colpo, ma sono riuscito a mitigare il dolore trasformando la vita sportiva nella mia vita lavorativa e professionale».

Il trampolino di lancio di “Ballando con le stelle”

A Milano, oltre a fare il modello, inizia a lavorare come live trainer per la catena di palestre Virgin Active: «Mi hanno fatto fare una formazione televisiva improntata sull’acting, sul crearsi un personaggio e un format. Durante il Covid siamo esplosi e sono stato chiamato a fare anche programmi televisivi su Tv 8 con Adriana Volpe e per il canale di televendite QVC, che per me è stata una scuola televisiva eccezionale, essendo che tutto si svolgeva in diretta secondo la tecnica statunitense». È in questo modo che Rigo si è incamminato sulla strada della TV e del cinema. Tantissimi sono i programmi a cui ha rifiutato di partecipare come Grande Fratello, Isola dei Famosi e Uomini e donne, che avrebbero potuto farlo conoscere più velocemente al pubblico: «Se sento che qualcosa non è nelle mie corde non è una rinuncia, forse la mia personalità non sarebbe emersa come invece in altri ambiti». Poi arriva la proposta di partecipare a “Ballando con le stelle” su Rai 1, un format adatto alla sua personalità: «Trattandosi di uno sport e di una sfida con me stesso, ha fatto sì che mi sentissi a mio agio. Diversamente, non mi vedrei in un reality in cui dovrei dare giudizi o mettermi contro gli altri. – e continua – Ballando con le stelle mi ha lasciato un’apertura nei confronti dell’arte, della musica e del ballo, disciplina a cui ero distante. E poi stimo tanto Milly Carlucci, che seguendo la sua passione è rimasta fedele al format nonostante le mode». Il programma è stato a tutti gli effetti il suo trampolino di lancio: fu lì infatti che il regista Ferzan Özpetek lo notò e ingaggiò come coprotagonista del film “Nuovo Olimpo”, ad oggi la sua interpretazione più significativa. «Per me Özpetek è stato un grande formatore, mi ha insegnato ad empatizzare con il personaggio anziché fingere di essere lui. Sono una sua creatura ed è stato molto felice quando gli ho detto che avrei girato con Almodóvar».

The Room Next Door

«Per il film The Room Next Door” il pomeriggio stesso del primo provino mi sono trovato davanti Almodóvar che mi diceva che nel film avrei interpretato il personal trainer di Julianne Moore. L’ho vissuta con una tale incredulità da vivermela bene. – racconta Alvise – Io ho un grande motto veneziano: “schei e paura mai avui”, affronto le sfide sapendo di non aver nulla da perdere. E così ho iniziato un grandissimo lavoro insieme ai miei acting coach». Poi racconta dei giorni in cui girò a Madrid insieme a Pedro Almodóvar e Julianne Moore: «Mi misero subito a mio agio». E svela un aneddoto: «Mi resero parte del processo creativo, che forse è la cosa più importante nella realizzazione di un film. Leggendo il copione e conoscendo la parte fitness ho proposto di cambiare gli esercizi con alcuni che si adattassero di più alle dinamiche di recitazione» dice, raccontando come il mondo dello sport gli è stato utile anche in campo attoriale. «Nonostante stessi lavorando con dei mostri sacri del cinema, abbracciarono subito la mia idea. Ho notato il grandissimo rispetto che hanno nel lavorare con chi è più piccolo, un grande esempio di umiltà».

Il difficile mondo dello showbusiness

Poi parla delle difficoltà e instabilità del mondo dello showbusiness: «L’importante è differenziare e rimanere legati alle proprie passioni, rendendole parte della vita lavorativa». Alvise ama i viaggi e lo sport adrenalinico. Avendo come veneziano la passione per le barche e correndo anche in moto collabora con Yamaha e molti altri brand sportivi. «L’importante è restare autentici, senza forzare nulla. – afferma – Fare cose che non ci piacciono e appassionano solo perché si pensa siano convenienti porta poi ad uno smascheramento». A volte, lui che è rimasto con i piedi per terra, di questo mondo gli manca la semplicità di una grigliata con gli amici e i valori sani di chi fa le cose per passione e non per soldi: «Valori che nel mondo dello spettacolo a volte vengono a mancare, ma da cui mi distacco totalmente. – e continua – I miei genitori sono tanto contenti quanto increduli del mio percorso. Sanno delle scelte coerenti che ho fatto senza perdermi in un mondo pieno di luci. – dice, spiegando che del Lido gli manca tutto – Ogni volta che tono è un respiro libertà». Il prossimo anno Alvise sarà tra i protagonisti della nuova serie Netflix dal carattere distopico “El refugio atómico”, della stessa produzione de “La casa di carta”: «Per fortuna l’asticella si sta alzando. La mia esperienza più bella sarà sicurante la prossima».

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