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Archivio De Grandis Marabini: da vent’anni custode di arte e memorie

Molte sono le attività svolte dall’Archivio per tramandare alle nuove generazioni la storia dei due artisti ‘900eschi

A Venezia c’è un tesoro nascosto che custodisce le memorie e la storia di due artisti, di cui ricorre il centenario dalla nascita, che oltre a condividere la passione per l’arte vissero anche alimentati dal reciproco amore. Si tratta della pittrice Luigina De Grandis (leggi qui) e dello scultore Mario Marabini (leggi qui), la cui arte è custodita da vent’anni nell’Archivio De Grandis Marabini, che dal 2003 è portato avanti con grande entusiasmo e determinazione dalla direttrice Chiara Marabini, figlia dei due artisti, con l’intento di conservare e mantenere viva la loro memoria. I due artisti 900eschi hanno infatti dato tanto a livello artistico alla città che scelsero come casa. L’intento dell’Archivio è quello di far conoscere la loro storia alle nuove generazioni, affinché possano ancora oggi ispirare i nuovi talenti contemporanei.

Foto Archivio De Grandis Marabini
La realtà dell’archivio

«L’Archivio è nato silenziosamente nel 2003, quando ancora il lavoro non mi permetteva di dedicarmici totalmente. – racconta Chiara Marabini – Dopo un decennio di catalogazione e inventariazione delle opere d’arte, che è stato il primo lavoro affrontato, ho consegnato i dati raccolti agli storici dell’arte Toni Toniato, Giovanni Bianchi e Franca Lugato, che hanno potuto scrivere le monografie sugli artisti, pubblicate da Marcianum Press nel 2015» dice, spiegando che il lavoro poi è proseguito con mostre ed esposizioni in tutta Italia. Un’organizzazione lunga e faticosa che è possibile grazie al valido contributo dei collaboratori quali l’architetto Fabrizio Berger di Tostapane Studio e i dottori Cristiano Vettore e Benedetta Socal. Attualmente l’Archivio, oltre a custodire le opere degli artisti, ospita la ricca biblioteca, che consta di circa duemila libri tra volumi d’arte, di filosofia e poesia, oltre a molti scritti e appunti interessanti di Luigina De Grandis, importanti per chi vorrà approfondire il pensiero dell’artista che tra l’altro negli anni ’80 ha scritto “Teoria e uso del colore”, edito da Mondadori.

Un impegno anche digitale

La missione dell’Archivio è quella di essere in costante dialogo con la città e con le istituzioni pubbliche e private, prime fra tutti Comune di Venezia, Confartigianato e Regione Veneto, con cui ha infatti sviluppato in occasione del centenario diverse attività, conferenze, e la mostra tra arte ed artigianato allestita in Sala San Leonardo, dove gli artigiani hanno realizzato creazioni ispirandosi alle opere dei due artisti (leggi qui). L’archivio si rapporta infatti con le istituzioni attraverso l’Associazione Amici dell’Archivio De Grandis Marabini, soggetto legale di riferimento che può rivolgere domande di contributo o stipulare anche delle convenzioni, come quella con l’Accademia di Belle Arti, attraverso cui gli studenti aiutano a fare un grande lavoro di riordino: «La catalogazione ormai era datata di vent’anni e c’erano cose che era necessario rivedere»  spiega Chiara Marabini. L’Archivio infatti cerca di preservare la memoria degli artisti, soprattutto anche grazie all’apertura dei suoi spazi alle giovani generazioni. Inoltre, oltre a facilitare i rapporti attraverso i social media e il sito web (www.archiviodegrandismarabini.it), l’Archivio si sta impegnando nella digitalizzazione del suo patrimonio, comprese le registrazioni audio, video e le foto che presto verranno rielaborate secondo le nuove tecnologie e pubblicate sul sito internet affinché non vadano perdute, ma anzi siano disponibili per studiosi e appassionati di tutto il mondo che non possono recarsi a Venezia.

Le attività dell’Archivio

Attualmente l’Archivio prosegue la ricerca scientifica e l’attività di catalogazione, che riguardano anche altri aspetti molto importanti, come le grafiche di Luigina De Grandis e qualche rara grafica di Marabini. L’Archivio inoltre si impegna per portare avanti un’attività divulgativa, realizzando iniziative come quelle di quest’anno in occasione dei cent’anni dalla nascita degli artisti, con convegni, incontri e la mostra ora allestita. Significativi anche i rapporti instaurati con Fidapa, la Federazione Italiana donne, arti, professioni e affari, di cui nel 1952 Luigina De Grandis fu tra le fondatrici. In ultima, il 12 dicembre al Teatro Goldoni si terrà un incontro con Alberto Toso Fei che, attraverso gli scritti e le lettere d’amore che si scambiavano Luigina De Grandis e Mario Marabini, metterà in luce come questi, attraverso nobili sentimenti, si davano reciproci consigli parlando della loro arte.

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