Un tuffo nella storia più nota di Charles Dickens, nei sentimenti e nel dono del Natale, che con la sua magia riesce a sciogliere anche i cuori più duri. Sta per arrivare lo spettacolo di danza “A Christmas Carol”,realizzato dalla Scuola di Ballo del Veneto, in collaborazione con l’Associazione LG-Sviluppo Arti & Balletto e promosso dal Comune, che si terrà, in atto unico, al Teatro del Parco di Mestre nei giorni di martedì 12 e mercoledì 13 alle ore 20. Lo spettacolo inoltre, durante le due giornate, essendo per un pubblico sia di adulti che di bambini, sarà proposto anche alle ore 10 e alle 14.30 per le scuole primarie e l’ultimo anno di asilo del territorio, che il Servizio Politiche Educative del Comune, di cui è responsabile Daniela Galvani, e l’assessore alle Politiche educative Laura Besio hanno voluto coinvolgere per portare il Natale in scena.
Protagonisti dello spettacolo danzante saranno gli allievi della Scuola di Ballo del Veneto, che hanno un età compresa tra i 3 e i 25 anni. Nata nel 2019 grazie ai ballerini Letizia Giuliani e Francesco Marzola, che oltre a nutrire la stessa passione per la danza condividono anche la vita, la Scuola in pochi anni ha visto già diversi ex allievi diventare dei professionisti, come il ballerino Edoardo Sartori, originario di Spinea, che ora fa parte del Balletto di Stoccarda con ruoli già da solista, e la giovane Anita Caprara di Mestre che ora lavora all’Opera Nazionale Rumena di Iasi. Durante il balletto, che porterà fedelmente in scena la narrazione di Dickens, un’attrice professionista, Aurora Giuliani, accompagnerà le danze con la lettura di estratti originali del libro. «Ci piace unire le arti, danza e letteratura vanno a braccetto. Abbiamo voluto essere fedeli alla storia per far in modo che sia comprensibile per i bambini, così che colgano l’importanza dei messaggi che veicola» spiega Letizia Giuliani, che ha curato la regia e la coreografia del balletto natalizio. Uno spettacolo che catapulterà il pubblico indietro nel tempo: «Anche attraverso i costumi di scena abbiamo cercato di richiamare i pirofili dei personaggi». Gli spettacoli serali saranno più ricchi in quanto, oltre agli allievi della Scuola, ci saranno anche quattro coppie della compagnia “Serenissime danze dell’800” che balleranno interpretando i genitori dei bambini della storia.
Lo spettacolo inizierà con il funerale di Jacob Marley, socio in affari del protagonista del libro Ebenezer Scrooge. «Sicuramente il momento più intenso di tutto lo spettacolo è l’arrivo del fantasma di Marley che compare in grande nel fondo della scena attraverso una video proiezione». Tutto infatti inizia quando, dopo sette Natali, il defunto Marley reca visita nella notte a Scrooge sotto forma di fantasma, dicendogli che negli anni ha forgiato una catena di avarizia, di cattiveria e di egoismo e che se non cambia rimarrà come lui incatenato a vagare per l’eternità. Scrooge successivamente riceverà la visita di tre fantasmi che rappresentano i Natali passati, presenti e futuri: «Scrooge è interpretato da Gabriele Bianchi, ballerino professionista che viene a fare spesso lezione di danza alla nostra Scuola di Ballo per tenersi in forma, come fanno anche i nostri ex allievi ora professionisti che vengono a studiare da noi nelle vacanze natalizie ed estive» dice Giuliani. Quella portata in scena è una storia natalizia semplice da narrare: «Scrooge non fa l’elemosina e caccia gli orfanelli che saranno interpretati dai bambini più piccoli, che si immedesimeranno nella vita dei poverelli interpretando sentimenti di tristezza. – e continua Giuliani – Fin da subito infatti si spieghiamo che la danza è interpretazione e insegniamo la pantomima. Noi qui in Scuola pratichiamo l’alta formazione, che prevede uno studio quotidiano. Ognuno durante i mesi precedenti studia in classe il suo ruolo e l’ultima settimana cominciamo a unificare le prove con anche i costumi d’epoca. Lo spettacolo dal vivo è indispensabile per la formazione di ogni danzatore che impara ad usare la scena».
Una storia intramontabile, che è veicolo di messaggi importanti e dai significati profondi. “Canto di Natale” è infatti un racconto che spinge all’altruismo e a non dimenticarsi delle persone in difficoltà, come invece fa Scrooge sfruttando e sottopagando il suo aiutante, che tra l’altro a casa ha un bambino malato. «Un appuntamento che vogliamo diventi simbolo del recupero della cultura tra i giovani» ha detto Laura Besio. «Lo spettacolo sarà un’occasione per i bambini di avvicinarsi a diversi linguaggi espressivi e di vivere un’esperienza speciale di cultura e teatro, contribuendo ad arricchire il loro bagaglio personale di vita» ha aggiunto Daniela Galvani. «Viste le tante richieste da parte delle scuole – i posti disponibili erano già finiti una settimana prima – speriamo di riproporre lo spettacolo in futuro» conclude Giuliani. Per le repliche serali, aperte al pubblico, è richiesto un contributo di 10 euro a persona. I posti si possono prenotare direttamente alla biglietteria del Teatro del Parco l’11 dicembre dalle 17.30 alle 19.30.
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