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Arriva al cinema “La città delle sirene”, in ricordo dell’Acqua Granda

Il film documentario di Giovanni Pellegrini sarà proiettato nei principali cinema di tutto il Veneto, mentre alla Ca’ d’Oro domenica 12 verrà inaugurata una nuova installazione del regista

Arriva per la prima volta nei cinema, a distanza di quattro anni dalla ricorrenza della devastante Acqua Granda 2019, la seconda più alta di sempre, arrivata a 187 cm, il film di Giovanni Pellegrini “La città delle sirene”. Il documentario è stato proiettato in anteprima giovedì 9 al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, una delle istituzioni culturali più colpite dall’alluvione a cui il film dedica proprio uno dei passaggi più toccanti. La proiezione si è svolta alla presenza del regista, del direttore del Conservatorio Roberto Gottipavero, delladirettrice di Save Venice Melissa Conn – al cui comitato si deve il restauro dei volumi danneggiati dall’acqua della biblioteca dell’Istituto e di tanti altri interventi in città, e del ricercatore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia Carlo Santagiustina, che ha promosso l’archivio digitale AquaGranda. Le commemorazioni proseguiranno per tutta la settimana con proiezioni del film nei cinema delle principali città del Veneto. A Venezia verrà proiettato lunedì 13 al Giorgione negli orari 17.15, 19.00 e 20.45, per proseguire poi martedì 14 al Rossini alle 16.45 e 19.40, e mercoledì 15 alle 18.10 e alle 21.00. La città delle sirene verrà proiettato anche a Padova, Treviso, Vicenza, Verona, Mestre, Lido di Venezia, Montebelluna, Mirano, Bassano del Grappa, San Donà di Piave, Oderzo e Fonzaso (leggi qui il calendario con le programmazioni). Presentato in anteprima al Festival Cinemambiente di Torino, “La città delle sirene” in circa un’ora di riprese porta al cinema il senso di rassegnazione e, insieme, la resilienza dei veneziani. Il titolo gioca su un doppio senso: Venezia infatti è la città in cui le sirene annunciano l’arrivo dell’acqua alta, ma è vista anche come un essere mitologico che vive a tu per tu con l’acqua. Tra fascino e terrore, il film mette infatti in luce il rapporto sublime della città con la marea. Dopo lo shock iniziale, un senso di sublime si concretizza con la visione dell’acqua che, meno irruenta rispetto alle immagini inziali, accarezza e lambisce la Ca’ d’Oro.

Giovanni Pellegrini

Il veneziano Giovanni Pellegrini, classe 1981, è regista, direttore della fotografa e produttore che vive e lavora in città. Altri due sono i suoi film dedicati a Venezia: “Aquagranda in crescendo” e “Lagunaria”. «Sono nato a Venezia e l’acqua alta ha sempre accompagnato la mia vita. Negli anni ho visto diventare questo fenomeno sempre più frequente e minaccioso, fino alla notte del 12 novembre 2019. Il mio studio era completamente allagato e mi ero rifugiato su uno sgabello. – ricorda il regista – In quel momento per la prima volta ho avuto paura dell’acqua. Nei giorni successivi fino al 19 novembre, giorno in cui si sono verificate altre maree sostenute, mi sono sentito in dovere di documentare quello che stava accadendo alla mia città». È da questi sentimenti che è nato il film “La città delle sirene”.

Una narrazione a tu per tu con l’acqua

Scandito dall’eco delle sirene di allerta dell’acqua alta e dal suono della piccola barca a motore del regista, il racconto cinematografico di quelle ore è mosso ora da uno sguardo documentaristico, oggettivo ed emotivamente controllato, ora dallo stupore di scoprirsi sopraffatti nel racconto di chi ha perso tutto. «Mentre filmavo la situazione di Venezia mi è sembrata sempre di più emblematica del nostro tempo. Era il segno tangibile di come il cambiamento climatico possa portarci via ciò che conosciamo da un momento all’altro. La natura ci ha presentato il conto. – prosegue Pellegrini – Attendevo un’acqua alta per realizzare alcune riprese per il film Lagunaria, che parla a 360° della laguna. Con l’Acqua Granda però ho documentato così tanto che decisi di dedicare un film solo a questo evento eccezionale. Il montaggio è stato fatto all’inizio del 2020 durante il primo lockdown per il Covid» spiega ancora il regista, dicendo che per via della pandemia era riuscito a presentare il girato nel 2021 a Venezia e Treviso ma non era ancora approdato nei cinema. Il film è stato prodotto da Ginko Film, società nata nel 2018 dall’unione dei documentaristi Giovanni Pellegrini, Chiara Andrich e Andrea Mura.

Nuova video installazione

Domenica 12, alle 19.30, appuntamento invece alla Galleria Franchetti alla Ca’ d’Oro, dove verrà inaugurata la video installazione “L’antro della sirena” di Giovanni Pellegrini. Una visione poetica dell’arrivo dell’alta marea nell’androne della Ca’ d’Oro, dove l’acqua instaura un dialogo con il mosaico marmoreo del pavimento. La video installazione – donata alla Fondazione da Ginko Film, in collaborazione con Università degli Studi di Venezia – offrirà ai visitatori della galleria una visione di come l’acqua alta invada gli spazi della Ca’ d’Oro, il cui piano terra e i preziosi mosaici vengono ricoperti dall’alta marea centinaia di volte l’anno. In occasione dell’ inaugurazione, la Galleria farà un’apertura straordinaria a ingresso ridotto dalle 19 alle 22. Alle 19.30, per l’inaugurazione dell’opera, il regista Giovanni Pellegrini e Guido Jaccarino, direttore tecnico della ditta di restauro Unisve, racconteranno al pubblico cosa accadde al museo in quei giorni drammatici. «L’innalzamento ripetuto della marea aveva compromesso le situazioni conservative delle superfici. Siamo subito intervenuti con lavaggi del pavimento musivo, delle murature e degli elementi lapidei grazie alla tempestiva raccolta fondi avviata da Save Venice per l’acqua alta denominata “Immediate response found”» anticipa Guido Jaccarino, che ha lavorato alla Ca’ d’Oro insieme all’Istituto veneto dei beni culturali. «Nei mesi successivi abbiamo lavorato sulle cristallizzazioni salinee, quattro volte superiori al consueto, che hanno accelerato il degrado portando anche alla formazione di muffe sulle superfici. Abbiamo così attuato impacchi sugli elementi lapidei per ridurre l’eccesso di salinità e praticato anche consolidamenti, stuccature e trattamento biocida».

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