
Il patrimonio artistico di Venezia è sempre più inclusivo e accessibile. A portata di Qr Code. A Venezia debuttano tre web app per visitare senza barriere la chiesa della Scuola Grande di San Rocco, la Scuola Grande San Giovanni Evangelista e Villa Foscari La Malcontenta. Il progetto inclusivo, sviluppato con il marchio MyMuseum 2.0 dalla casa editrice Lineadacqua in collaborazione con l’Associazione Aniridia Italiana Aps e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus-Aps di Venezia, offre tre audioguide innovative destinate alla fruizione sia da parte di visitatori normodotati che con disabilità visive.
Il patrimonio artistico si svela al pubblico in pochi semplici passaggi. All’inizio della visita, è sufficiente inquadrare il Qr code fornito dalla biglietteria. Ogni utente può accedere al servizio direttamente dal proprio Iphone o smartphone e selezionare dal l’interfaccia più idonea tramite browser, senza la necessità di scaricare applicazioni. Percorsi di visita e descrizioni sono stati elaborati da diversi studiosi e conoscitori del patrimonio storico-artistico. Le voci di Elisabetta Pasqualin e Alberto Toso Fei raccontano il reliquiario del XIV secolo con i frammenti della Vera Croce della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, Maria Agnese Chiari si sofferma sugli affreschi del Pordenone e i teleri di Tintoretto nella chiesa di San Rocco e Antonio Foscari conduce i visitatori alla scoperta del capolavoro architettonico di Andrea Palladio lungo la Riviera del Brenta. In sottofondo, audio ed effetti sonori realizzati da esperti del settore cinematografico e melodie d’accompagnamento composte da Federico Zanandrea.
«Sono strumenti progettati per garantire un accesso universale», osserva Federico Acerboni, fondatore di Lineadacqua, «l’interfaccia è leggibile da vedenti e ipovedenti, compatibile con i lettori di schermo e arricchita da trascrizioni per i non udenti, con un font adatto anche a chi ha difficoltà di lettura». Le web app, arricchite con i suggerimenti dell’associazione Aniridia Italia, sono ormai collaudate. Nata nel 2005, l’associazione nazionale riunisce le persone affette da aniridia: una malattia oculistica rara caratterizzata dall’assenza parziale o totale dell’iride. Le alterazioni nell’anatomia possono provocare l’insorgenza di altre patologie oculari e disturbi che possono portare a ipovisione. Con l’introduzione delle audioguide inclusive la fruizione non è più separata, ma condivisa. «Non c’è alcuna disparità né si creano sottogruppi», sottolinea Barbara Poli, delegata per Aniridia Europe, «le persone con disabilità visiva, ma anche i visitatori normovedenti, vengono accompagnati fianco a fianco nella scoperta di dettagli che, altrimenti, passerebbero inosservati».
«Questa iniziativa è in piena continuità con la missione storica delle Scuole Grandi veneziane, da sempre impegnate a garantire piena cittadinanza alle fasce più marginali della società, colpite da difficoltà economiche e sociali», osserva Franco Bosello, Guardian Grande della Scuola Grande San Giovanni Evangelista di Venezia, «con questo progetto rafforziamo il nostro impegno nella speranza di assicurare il diritto alla fruizione equa ed inclusiva. Il progetto di rete tra istituzioni culturali, sostenuto grazie ai finanziamenti del Pnrr per l’innovazione e la transizione digitale, sta già trovando nuove adesioni da parte di altre istituzioni veneziane. «Tra qualche mese il progetto sarà esteso anche alla Scuola Grande dei Carmini», annuncia Acerboni, «auspichiamo che questo nuovo approccio alle strategie inclusive del patrimonio artistico coinvolga sempre più centri culturali cittadini».
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