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Avapo Venezia: bilancio del 2024 nel segno dell’assistenza

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Si conclude un anno intenso per Avapo Venezia, che guarda già agli obiettivi per il 2025

Non esistono pause o interruzioni natalizie per chi, come i volontari di Avapo Venezia, si dedica all’assistenza quotidiana dei pazienti oncologici: anzi, l’arrivo delle feste segna un momento se possibile ancora più doloroso e difficile da gestire, sia per coloro che devono affrontare la malattia, ma anche per i familiari che li affiancano. Per questo motivo, l’operato di Avapo Venezia è fondamentale in un periodo così delicato dell’anno: attiva proprio da dicembre del 1988, l’Associazione Volontari per l’Assistenza di Pazienti Oncologici, fornisce i suoi servizi 365 giorni all’anno, incluse le domeniche e le feste, proprio per consentire ai malati oncologici di affrontare la malattia a casa, tra gli affetti dei propri cari e le mura rassicuranti e familiari del loro nido, grazie all’assistenza domiciliare.

«Purtroppo, le persone di solito scoprono la nostra Associazione quando devono interfacciarsi con la malattia o quando vengono in ospedale: ma è fondamentale che i cittadini siano consapevoli dell’importanza e dell’impatto che un servizio come questo può avere, sia perché permette di ridurre il congestionamento degli ospedali, ma soprattutto perché consente ai familiari di occuparsi dei propri cari, malati, a casa. Dovrebbe essere un diritto di tutti poter trascorrere questo momento così doloroso nel proprio letto, tra le proprie mura», Commenta Teresa Baldi Guarinoni, Presidente uscente di Avapo Venezia.

Avapo Venezia: un servizio di assistenza domiciliare che copre tutto l’estuario

«Puó sembrare scontato, ma l’assistenza domiciliare a Venezia è assai complessa e richiede molto tempo: finchè c’è da prestare servizio nel centro storico non si pongono grandi problemi, ma i nostri volontari coprono tutta la zona insulare di Venezia, da Pellestrina fino a Torcello. Considerando che certe operazioni possono durare anche tre ore e che il dottore deve rimanere sempre presente, che gli spostamenti con i mezzi pubblici da zone limitrofe come Pellestrina possono richiedere anche mezza giornata tra il viaggio di andata e quello di ritorno, bisogna cercare di massimizzare l’organizzazione e in questo la comunità ci è di grande aiuto. A Sant’Erasmo per esempio capita che qualche locale dia un passaggio sulla sua ape ai nostri dottori; a Burano invece la comunità ha messo a disposizione il trasporto in barca dei malati e dei dottori», Spiega Baldi Guarinoni, che, oltre ad essere la Presidente uscente di Avapo Venezia, è prima di tutto una volontaria sul campo.

«Non è sempre facile: il nostro primo compito è capire di cosa ha bisogno la persona che si rivolge a noi. Alcuni desiderano ricevere compagnia, poter parlare con qualcuno per affrontare temi importanti come la morte e la malattia. A questo proposito offriamo sostegno psicologico, sia a domicilio, con le nostre due psicologhe a cui possono fare riferimento anche i familiari dei malati, che in reparto. Ma bisogna anche capire fin dove siamo desiderati: c’è chi cerca in noi un aiuto concreto, nelle cure, che non sempre i familiari possono fornire, ma che vuole vivere il proprio dolore con riserbo e nella sua intimità, e noi dobbiamo capire fin dove sono richiesti i nostri servizi e non oltrepassare quel limite».

Raccolta fondi di Avapo Venezia: dall’asta annuale al concerto di musiche andine al teatro Malibran

Le attività di Avapo Venezia non si limitano all’assistenza domiciliare: «Siamo presenti anche in reparto, per quanto riguarda le cure palliative, sia all’Ospedale Civile di Venezia che nel reparto oncologico dell’Ospedale all’Angelo a Mestre». Requisito essenziale per accedere all’assistenza di Avapo Venezia resta comunque la presenza obbligatoria di caregiver: un responsabile, che può essere un familiare, un parente o un badante, che si prenda cura del malato nell’ambiente domestico e possa aprire ai volontari di Avapo Venezia quando suonano alla porta.

Per questo motivo l’Associazione, che è convenzionata con l’Ulss 3 Serenissima, organizza annualmente una serie di progetti e iniziative per la raccolta fondi: dall’asta di fine anno organizzata grazie a Christie’s e Intesa San Paolo e alla disponibilità di tante aziende, con opere del fotografo britannico Denny Moore e dell’artista Fabrizio Plessi, oltre a capi di abbigliamento realizzati dagli studenti di moda dell’Università di Venezia Iuav e opere d’arte degli allievi dell’Accademia di Belle Arti, all’organizzazione, quest’anno, del concerto di beneficenza di musiche andine, tenutosi a novembre, al teatro Malibran.

Un 2025 pieno di novità per Avapo Venezia: ci saranno nuovi volontari e un nuovo presidente.

Con 170 pazienti presi in carico nel 2024 e un’équipe medica composta da 3 medici, 7 infermiere e 2 psicologhe, far fronte alle spese di gestione dell’Associazione non è sempre facile, senza considerare l’acquisto dei materiali medici e gli ulteriori servizi erogati dall’associazione, come la ginnastica riabilitativa, la nutrizionista, le terapie di gruppo, tutti ad accesso rigorosamente gratuito per i malati e i loro familiari. Le attività di raccolta fondi aiutano, ma resta un nodo importante per garantire il servizio: il numero di volontari che donano il loro tempo a chi ne ha più bisogno.

Quest’anno finalmente, dopo la sospensione obbligata del Covid, si è concluso il corso di formazione dei nuovi volontari di Avapo Venezia: se ne aggiungono così 16 a quelli già attualmente attivi. Ma non è l’unica novità: Fabio Moretti sarà il nuovo Presidente in carica di Avapo Venezia, che continuerà a vedere la partecipazione anche della presidente uscente: «Io continuo a fare quello che ho sempre fatto: la volontaria», conclude sorridendo Baldi Guarinoni.

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