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Bullismo e cyberbullismo: incontro con esperti a Venezia

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108 studenti all’incontro organizzato da Insieme per Venezia con il Polo Adolescenti e l’Arma dei Carabinieri

Ai primi di maggio, l’associazione APS Insieme per Venezia ha raggiunto la decima edizione degli incontri per le scuole su tematiche sociali e di salute. Quest’anno l’iniziativa, con titolo “Scala i problemi per arrivare al traguardo”, proponeva di trattare bullismo, cyberbullismo e comportamenti a rischio. Per affrontare l’argomento, l’associazione ha chiesto la collaborazione del Polo Adolescenti (ex Ospedale Giustinian) per gli aspetti psicologici e della Stazione di San Marco dell’Arma dei Carabinieri per gli aspetti strettamente legali, coinvolgendo 108 studenti.

Attente e curiose, le cinque classi del liceo veneziano Benedetti-Tommaseo hanno preso parte all’incontro, dimostrando interesse sia per il laboratorio sulle emozioni guidato dal dott. Giovanni Margutti, psicologo e psicoterapeuta, sia per l’intervento tenuto dal luogotenente Raffaele Simone, comandante della Stazione dei Carabinieri di San Marco, e dal tenente Mattia Zappacosta, comandante del Nucleo Operativo Carabinieri Compagnia di Venezia. «Raccontavano esperienze personali e domandavano cosa prescrive la legge in situazioni vicine alla loro vita di tutti i giorni», spiegano gli organizzatori.

Un'evento per ripensare la funzione dell'ospedale

L’evento è stato presentato e moderato da Orietta Guerrasio, presidente di Insieme per Venezia, nella Sala San Domenico dell’Ospedale dei SS. Giovanni e Paolo. Hanno preso parte all’incontro la presidente del Consiglio Comunale Ermelinda Damiano, il direttore del presidio ospedaliero dei SS. Giovanni e Paolo dott. Fabio Graceffa e il direttore della fondazione Scuola Grande di San Marco e della sanità dott. Mario Po’. La consigliera comunale ha ringraziato Insieme per Venezia per organizzare questo genere di iniziative che tengono in vita il tessuto sociale e culturale della città e ha lodato i ragazzi che hanno partecipato attivamente all’evento.

«Questa iniziativa è un’occasione per i ragazzi per trattare argomenti importanti, ma anche per guardare con un occhio diverso gli ambienti dell’ospedale, di solito visti solo come un luogo dove si va “quando si sta male”» osserva Guerrasio. Proprio per riconsiderare l’ambiente ospedaliero l’associazione si impegna anche per gestire una piccola biblioteca all’interno dell’ospedale, a disposizione di pazienti e visitatori di qualsiasi età, ma anche per collaborare con altre realtà quali il Festival della Salute: «Il dott. Po’, organizzatore del festival, spesso chiama anche le scuole a partecipare – racconta Guerrasio – l’anno scorso, per esempio, era stato chiesto ai ragazzi di andare in giro per la città per trovare gli orologi del dott. Minich e di esporre foto e descrizione nella sala San Domenico. Gli studenti si erano divertiti molto e quest’anno il dott. Po’ chiederà nuovamente la loro partecipazione».

Insieme per Venezia e scuola Benedetti-Tommaseo: una solida collaborazione

Romina Gambron, professoressa del liceo Benedetti-Tommaseo, racconta come ha conosciuto il progetto di incontri per la scuole organizzato da Insieme per Venezia : «Quattordici anni fa, quando il progetto era appena partito e io insegnavo all’Istituto alberghiero Barbarigo, il tema era la dipendenza da alcol e, visto che gli studenti dell’istituto studiavano l’alcol in Alimentazione, ho portato per la prima volta una mia classe – racconta l’insegnante – Dopo aver visto l’interesse dei ragazzi ho pensato di riproporre l’iniziativa alle classi quando ho avuto il trasferimento al liceo Benedetti-Tommaseo e ormai da 10 anni io e i miei colleghi portiamo ogni anno 4 o 5 classi del primo biennio. I ragazzi dimostrano sempre molto interesse e anche i colleghi apprezzano molto questi incontri. Ormai la collaborazione con l’associazione è talmente consolidata che viene chiesto a noi docenti quali tematiche ci piacerebbe che fossero affrontate e noi, in base alle dinamiche scolastiche, proponiamo gli argomenti che pensiamo possano essere più interessanti e formativi per i ragazzi».

«L’evento è aperto a tutti i licei e gli istituti – spiega Guerrasio – ma purtroppo per i tempi di percorrenza molte scuole hanno partecipato soltanto una volta a questi incontri. Il Benedetti-Tommaseo è favorito dalla vicinanza alla sala dell’ospedale. Ci fa piacere, comunque, vedere interesse per queste tematiche da parte di docenti e studenti». L’associazione e la scuola collaborano efficacemente anche in altre occasioni: per esempio l’anno scorso è stato proposto ai ragazzi un corso di pronto intervento.

Le domande degli studenti: «Cosa succede se faccio…? Come mi devo comportare se subisco…?»

All’evento in Sala San Domenico sia Guerrasio che Gambron hanno notato da parte degli studenti un particolare interesse per gli aspetti legali legati alle situazioni reali o possibili della loro vita quotidiana: «I ragazzi hanno interagito molto soprattutto con i carabinieri, senza mostrare soggezione, ma anzi, dimostrando piena fiducia – racconta Guerrasio – hanno esposto le loro curiosità, avviato dibattiti e posto molte domande pratiche su situazioni possibili o realmente accadute.

Per esempio una ragazza ha raccontato di un’amica che le aveva cambiato le password dell’account social pubblicando materiali a sua insaputa, altri hanno chiesto più in generale come comportarsi quando ci si accorge di un furto di identità, altri ancora quali sono i rischi penali o le denunce che si possono ricevere compiendo precise azioni». «Volevano sapere non cosa dicono le regole di genitori e insegnanti, ma cosa dice la legge in merito a determinati comportamenti – osserva Gambron – chiedevano “Cosa mi succede se agisco in questo modo?” ma anche “Come mi devo comportare se mi trovo in questa situazione?».

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