
La città di Mestre con i sui colori e la sua vivacità è la principale protagonista nelle opere dell’artista Gianpaolo Callegaro nella mostra personale inaugurata oggi pomeriggio alla Torre Civica di Mestre, intitolata “Mestre – I colori della città” e presentata nella sala consigliare del Municipio di Mestre dal critico e storico dell’arte Marco Dolfin. Realizzata con il patrocinio del Comune di Venezia e visitabile fino all’8 marzo, con 16 opere ad acrilico su tela di grandi dimensioni realizzate negli ultimi anni, la mostra è dedicata al territorio mestrino e vede un susseguirsi di vedute della città, scorci che portano l’osservatore a guardare Mestre da un altro punto di vista: quello di chi ci vive e ne ha fatto la sua casa. Particolari le visioni aeree che mostrano la città dall’alto e altre più focalizzate sull’aspetto naturale, oltre che urbano, dove il pittore pone l’accento sulle zone verdi.
«Nelle mie opere racconto momenti della vita cittadina come il colorato mercato settimanale in via Fappani, la festa in piazza, la messa della domenica all’interno del Duomo, allargandomi poi al racconto di Forte Marghera, San Giuliano e Porto Marghera. In particolare come omaggio a Mestre ho realizzato una veduta della torre medievale sulla città» spiega l’artista, la cui cifra fondante ed innovativa sta nella resa della luce e nell’originale utilizzo del colore, un cromatismo sensuale tipicamente lagunare. Nelle sue opere luci ed ombre, chiari e scuri, si fondono tingendo cose e forme per dare corpo alle creazioni. Nato a Mestre l’11 giugno del 1946, Callegaro inizia a dipingere nei primi anni ‘80 riscuotendo fin da subito pareri positivi dalla critica e partecipando ad alcuni concorsi provinciali e regionali. Dopo un lungo periodo di sosta artistica riprende in maniera sempre più attiva, frequentando dapprima la Scuola di Disegno a Venezia e poi per alcuni anni la Scuola di Pittura, affermandosi con premi e riconoscimenti su scala nazionale e internazionale. Sue opere infatti vengono esposte in varie gallerie prestigiose. È stato più volte tra i finalisti del Premio Internazionale di Pittura della citta di Mestre, curato da Philippe Daverio, di cui nel 2020 fu anche vincitore del Premio Speciale.
Gianpaolo Callegaro è considerato tra i pochi interpreti della pittura contemporanea fedeli alla più autentica tradizione figurativa lagunare: «La sua pennellata, pregna di luce e di colore vivo, è l’ideale prosecuzione di quel paesaggismo novecentesco dal tratto svelto dei vari Neno Mori, Marco Novati, Fioravante Seibezzi, Renzo Zanutto e Miro Romagna, certo reinterpretato attraverso una distintiva e ben riconoscibile cifra stilistica, non priva di suggestioni, derivante dalla cultura europea, dall’impressionismo francese al post-impressionismo, Van Gogh tra tutti» sottolinea il critico Dolfin. Le opere di Callegaro si contraddistinguano per uno stile che poco concede al disegno, a favore di una sorprendente estemporaneità in grado di risolvere brillantemente l’immagine attraverso il puro colore e la materia. Macchie pastose e imprevisti accostamenti cromatici ritmano le superfici fino a raggiungere quell’armonia complessiva di toni e rapporti che illustrano con efficacia le diverse ambientazioni delle sue tele.
Tra le opere non mancheranno quelle che si riferiscono all’interno del Duomo di San Lorenzo, in cui spicca al centro il monumentale altare marmoreo che si staglia verticalmente nella sua grazia barocca: «I capitelli e i vari dettagli architettonici, così come le figure dei fedeli tra le panche dell’ariosa navata, vengono descritti da una gestualità impetuosa che tutto riduce a macchia e sagome appena abbozzate» continua il critico, illustrando i temi della mostra. È proprio grazie ad un occhio attento che il maestro nelle sue opere coglie non solo l’architettura cittadina ma anche i momenti di festa. Oltre alle domeniche in chiesa in cui pennella le sagome dei fedeli in preghiera, Callegaro pittoricamente canta anche i momenti in cui la folla si riunisce in Piazza Ferretto per festeggiare il Natale, con musica e luci. Presente anche una serie di notturni dove la pittura di Callegaro si fa quasi palpitante e impressionistica: «I suoi viali alberati – conclude Dolfin -, rischiarati da lampioni trasfigurati in impalpabili sfere luminescenti tra le fosche fronde, diventano incantate poesie del colore: contrappunti di baluginii luminosi nell’oscurità di una notte d’autunno». Ne sono esempio l’opera in cui riprende i colori d’autunno di sera in viale Garibaldi e quelli di Punta San Giuliano di notte con le barche, come anche la veduta verso sera dal ponte di Forte Marghera o il tramonto d’autunno a Porto Marghera. La mostra, ad ingresso gratuito, è visitabile dal martedì al sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 17 alle 19.30, mentre la domenica con orario 10-12.30.
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