Una piccola fiaba con protagonista una malattia vascolare. Vi ricordate la storia di Cenerentola, per essere precisi la versione dei fratelli Grimm, che differisce un po’ da quella più nota di Perrault/Disney? C’erano, come spesso accade nelle fiabe, tre sorelle: due erano le preferite e l’ultima trascurata. Nel finale, alla prova della scarpetta di cristallo, abbiamo anche due amputazioni, di un alluce e di un tallone, nel tentativo, da parte delle due sorelle, di far entrare i loro piedoni nella scarpetta smarrita.
Questa fiaba negli ultimi anni mi fa venire in mente una patologia: l’arteriopatia agli arti inferiori. Cenerentola appunto, perché di tutte le patologie vascolari è quella più dimenticata, ma non la meno importante. Quando abbiamo un’arteriopatia agli arti inferiori? Quando le arterie che portano il sangue alle gambe non conducono più bene e arriva meno sangue ai muscoli degli arti inferiori e alle altre estremità, dita, piede, ecc. In genere è dovuta alla aterosclerosi che, sappiamo, può colpire le arterie in vari distretti cuore, carotidi…
È una malattia caratterizzata dalla presenza di placche, formate da varie sostanze, all’interno delle arterie. Alla base ci sono i soliti fattori di rischio: familiarità, diabete, colesterolo alto, ipertensione arteriosa, fumo e una patologia che in questo periodo ci colpisce molto, ormai molto diffusa: la sedentarietà.
Cosa succede quando questa malattia colpisce gli arti inferiori? Fondamentalmente arriva meno sangue alle gambe. All’inizio avremo dei disturbi quando la richiesta di ossigeno dei nostri muscoli è importante, ad esempio dopo una lunga corsa, poi magari solo facendo le scale o a Venezia un ponte, magari quello dell’Accademia. In seguito però, se non ci preoccupiamo, i disturbi compaiono per percorsi sempre più brevi e, nei casi veramente, gravi anche a riposo. I dolori sono, in genere, ai polpacci, ma possono interessare anche glutei e cosce, e compaiono quando si cammina dopo una distanza abbastanza fissa.
Ci sono, però, anche molti casi asintomatici, in cui ci accorgiamo del problema solo in fase avanzata: questo accade spesso nei pazienti che camminano molto poco e quando si adopera l’automobile per qualsiasi spostamento. Nei pazienti gravi possiamo avere delle amputazioni, un po’ come accaduto alle sorelle di Cenerentola, ma questo capita ad un numero basso di persone.
Però, come abbiamo visto, l’aterosclerosi colpisce anche altri distretti. È a questo punto che diventa veramente importante capire se si ha un’arteriopatia agli arti inferiori, perché è un marcatore molto potente di rischio cardiovascolare e di eventi cardiovascolari prevenibili: questa patologia, infatti, moltiplica per 4 il rischio di avere problemi per malattie cardiovascolari, un rischio che può essere significativamente ridotto modificando i propri stili di vita.
Quindi cosa dobbiamo fare se abbiamo il dubbio di avere una arteriopatia agli arti inferiori? La cosa più saggia è smettere di fumare, fare una vita sana con una alimentazione adeguata e… andare dal vostro medico. Ah, dimenticavo, possiamo anche fare come Cenerentola e andare a ballare.
Ps: Un uccellino mi ha detto che non sa cosa sia una vita sana… In effetti tutti gli uccellini fanno vita abbastanza sana se sono liberi di volare, senza doverci studiare sopra. Noi però, quando parliamo di vita sana, intendiamo: esercizio fisico, possibilmente all’aperto, senza sforzarsi, ma eseguito frequentemente, accompagnato da un’alimentazione variata ed equilibrata, ricordandosi di mangiare anche il pesce, in particolare trota, salmone e pesce azzurro.
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