«La mia speranza è che un giorno questa associazione decida deliberatamente di scogliersi – racconta Luca Talin, Presidente di City fo you (C4U) – perché significa che siamo riusciti a diffondere una cultura del rispetto dell’ambiente tale che la nostra azione di pulizia volontaria dai rifiuti, non sia più necessaria». Partiti da otto ragazzi, oggi la realtà coinvolge più di un centinaio di persone fra soci e volontari ogni anno, richiamati dalla voglia di rendere il territorio di un gruppo di comuni fra Santa Maria di Sala e Scorzè, nella provincia di Venezia, pulito e privo di rifiuti abbandonati.
«Il nostro vero messaggio è sì legato all’ottica del rispetto dell’ambiente – aggiunge Talin – ma quello che vogliamo comunicare è che si puo fare la differenza in gruppo. Le persone non sono consapevoli delle potenzialità che si generano unendosi insieme, vedono il tema ambientale come troppo grande da affrontare. Sia chiaro, noi non pensiamo di cambiare il mondo con le nostre giornate ecologiche e iniziative, ma riuscire a migliorare il nostro territorio sì. Dimostriamo a ogni uscita che in collettivo si genera un potenziale che può fare molto. Il tema dell’inquinamento e dei rifiuti è qualcosa che non possiamo pensare di far finta di non vedere, per questo diamo prova che si può fare la differenza nel nostro piccolo assieme ad altri».
«L’associazione è nata ufficialmente nel 2019 unendo due gruppi, uno di Scorzè e uno di Santa Maria di Sala – racconta il Presidente – eravamo meno di una decina di ragazzi, tutti studenti universitari, che autonomamente e quasi per gioco, avevano deciso di riunirsi per contribuire a pulire il proprio paese. Era tutto molto spontaneo ma il raduno di noi “scoasari” iniziava a diventare sempre più organizzato e continuativo nonostante il Covid, così abbiamo deciso di metterci insieme e dare forma all’associazione dopo che i due gruppi si sono incontrati e conosciuti. Arrivavano sempre più persone interessate, da bambini a pensionati e così abbiamo pensato di strutturarci per tutelare la sicurezza con polizze assicurative e dando una forma riconoscibile alle nostre azioni sul territorio».
«Da qui poi sono nati distaccamenti anche in altri comuni: Martellago, Salzano, Trebaseleghe, Noale e, proprio pochi mesi fa, Pianiga – aggiunge – il direttivo è unico ma ogni paese ha i suoi referenti locali. Da quando siamo partiti io e mio fratello con le rispettive fidanzate e un amico a Scorzè e i tre ragazzi di Santa Maria di Sala, abbiamo attirato molte persone, attraverso Internet in tanti sono venuti a conoscerci partecipando alle giornate ecologiche. Coinvolgiamo chi ha sensibilità ai temi dell’ambiente e alla voglia di fare qualcosa insieme per il nostro territorio, tanto che ogni mese ci sono almeno 3-4 iniziative in media. Collaboriamo anche con altre realtà, fra cui gli scout e l’azione cattolica dei ragazzi, siamo aperti a tutti, non solo a chi vuole aiutare nella pulizia ma anche nella crescita della nostra realtà, come nel caso della nostra social media manager che non ha mai raccolto rifiuti ma ha fatto tanto!».
«Prima di tutto, oltre che alla pulizia, ci impegniamo a fare “squadra”, per vivere insieme questa esperienza comune – racconta Luca – a tutte le persone che hanno partecipato è rimasto qualcosa, perché un conto è andare dietro alla propria casa, un altro è toccare con mano la cura e la protezione degli spazi comuni, si sviluppa una consapevolezza maggiore dell’importanza di preservarli. Per questo la nostra idea è quella di sensibilizzare sui temi ambientali nelle varie forme, non solo sulla raccolta di rifiuti attraverso le giornate ecologiche, ma anche in altre forme come la piantumazione di alberi, lasciamo libertà gestionale ai vari presidi intercomunali, l’importante è il messaggio condiviso: fare qualcosa tutti insieme per il bene comune».
«Dato che il livello di pulizia dei centri e dei parchi è buono, eccetto per i mozziconi di sigaretta e qualche piccola cartina – aggiunge – ci concentriamo in zone meno battute, lungo i fossi o nelle zone industriali. Qui troviamo spesso bottiglie di plastica e lattine, inerti e copertoni, ma anche rifiuti ingombranti, ci sono capitati addirittura computer e due furgoni abbandonati pieni di immondizia al loro interno, oltre a materassi e batterie d’auto in quantità. Ci sono delle zone sul confine fra i nostri comuni dove spesso soggiornano camionisti che lasciano segni del loro passaggio, non vogliamo giustificarli, ma sapendo che si fermano le amministrazioni potrebbero pensare di mettere dei cestini e dei cartelli multilingua, perché tanti sono stranieri, a volte basterebbe un po’ di collaborazione fra enti per risolvere problematiche come queste».
«Ci sarebbero tanti progetti ambiziosi che potremmo fare, ma preferiamo restare con i piedi per terra – confessa Talin – i nostri gruppi sono nati da poco e il tema della mancanza di risorse umane è presente, perché i referenti hanno famiglia e altri impegni e non possiamo fare molto di più di quello che già svolgiamo con continuità, però, burocrazia permettendo, un piccolo sogno nel cassetto è quello di arrivare a coinvolgere direttamente le scuole nella nostra attività per massimizzare il nostro messaggio. Perché ognuno nel suo piccolo può fare qualcosa per l’ambiente e il territorio, anche chi non ha voglia di andare a “scoasse” con noi, ma crede in quello che facciamo ci può aiutare, soprattutto se è più bravo con la penna che con la pinza, basta credere che le proprie potenzialità possono essere utili per gli altri in progetti come il nostro».
«Realtà più grandi di noi come Plastic Free e Legambiente, con cui siamo in contatto – conclude – condividono il nostro pensiero e in qualche modo mi sento ottimista nel futuro, però dobbiamo impegnarci tutti perché le persone siano più consapevoli che il loro impegno conta, in modo che si avvicinino a realtà come la nostra per fare insieme la differenza. Mi piacerebbe che tutti, almeno una volta, provassero le attività che facciamo anche per rendersi conto da vicino che la minaccia all’ambiente è reale, ma che si può fare qualcosa, passando del tempo in modo divertente. Sono Presidente da solo un anno e non voglio essere così ambizioso da dire che un giorno avremo un gruppo per ogni paese del Veneto, ma anche restando nel piccolo non voglio demordere dal portare il nostro messaggio a più persone possibile, ci impegneremo al massimo coi mezzi che abbiamo e se diventiamo di più tanto meglio. Ogni gruppo locale ha una pagina Facebook e un profilo Instagram, oltre a quelli dell’associazione, per partecipare ai nostri eventi basta seguirci o scriverci, non costa nulla venire con noi ed è un bel modo di stare insieme».
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