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Coges don Milani: «I ragazzi del Covid sono più aperti»

Coges don Milani: «I ragazzi del Covid sono più aperti»
L’operatrice: chi ha passato la pandemia ha più bisogno di raccontare sé e i propri disagi. Ma già oggi i giovani stanno cambiando ancora

«La pandemia da Covid ha avuto un impatto significativo sulla comunicazione e sul benessere emotivo dei giovani», racconta Tiziana Venturini, psicologa e psicoterapeuta del centro Coges don Milani di Mestre. «Se prima della pandemia, incoraggiare i ragazzi a condividere aspetti personali delle loro vite richiedeva un considerevole impegno, dopo la quarantena, si è notato un cambiamento repentino: i giovani erano più propensi a discutere apertamente di situazioni problematiche, segnalando precocemente inizi di disturbi alimentari, sentimenti di isolamento e altre sfide».

Per molti adolescenti, che durante il covid hanno vissuto in solitudine, sono state successivamente riscontrate minori competenze relazionali ed un aumento dell’ansia legata a prestazioni principalmente scolastiche. 

Tuttavia, se fino a sei mesi fa la situazione si era stabilizzata, ed era come descritta precedentemente, ora sta mutando nuovamente. «Da questa estate stanno cambiando le cose, bisogna aspettare l’anno scolastico per capire come si comporteranno i ragazzi», spiega la psicologa. 

Giovani e promozione del benessere

Pertanto, in una società così dinamica il centro Coges don Milani, nel settore dedicato ai giovani e alla promozione del benessere, si propone come struttura dedicata ai ragazzi che partendo dalla prevenzione possa dare loro gli strumenti adatti per vivere nella collettività. 

L’attenzione alla prevenzione delle dipendenze non solo si concentra sulle sostanze stupefacenti, ma si estende anche ad altri comportamenti a rischio, promuovendo stili di vita sani e consapevoli. In questo modo, la società cerca di fornire alle nuove generazioni gli strumenti necessari per affrontare le sfide in modo proattivo, contribuendo a costruire un futuro più equilibrato e resiliente.

«Noi cerchiamo di fare interventi mirati ai giovani della città in ambito preventivo», afferma Tiziana Venturini. Questi interventi sono specifici in base ai ragazzi; dagli adolescenti fino ai 29 anni.

Tre ambiti di intervento

«Se qualche anno fa – continua la psicologa – lavoravamo seguendo principalmente le opportunità che arrivavano dal territorio, ora cerchiamo di strutturare un servizio in tre ambiti. Il primo è quello della prossimità, dove alcuni dei nostri operatori entrano in contatto nei luoghi in cui i ragazzi si incontrano, come i parchi, e cercano di dialogare con loro, entrando in relazione con le varie realtà. A questo si accompagna un lavoro di secondo livello ossia i centri di aggregazione dove i giovani possono andare a fare delle esperienze». Queste strutture sono spazi totalmente liberi dove si possono fare lavori di riflessione o seguire diverse attività. I giovani si devono iscrivere solo se intendono partecipare ai laboratori. «Abbiamo un centro in viale San Marco aperto due pomeriggi a settimana e puntiamo ad aprirlo molto di più», aggiunge la psicologa Venturini.

«Il terzo ambito infine è il percorso di accompagnamento. I ragazzi vengono per fare colloqui e discutere delle difficoltà. Sono presenti incontri di counseling ed educativi. L’obiettivo è un “accompagnamento all’autonomia”; in questo ambito si cerca di ragionare con i ragazzi sull’ostacolo che devono affrontare».

Inoltre, questi percorsi vengono gestiti anche all’interno delle scuole medie e superiori, per fare interventi tematici e di ascolto.

Doppio livello: prevenzione e coinvolgimento dei giovani consumatori di sostanze

L’agenzia sociale si impegna attivamente per affrontare le sfide dei giovani su due livelli distinti. In primo luogo, si concentra sulla prevenzione, incoraggiando i ragazzi a riflettere sui loro stili di vita e comportamenti.
Il secondo livello d’intervento è più mirato e si focalizza sul coinvolgimento dei giovani consumatori di sostanze, incoraggiandoli a riflettere sui rischi associati a tali comportamenti. 

Per raggiungere i giovani in modo efficace, il Centro Don Milani implementa progetti che coprono una vasta gamma di contesti. La presenza online costituisce una parte essenziale di questa strategia, consentendo di interagire con i giovani nel loro ambiente digitale. Allo stesso tempo, l’agenzia distribuisce gadget sulla prevenzione, spesso fuori dalle discoteche, puntando a raggiungere i giovani nei luoghi in cui si sviluppano molte delle dinamiche sociali.

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