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Cosa nostra spiegata ai bambini va in scena al Goldoni

Sabato 2 al Teatro Goldoni l’attrice Ottavia Piccolo porta in scena il coraggio di Elda Puggi, prima sindaca di Palermo che, durante il suo breve ma intenso mandato, osteggiò la mafia.

Al Teatro Goldoni a Venezia si accendono i riflettori sulla forza della parola e sul ruolo sociale del teatro. Domani, sabato 2, alle ore 19, l’attrice Ottavia Piccolo e l’orchestra Multietnica di Arezzo porteranno in scena lo spettacolo “Cosa nostra spiegata ai bambini”, per la regia di Sandra Mangini. Lo spettacolo è scritto da Stefano Massini, le cui parole ancora una volta danno forma e struttura a un teatro necessario, civile, in cui il racconto dell’etica passa attraverso le espressioni, i timbri e le azioni di coloro che spesso non hanno voce.

Il racconto di Cosa nostra

Sul palcoscenico una delle attrici più apprezzate del teatro italiano, Ottavia Piccolo, reciterà accompagnata insieme ai professori d’Orchestra Massimiliano Dragoni (salterio, percussioni, doppio flauto), Luca Roccia Baldini (basso), Massimo Ferri (chitarre, mandolino), Gianni Micheli (clarinetto basso), Mariel Tahiraj (violino), Enrico Fink (flauto e autore delle musiche). Lo spettacolo, prodotto da Argot Produzioni, Officine della Cultura, Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano, dà voce alle parole cercate con dovizia per spiegare quanto avviene nel mondo. Una cosa semplice, ma solo in apparenza, perché i termini più elementari e comprensibili, a volte, sono quelli più difficili da trovare.

Il primato di Elda Pucci

Sul palcoscenico per un’ora e mezza verrà portata la storia di una donna, di una città e di un anno. Ottavia Piccolo racconta di come a Palermo, in una giornata di primavera, era  il 19 aprile 1983, per la prima volta nella storia della città, una donna, Elda Pucci, da tutti conosciuta come la Dottoressa per via della sua apprezzata professione di medico, viene eletta Sindaco. Era il periodo in cui l’Italia era campione del mondo a calcio, mentre il Palermo rischiava di andare in Serie C. Era l’anno in cui alle radio davano la canzone Thriller di Michael Jakson e intanto già qualcuno a Mondello andava farsi il bagno al mare. Ma era anche il periodo dell’Aids e dell’eroina. La storia portata da Ottavia Piccolo sul palcoscenico si sofferma sul racconto di come, sempre nel mese di aprile, di un anno dopo, la stessa Dottoressa, viene sfiduciata. Per narrare, infine, di come a distanza di un altro anno, il 20 aprile del 1985, la casa di Piana degli Albanesi di Elda Pucci salta in aria per colpa di due cariche di esplosivo. La donna, che guidò la città per 359 giorni, non poté mai dire “sto qua da un anno”, perché Elda non ci arrivò, o meglio, non ce la fecero arrivare. Se l’avessero ammazzata ci sarebbe una strada a ricordarla, invece fu cancellata. Per questo la storia di Elda Pucci è una storia da raccontare.

La città cambia

Nel racconto di Stefano Massini prima di tutto va in scena la storia di una donna, ma insieme a questa si dipana lo scorrere del tempo, durante il quale, nel mezzo della gente in città, tutto si impasta come la calce e la colla, tra i miliardi dell’eroina che a sua volta si impasta con i miliardi dello Stato. Tanti in quel periodo furono gli assassinii, primo fra tutti quello del Generale Dalla Chiesa, ucciso sei mesi prima dall’elezione di Elda Pucci, di cui sull’asfalto restavano ancora i segni. Assassini che continuarono con quello di Michele Reina, di Piersanti Mattarella, di Pio La Torre e dello scrittore Pippo Fava che in quegli anni denunciava il cambiamento che si stava percependo nella citta di Palermo: “qui sotto i nostri occhi prende forma un sistema più grande del passato in cui i soldi creano altri soldi e tutti ci vogliono mangiare”, così scriveva. In città il male non va detto perché ci sono volte che il male fa più male dirlo che a saperlo, ma c’è e si sente. L’aria a Palermo infatti era cambiata, l’eroina aveva messo in moto miliardi e nessuno lo diceva, nel mentre i miliardi cambiano e entrano nella testa. E poi ancora, sotto agli occhi del pubblico il cemento di Vito Ciancimino, gli Inzerillo, i Badalamenti, i Buscetta, l’avvento di Totò Rina. E la città di Palermo che per la prima volta, durante il mandato di Elda Pucci, la Dottoressa, si costituisce parte civile in un processo di mafia. È la cronaca di un territorio, e di Cosa nostra spiegata come se il pubblico fosse bambino, nella maniera più semplice ma efficace possibile. Per info e biglietti: www.teatrostabileveneto.it.

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