Si è concluso il 31 ottobre, per inaugurarne uno nuovo, il nono anno di Stacco: un progetto di accompagnamento sociale, gestito in coordinamento con il Centro di Servizio per il Volontariato di Venezia (Cavv-Csv Venezia) e sostenuto dalla Regione Veneto.
L’obiettivo? Consentire l’accesso gratuito alla mobilità a tutti i cittadini fragili, anziani o che versano in uno stato di difficoltà fisica, psichica, o economica, permettendo a chi non è nelle condizioni di muoversi, o non ha i mezzi e non riesce ad accedere ai pubblici servizi, di raggiungere ospedali, centri di cura, studi medici, ma non solo, anche uffici per lo svolgimento di pratiche o luoghi di intrattenimento sociale.
«Operativo dal lunedì al venerdì, sono tantissime le persone che usufruiscono di questo servizio. Ogni giorno chi ha bisogno di raggiungere un ospedale o di essere accompagnato ad una visita medica contatta, direttamente o tramite la segreteria del Csv, le associazioni che trasportano i soggetti più fragili o deboli, che con i loro mezzi accompagnano chi ha fatto richiesta in ospedale o nello studio medico», Spiega Mario Morandi, Presidente del Csv di Venezia.
L’ente opera e gestisce diversi servizi e progetti che, grazie anche alla collaborazione tra associazioni che già operano nel territorio, rafforza la presenza di volontari negli enti del terzo settore nella città metropolitana di Veneza. Sono già 252 i volontari che collaborano con Stacco e che ogni giorno accompagnano e si prendono cura di chi è più fragile, garantendo un servizio, ovviamente gratuito, ma anche un supporto per queste persone.
Un riconoscimento importante quello che arriva dalla Regione Veneto, che anche per il 2024/2025 sosterrà il progetto Stacco con un contributo di 124.000 euro. «Questi finanziamenti vengono poi distribuiti fra le varie associazioni che fanno parte del progetto e che si mettono a disposizione per accompagnare, con i loro mezzi, chi ha bisogno», Spiega Morandi. Sono 34 infatti le associazioni che attualmente aderiscono a Stacco, come Croce Rossa, Anteas, Ada e molte altre.
«Ad ogni associazione viene dato un contributo in base ai chilometri percorsi. Se si tiene in considerazione l’alto numero di persone che necessitano di questo servizio, di solito verso agosto i fondi sono già esauriti. E quando si arriva a quel punto inizia il vero e grande discorso sociale: ci sono associazioni che continuano a erogare il servizio finché possono in maniera assolutamente gratuita e altre che vanno avanti con qualche contributo, senza però nulla chiedere. Noi siamo un’associazione di volontariato e quindi cerchiamo di garantire sempre il servizio, e in maniera totalmente gratuita», spiega il Presidente di CSV Venezia.
5.500 trasporti solo quest’anno: 109 in più rispetto all’anno precedente, per un totale di più di 250 mila chilometri per raggiungere ospedali, centri di cura, cliniche mediche, sono solo alcune delle destinazioni più comuni. Gran parte degli spostamenti avviene infatti per motivi terapeutici, ma non sono indifferenti i servizi destinati all’accompagnamento verso centri diurni o negli uffici per svolgere pratiche burocratiche.
«Nella maggioranza dei casi chi usufruisce di questo servizio è gente che ha bisogno sul serio: persone fragili o deboli – conclude Morandi – per il momento le associazioni resistono e con la loro forza riescono a trovare finanziamenti, soprattutto dalla Regione. Noi ovviamente speriamo che resti sempre così perché è un servizio importante, di cui tante persone hanno bisogno».
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