Sono tante le false credenze che spesso alimentano comportamenti poco corretti sulla prevenzione e il trattamento delle malattie cardiovascolari. Dopo aver già parlato in questa rubrica dei falsi miti legati all’ipertensione, oggi proviamo a sfatarne qualcuno su cuore e colesterolo.
Il primo: il colesterolo è davvero il nemico numero uno del cuore? Il colesterolo continua a tutt’oggi a essere considerato uno dei principali responsabili dei danni alle arterie, ma non è il killer solitario da condannare. Oggi, infatti, disponiamo di molte più informazioni rispetto a 20 anni fa e, nel frattempo, è cambiata la mentalità di una parte degli scienziati che ha assunto una visione meno riduttiva.
Il colesterolo, infatti, rappresenta il substrato chimico fondamentale per la produzione di molti ormoni, indispensabili al corretto funzionamento del nostro organismo (ad esempio di molti degli ormoni sessuali) e, come tale, è importantissimo. Certo è, però, che un eccesso di colesterolo nel sangue rappresenta un altissimo fattore di rischio per aterosclerosi, infarto miocardico, insufficienza renale, ictus.
A chi serve, allora, alimentare la disinformazione su questo argomento? Cui prodest? Fa sempre comodo trovare un capro espiatorio:
Qual è il ruolo dei farmaci anti-colesterolo (ipocolesterolemizzanti)? Solo per le statine è stata dimostrata in modo convincente una riduzione del rischio di infarto e di morte negli uomini che ne sono già stati colpiti (prevenzione secondaria) e nel diabete. Si tratta di farmaci presenti da molti anni e di stretta competenza medica per indicazioni e posologia. Continua, invece, a essere controversa l’efficacia nelle donne, negli anziani e in chi non ha malattia coronarica (prevenzione primaria), tranne che nei casi di colesterolo troppo alto per tradizione familiare.
Molte altre sostanze, come gli integratori che abbassano il colesterolo, venduti in farmacia e pubblicizzati sui mass-media, non hanno dimostrato di ridurre l’incidenza d’infarto. E comunque andrebbero anch’essi assunti “per sempre”.
Quindi, la dieta serve o no? Conoscendo il contenuto di colesterolo dei vari alimenti, fu abbastanza logico negli anni Settanta pensare che c’entrasse la dieta.
Ma in realtà lo si demonizzò prima che vi fossero elementi per dimostrarlo. Lo rivela uno studio fatto negli Stati Uniti su 50mila donne: nella metà di loro, messe a dieta con pochi grassi, il numero di infarti era uguale a quello osservato nell’altra metà che non seguiva una dieta. La maggior parte del colesterolo del sangue, infatti, proviene dalla sintesi del fegato e non da ciò che mangiamo…
Insomma, ormai sappiamo che la dieta ha un ruolo molto importante, ma esistono altri fattori da prendere in considerazione in prevenzione primaria e secondaria, come la familiarità, la presenza di diabete, il grado di attività fisica praticata regolarmente.
Quello di cui siamo certi, invece, è che l’attività fisica fa bene, sempre, a qualunque età, se svolta in modo corretto e proporzionato. Fare attività fisica regolare migliora la richiesta energetica, cioè il metabolismo, rinforza il sistema cardio-circolatorio e muscolare, aiuta a bruciare calorie in eccesso ove necessario. Inutile nasconderlo: muoversi è sempre un’ottima idea, anche per il nostro cuore!
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