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Don Claudio Burgio e il ragazzo dell’omicidio di Paderno

Il cappellano del carcere Beccaria racconta il suo incontro con il giovane autore del drammatico omicidio familiare

Don Claudio Burgio, cappellano del carcere Beccaria di Milano, ha avuto la possibilità di parlare con il giovane autore del tragico omicidio dei genitori e del fratellino a Paderno Dugnano. 

Durante il periodo di permanenza del ragazzo nel centro di prima accoglienza del Beccaria, il sacerdote ha avviato un dialogo che è proseguito fino al trasferimento del giovane al carcere minorile di Firenze. 

«È un ragazzo molto provato, ma intelligente», afferma don Claudio. «È consapevole della gravità del suo gesto e del cammino di cura che dovrà affrontare».

La necessità di pazienza e comprensione per affrontare gesti incomprensibili

Don Burgio è rimasto profondamente commosso dal colloquio avuto: «Ho notato in lui un’immagine completamente diversa da quella tipica del “ragazzo deviante”», spiega. «Ho visto un ragazzo molto fragile, di buona famiglia, educato e che ha anche un suo vissuto spirituale: una delle prime cose che mi ha chiesto è stata quella di confessarsi, mi ha colpito». 

Il cammino di questo giovane sarà lungo e complesso, e la piena comprensione del suo gesto emergerà solo con il tempo. «Oggi, né io né lui possiamo immaginare appieno la motivazione di quanto è accaduto», conclude don Claudio. «Ciò che spaventa di più è proprio l’incomprensibilità di un gesto del genere, ed è quello che spaventa anche lui».

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