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Don Renato: il bello delle mie 6 GMG

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Il parroco veneziano pronto a partire per Lisbona

Il veneziano Don Renato Mazzuia: «Per me sarà la GMG numero 6». Dopo Colonia, Sydney, Madrid, Rio de Janeiro, Cracovia, tra pochi giorni, Lisbona. Non solo le tappe di un giro del mondo improvvisato, ma la sequela di un testimone del Vangelo. Don Renato, parroco della parrocchia di Sant’Antonio del Lido di Venezia, nonché vicario foraneo del centro storico, può considerarsi un veterano delle Giornate mondiali della Gioventù, prima con Papa Benedetto ora con Francesco.

Tra pochi giorni partirà per la sua sesta Giornata mondiale della Gioventù: da Colonia 2005 non ne ha saltata una, anche per i suoi precedenti incarichi pastorali diocesani, tranne Panama 2019. «La mia prima in presenza fu a Colonia nel 2005. Era appena arrivato Papa Benedetto, in presenza non ho incrociato quindi Giovanni Paolo II di cui però ho ricordi quando lo seguivo a queste Giornate stando davanti alla televisione, su tutte quella di Roma 2000. Sono esperienze che rimangono indelebili».

Le aspettative dalla trasferta di Lisbona

Le aspettative, da questo nuovo viaggio, non sono diverse dalle precedenti: «Ovvero – prosegue don Renato – che i ragazzi vivano concretamente una esperienza di Chiesa più ampia, che non si fermi solo a Lido e a Venezia ma che abbracci tutto il mondo».

C’è poi un passaggio ulteriore. «È l’idea di portare questo entusiasmo, questa “aria nuova” che si respira, nelle nostre comunità locali. È bello e prezioso che i nostri ragazzi vedano con i loro occhi che questo cammino di vita cristiana coinvolge anche migliaia di loro coetanei, che condividono le loro stesse fatiche, ma anche un uguale entusiasmo. La cosa fondamentale è assaporare l’atmosfera in questi eventi, che però non sono mai fini a se stessi, ma devono poi produrre ricadute importanti anche nella Chiesa particolare. Da Chiesa universale a particolare».

I preparativi per il viaggio in Portogallo

Per il viaggio dal Lido è (quasi) tutto pronto: «Siamo un gruppo ben strutturato – continua don Renato – siamo in 40, di cui 30 dal Lido, più qualche aggiunta tra Venezia e Mestre; con noi ci sarà anche don Lorenzo Manzoni, prete novello. E tutti noi facciamo parte di un contingente diocesano più ampio, di circa 450 pellegrini. Partiremo mercoledì 2, e torneremo a Venezia l’8. Per prepararci a questo appuntamento abbiamo fatto un piccolo percorso e qualche altro incontro lo faremo in questi giorni che mancano. Ma il nucleo dei partecipanti è comunque quello che ha già vissuto, insieme, le esperienze estive di animazione al Grest e ai campi estivi. È un gruppo insomma già ben rodato. Anche per questo l’esperienza sarà ancora più bella e sempre aperta anche alle “new entry” del gruppo”. 

Come è vedere all’opera due Papi? Don Renato non ha dubbi: «È così come si vede e appare anche in tv. Due pontefici, molto diversi, con carismi molto differenti, ma quello che posso dire è che ho visto lo stesso entusiasmo sia per Benedetto che per Francesco. Perché, pur in modo diverso, indicano la stessa strada per la felicità. Ecco perché vale la pena mettersi in cammino, ancora, verso Lisbona». Buon viaggio.

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