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È dedicata al gioco la mostra “Le Immagini della Fantasia”

L’artista iraniana Narges Mohammadi è l’ospite d’onore della mostra che, arrivata alla 42^ edizione, si sviluppa in quattro sezioni più due spazi speciali

L’iraniana Narges Mohammadi è l’ospite d’onore della la 42^ edizione de “Le Immagini della Fantasia”, la Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia che si tiene negli spazi della Casa della Fantasia a Sarmede vicino a Treviso, nella sede della Fondazione Štěpán Zavřel, intitolata all’illustratore Ceco nato Praga nel 1932 e spentosi nel 1999 proprio nel paese trevigiano, dove nel 1983 aveva fondato la Mostra Internazionale e nel 1988 la Scuola Internazionale d’Illustrazione. Quest’anno il tema della mostra, che celebra l’arte dell’illustrazione per l’infanzia ed esalta la grande capacità dell’immaginazione umana, è dedicato al gioco. Sono oltre 200 le opere realizzate da 22 illustratrici e illustratori provenienti da 14 paesi, nell’esposizione divisa in 4 sezioni di cui è direttore e curatore Gabriel Pacheco. Grazie alla mostra a Sarmede l’educazione viene promossa attraverso l’arte e i bambini vengono incoraggiati a sviluppare la loro creatività, mentre gli adulti attraverso il gioco vedono un’occasione di riscoperta e di crescita, respirando messaggi di libertà. Durante la mostra infatti vengono raccontate storie capaci di ispirare intere generazioni, attirando artisti e illustratori da tutto il mondo, che possono scambiarsi esperienze e conoscenze, diventando inoltre una piattaforma per scoprire talenti emergenti.

Narges Mohammadi

L’ospite d’onore della mostra, Narges Mohammadi, arriva da Teheran dopo avere già partecipato alla 25esima e alla 36esima edizione dell’esposizione. Le sue illustrazioni appartengono a storie antiche e a classici, come “Le Mille e una notte” e “Alice nel paese delle meraviglie”, ma raccontano anche storie contemporanee. Narges Mohammadi ha studiato alla Shahed Art University e ha iniziato a lavorare nel 2006. Ha partecipato a numerose mostre di illustrazione e ha pubblicato più di 30 libri in Cina, USA, Giappone, Svizzera e Iran. Ha vinto la Golden Apple della Biennale d’illustrazione a Bratislava ed è stata nominata per il premio The Astrid Lindgren Memorial Award. L’estetica di Mohammadi si forma dall’insieme di frammenti di carte e segni di matite. Attraverso il collage l’illustratrice riesce a creare un mondo di elementi in intimo accordo, creando una bellezza dalla forza rivelatrice. «L’opera di Mohammadi ha la capacità di trasformare la diversità in armonia, così come un racconto o le tessiture di un mito. – spiega il curatore Gabriel Pacheco – Attraverso la combinazione di immagini, texture e colori, i suoi collage ci invitano a riflettere sulla complessità delle cose e sulla bellezza che può emergere dall’interconnessione dei diversi elementi».

Altre sezioni e due spazi speciali

Le altre tre sezioni della mostra si articolano proprio intorno al tema del gioco, inteso dal curatore come esperienza di libertà, spazio da esplorare e conservare dentro sé. La Sezione Tema, intitolata “Il gioco”, propone la riflessione di cinque illustratrici e un illustratore attraverso la narrazione e l’immaginazione. Il gioco è inteso come un luogo in cui qualsiasi cosa può accadere: «Questa mostra propone un percorso sull’evento del gioco inteso come uno spazio-tempo libero e allo stesso tempo regolato. – e continua il curatore – È un luogo in cui ciò che accade non ha conseguenze nella vita reale e permette perciò un allentamento della tensione quotidiana». La Sezione Panorama, invece, intitolata “Giochi d’immagini”, presenta differenti forme di bellezza proprie dell’illustrazione contemporanea interpretate da undici illustratrici e illustratori. In questa sezione si approfondisce il pensiero estetico, mettendo a fuoco i concetti di geometria e stile. Si continua con la Sezione Pedagogia, intitolata “Gioco e sapere”, che riunisce le opere di tre illustratrici e un illustratore, le cui azioni artistiche esplorano le possibilità del gioco come riparo momentaneo dalla frustrazione e dalla fatalità della vita. A queste sezioni si aggiungono altri due spazi speciali. Il primo è dedicato al fondatore della mostra e, intitolato “Il mondo di Štěpán Zavřel: Jacopo il giullare, omaggio al maestro fondatore”, propone due xilografie dell’albo “Jacopo il giullare”, in cui si racconta la storia di un saltimbanco dal cuore bambino, simbolo dell’arte di amare in modo spontaneo e libero da pregiudizi. Il secondo invece è riservato alla “Scuola Internazionale d’Illustrazione: allieve e allievi in mostra” e vede 21 studenti del corso di Joanna Concejo presentare i lavori realizzati durante il workshop estivo sul tema del gioco. «Due sono gi elementi che caratterizzano la mostra: il collage e lo stile naif. – spiega Silvia Paccassoni, curatrice dell’offerta formativa della Scuola internazionale di illustrazione – Il collage è una tecnica artistica, molto utilizzata dall’ospite d’onore, che mette assieme tanti piccoli elementi diversi che creano una narrazione complessa, ricca di sfumature e priva di limiti netti, una metafora dell’idea di arte e di vita. Lo stile naif, invece, racchiude in sé spontaneità, stupore e meraviglia, emozioni tipiche dell’infanzia. – e continua – La mostra ci fa dunque immergere in questa condizione di meraviglia, consentendo agli adulti di recuperare una parte di sé, spesso silenziata o dimenticata, che invece rappresenta la vera ricchezza, il valore più autentico dell’esperienza artistica».

Un ferita rimarginata

Il 23 ottobre scorso, la Facoltà di Art e Design dell’Università di West Bohemia, nella città di Pilsen in Repubblica Ceca, ha assegnato alla Fondazione Štěpán Zavřel il Premio “Jiri Trnka 2024”, in considerazione del grande contributo dato dalla Fondazione stessa alla promozione e alla diffusione dell’‘Albo illustrato per l’infanzia. «Dopo 25 anni dalla morte di Štěpán Zavřel, artista e profugo rifugiatosi in Italia nel 1959, è stata rimarginata una profonda ferita che gli era stata inferta dal suo Paese, allora governato da una dittatura comunista, accordando finalmente a lui il giusto riconoscimento come grande artista» ha detto Uberto Di Remigio, Presidente della Fondazione Štěpán Zavřel. Poi ha sottolineato il valore della Scuola Internazionale, nata dal sogno del grande illustratore ceco: «È stata la prima realtà in Italia ad offrire corsi specializzati in illustrazione per ragazzi, incarnando ancora oggi l’ideale educativo e formativo intorno a cui si condensa l’identità della Fondazione». Diverse sono le attività in programma, anche per le scuole, che si svolgeranno durante tutto il periodo della mostra, aperta fino al 16 febbraio. Per info: https://fondazionezavrel.it.

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