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Emergenza clima: nascono i rifugi climatici a Venezia

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Una collaborazione tra CSV Venezia e Iuav per creare luoghi di benessere e socialità

Il futuro che ci aspetta per quanto riguarda il clima è purtroppo sempre più vicino e ormai chiaro: si estremizzeranno le temperature e i fenomeni meteorologici. Come preparsi a questo cambiamento? «Con una risposta locale e sostenibile per realizzare cittàclimate friendly” – spiega Mario Morandi, Presidente del CSV di Venezia – noi proponiamo l’identificazione di ripari per i giorni più caldi e più freddi per dare un approdo a chi si trova in difficoltà, ma creando anche uno spazio per la socializzazione».

Questa proposta elaborato in collaborazione con il dott. Luca Velo del Dipartimento di Culture del Progetto dell’Università Iuav di Venezia, è già in sperimentazione nei Comuni di Venezia e San Donà di Piave. «Si tratta di spazi pubblici sia all’aperto che al chiuso – spiega l’urbanista – con la caratteristica di poter offrire un comfort termico, soprattutto contro il caldo per quelle situazioni di emergenza che mettono a rischio la salute dei più fragili, ma qui si vorrebbe realizzare anche una proposta di scambio e animazione, dove trovare aiuto e compagnia». Come aggiunge Morandi: «Abbiamo chiamato il progettoRifugi Climatici, Rifugi di Benessere, proprio per intere uno concetto ampio dello stare bene».

Il trend estremo del cambiamento climatico

Le previsioni di aumento delle temperature non sono un mistero, le ondate di calore saranno sempre più frequenti e critiche, esponendo al rischio, se prolungate, di malattie e anche la vita stessa tra i gruppi di persone più vulnerabili, come anziani e bambini, soprattutto in condizioni socio-economiche difficili. Ma anche l’esposizione al freddo a lungo andare può causare effetti per la salute, soprattutto per i senza fissa dimora. Per questo il CSV Venezia chiede un supporto a chi conosce le situazione sul territorio come Comuni, associazioni ed Enti del Terzo Settore.

«Lo spirito dell’iniziativa è proprio quello di dare alternative di sicurezza dal clima estremo e assistenza a chi non ne ha – spiegano dal CSV Venezia – ma anche a soggetti insospettabili come famiglie con bambini e anziani che non hanno un luogo adeguato per questo tipo di fenomeni dove abitano o che semplicemente non vogliano affrontare in solitudine queste situazioni estreme, per questo un luogo in cui incontrarsi diventa doppiamente importante. In questo senso ci stiamo muovendo per individuare altri rifugi adatti all’interno dell’intera Città Metropolitana. Fatto questo, il ruolo più importante è quello delle associazioni per l’organizzazione e l’animazione, oltre ad appuntamenti multiculturali. Per questo raccoglieremo idee e proposte da tutti gli enti del Terzo Settore della provincia».

Le caratteristiche di questi spazi polifunzionali

Ma che come dovrebbero essere questi “Rifugi climatici”? «Le carattiristiche tecnico-funzionali fanno riferimento ad aspetti come la presenza di climatizzazione o ombreggiatura nel caso siano interni o esterni – precisano da CSV Venezia – con ventilazione incrociata e presenza di acqua potabile, senza barriere architettoniche per garantire il libero accesso a tutti, oltre a una raggiungibilità a piedi o attreaverso i mezzi pubblici. Assieme ai nostri partner sul territorio, è quindi in corso una fase di individuazione di quali aree urbane possono avere i requisiti giusti».

Un aspetto fondamentale dell’intero progetto è poi quelli di tendere alla sostenibilità ambientale: «Non prevediamo di realizzare nulla, nessuna nuova costruzione – chiariscono dal CSV – ma una riqualificazione o riconversione di patrimonio già esistente, con un eventuale uso stagionale. Proprio per questa necessità di mappare gli spazi lavoriamo assieme ai Comuni. Questi luoghi saranno pensati per gestire situazioni di gravità medio-bassa, ma se c’è bisogno si può pensare di usarli come supporto a scenari più preoccuonti, in supporto a Protezione Civile e Croce Rossa. Il tutto potrà essere esteso al rispetto dell’ambiente attraverso uno scambio di conoscenze per attività simili già realizzate all’estero».

Ketty Poles, Direttore Generale del CSV di Venezia
Una questione climatica, è anche una questione sociale

«Le modificazioni del clima portano con sé anche conseguenze sociali – racconta Ketty Poles, Direttore Generale del CSV di Venezia – proprio per questo stiamo lavorando per migliorare il tessuto assistenziale del nostro territorio, perché non dovremmo solo occuparci del preoccupante aumento delle temperature e di fenomeni estremi, ma anche delle ricadute sulla salute, dovremmo farci trovare pronti a queste emergenze ma potrebbe anche essere un’opportunità per facilitare forme di socialità intergenerazionale ed interculturale, rinsaldando lo sviluppo di relazioni per ricostruire o compattare il senso di comunità che abbiamo un po’ perso e la voglia di aiutare il prossimo».

«Un grande tema – conclude – sarà l’attenzione agli anziani ai più fragili che sono progressivamente sempre più soli. Per questo, coinvolgendo le associazioni, vediamo nei Rifugi climatici una grande opportunità per fare rigenerazione sociale, oltre che urbana, dove assieme al benessere fisico si curi anche quello umano, sensibilizzando sulle tematiche ambientali. Ci piacerebbe fossero dei luoghi aperti, dove poter sviluppare anche passioni e interessi sostenibili, dal giardinaggio alla cura degli orti. Insomma una sorta diwelfareaccessibile per i cittadini in modo che questi spazi diventino veri e propri punti di riferimento e non solo perché c’è un termostato o un condizionatore, ma per riscoprire il vero calore umano».

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