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Emeroteca dell’Arte: tanti gli appuntamenti del mese

Nel mese di febbraio continuano gli atelier aperti e gli incontri con gli artisti per conoscere il futuro dell’arte, compresi tanti eventi di cultura al Caffè letterario

Sono tanti gli appuntamenti del mese di febbraio previsti negli spazi dell’ex Emeroteca a Mestre, ora ribattezzata Emeroteca dell’Arte, da poco restituita alla collettività dopo un rinnovo degli spazi per un costo di 3,98 milioni, pensata come un centro innovativo volto a portare la produzione di progetti di arte e cultura contemporanea nel cuore della città. Questo è possibile in particolare grazie ai 13 atelier d’artista, che oggi hanno aperto al pubblico, e al Caffè letterario con eventi che animano costantemente lo spazio per cittadini e studiosi. L’Emeroteca dell’Arte, che si contraddistingue per l’installazione di oltre sette metri esposta sulla facciata de palazzo “Lion’s Tail” di Claes Oldenburg con Coosje van Bruggen, si propone infatti come un laboratorio creativo. Qui, grazie alla Fondazione Musei Civici di Venezia in virtuosa collaborazione tra il Comune di Venezia e la Fondazione Bevilacqua La Masa, i 13 atelier per giovani artisti tra i 18 e i 30 anni che hanno intrapreso un percorso formativo in Veneto, offrono l’opportunità di lavorare, creare e crescere in un contesto stimolante e professionale. Gli atelier sono stati pensati con lo scopo di ampliare la rete di residenze presenti in Italia e oggi, insieme ai 15 storici atelier del complesso dei SS. Cosma e Damiano alla Giudecca e a Palazzo Carminati a San Stae, rappresentano la più grande offerta sul territorio nazionale. Un ulteriore momento dedicato agli artisti sarà giovedì 20, alle 15.30, nell’incontro “Parola agli Artisti”pensato per conoscere più da vicino gli artisti in residenza che condivideranno il loro percorso con il pubblico, in dialogo con il curatore Antonio Grulli. Il giorno successivo, venerdì 21, dalle ore 11 alle ore 20, gli atelier apriranno nuovamente per tutto il giorno le porte alla cittadinanza, che potrà vederne gli sviluppi.

Un luogo per sperimentare

Particolari sono gli approfondimenti della ricercatrice vocale Nina Baietta (1997) che lavora sulla decostruzione e ricostruzione di un vocabolario di segni sonori ed emotivi, quelli della fotografa documentarista Carola Cappellari (1995) che esplora i concetti di identità, famiglia, appartenenza e emigrazione e del regista e autore mestrino Marco Cavazzin (1999), nel 2023 candidato al “Videoclip Italia awards” come miglior regista esordiente under 25. L’artista Benedetta Cocco (1997) basandosi sul potenziale della manualità tessile segue invece un itinerario sul significato del tempo in relazione alla memoria, alla cultura e all’interiorità. Il brasiliano José Victor De Castro Negreiros (2000), invece, traendo ispirazione dell’arte medievale si concentra sulla dialettica tra immaginazione e realtà, dando forma a figure fantastiche, surreali e talvolta grottesche. Diversamente, l’australiano Lucca Indigo Domenico De Clario-Davis realizza grandi installazioni e ambientazioni utilizzando materiali industriali, “tableau immersivi” in cui esplora cronologie di dolore e gioia integrate con sperimentazioni di pittura ad olio. Matteo Giardiello è invece un fotografo particolarmente interessato al territorio e alla sua struttura empirica e astratta. Interessante anche il lavoro di Beatrice Mika Sakaki (1999), artista italo-giapponese multidisciplinare che, attraverso l’uso di risorse digitali raccolte dalla rete e l’impiego di linguaggi di programmazione visuale, si focalizza sulla sorveglianza di micro-azioni che rivelano una riflessione sull’ambiguità tra ciò che è percepito come stabile e la condizione di stand-by, intesa come uno stato carico di potenzialità.

Collettivi e artisti da Artefici del Nostro Tempo e Premio Mestre di Pittura

Degli atelier fanno parte anche il collettivo Zeroscena composto da Elisa La Boria (1998) e Luka Bagnoli (1998), che si concentra nel realizzare opere installative, performative, video e fotografiche, interessandosi al potenziale trasformativo degli archivi. In residenza anche il collettivo Iki Morts composto da Inci Atabey(2000) e Sara Caruso (1999) che, con un approccio interdisciplinare, attraverso forme digitali esplora concetti e strutture astratte, concretizzandole in luoghi materiali e corporei. Altre due residenze sono state assegnate inoltre agli artisti tra i partecipanti al concorso Artefici del Nostro Tempo, per cui sono state selezionate l’artista Cecilia Cocco (2001), i cui dipinti sono intesi come frammenti di ricordi sospesi che stanno per essere dimenticati, e la giornalista mestrina Sabrina Zuccato (1992) che, dopo aver maturato esperienze professionali nei reparti tecnici di diverse produzioni cinematografiche, ha cominciato a svolgere l’attività di videomaker e a tenere corsi didattici riguardanti la realizzazione e l’elaborazione audiovisiva. Inoltre, suo è il romanzo appena uscito “La levatrice di Nagyrév”, edito da Marsilio, che segue idealmente il reportage “Le streghe di Nagyrév” con il quale ha vinto il Premio Giornalistico Massimiliano Goattin nel 2023. Come opera parallela al romanzo, nel corso del 2025 verrà diffuso un suo documentario con l’attrice Maria Roveran come voce narrante, di cui è stato presentato un work in progress alla 80. Mostra del Cinema di Venezia. Infine, un atelier è stato anche dato a Nikko Mundacruz (2000), artista selezionato al Premio Mestre di Pittura, la cui ricerca pittorica si basa sulla rappresentazione di scenari in grado di evocare nell’osservatore esperienze personali tramite l’immedesimazione nelle figure.

Gli incontri al Caffè letterario

Prendendo spunto dagli storici caffè letterari di ispirazione europea, lo spazio del Caffè letterario, arricchito da pubblicazioni, cataloghi, riviste a disposizione dei lettori, ospita invece una serie di appuntamenti culturali. Sabato 8, alle ore 10, nell’incontro “AD ALTA VOCE – Colazione con l’autrice” verrà presentato il libro “Una parete tutta per sé” di Linda Cottino. Giovedì 13 invece, alle ore 18, si terrà la presentazione del libro “Il volo sopra l’oceano” di Matteo Porru, vincitore della sezione Giovani del Premio Campiello nel 2019, che sarà in dialogo con Matteo Barbiero. Ancora sabato 22, alle ore 10, torna “AD ALTA VOCE – Colazione con l’autore” con un monologo-Reading dell’autore Nicolò Targhetta tratto dal suo ultimo libro “Non è successo (ancora) niente”, mentre il 26 febbraio, alle ore 18.30, in dialogo con Paola Nicolin ed Elisabetta Barisoni l’artista di fama internazionale Adrian Paci presenterà il suo libro “Le (mie) storie dell’arte”, in cui intreccia la propria biografia con la storia dell’arte, esplorando le scelte che lo hanno portato a diventare artista.

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