
«Porto Marghera è in trasformazione – ha dichiarato il Presidente di Eni Versalis Marcello Poidomani all’inaugurazione del nuovo stabilimento lo scorso 24 marzo – abbiamo previsto di potenziare la sua attuale funzione hub logistico con i nostri altri siti di Ferrara, Mantova e Ravenna per servire la Pianura Padana, ma con l’impianto di riciclo meccanico della plastica portiamo qualcosa di nuovo mettendo un primo importante tassello per mantenersi protagonisti della chimica ma in chiave sostenibile». Come ha aggiunto l’Amministratore Delegato della controllata di Eni, Adriano Alfani: «Si tratta di una trasformazione necessaria a restare competitivi per allargare le nostre filiere ampliando il portafoglio prodotti attraverso una sostenibilità ambientale, economica e sociale».
Una piccola rivincita per uno dei siti più industrializzati d’Europa e più martoriati in termini di inquinamento ambientale, ma un bel paradosso pensare che la rivoluzione verde possa arrivare proprio dalla plastica, la stessa famiglia di materiali che tanti disastri, sia sanitari che ambientali, ha creato attraverso la lavorazione del CVM in PVC. Molte cose sono cambiate da quando il polo industriale ospitava aziende al culmine del loro sviluppo come Montedison e la stessa Eni, ma oggi il futuro sembra ripartire dal riciclo di un materiale come il polistirene per generare nuovi polimeri riciclati a partire da scarti e rifiuti. «Stiamo trasformando le nostre filiere spinti sia dalle linee guida europee in termini di sostenibilità a livello di materie prime ed emissioni – ha aggiunto Alfani – ma anche perché il mercato sta cambiando, alcuni settori della chimica di base hanno subito un calo della domanda anche per la concorrenza di altri continenti, di conseguenza la nostra offerta è in evoluzione, andando verso produzioni basate su economia circolare».
«Le cassette in polistirolo, proprio quelle che si usano per contenere il pesce e il materiale per isolare in edilizia sono alcune delle materie prime che usiamo da riciclare – hanno spiegato i tecnici ENI durante l’inaugurazione del sito di Marghera – da scarti siamo in grado di ottenere nuovi polimeri che, in base ad applicazione e qualità, possono avere una percentuale riciclata dal 35 al 100% del proprio contenuto. Uno dei principali sbocchi è ottenere la base per la realizzazione di pannelli isolanti per l’edilizia, ridando vita a lavorati che possono essere rimessi sul mercato e avere una durata di almeno altri 50/60 anni». La qualità della produzione dipende anche dai rifiuti, che sono di origine nazionale ed europea e provengono da Ecoplastic, società specializzato nella filiera del recupero, riciclo e trasformazione dei polimeri stirenici acquistata da Versalis dal gruppo De Berg.
«La caratteristica particolare del processo di riciclo è quella di trattare polistirene di qualità diversa contemporaneamente – hanno aggiunto – anche se il materiale di partenza che lavoriamo non è omogeneo, riusciamo a garantire una qualità definita per il prodotto finito». L’impianto sarà in grado di produrre fino a 20.000 tonnellate di polimeri suddivisi fra polistirene cristallo (r-GPPS) e polistirene espandibile (r-EPS), utilizzando come materiale di partenza polistirene espanso (EPS), arricchendo così la gamma Versalis Revive®. «L’impianto produce granuli pronti all’uso per la produzione di nuovi manufatti – ha aggiunto l’AD Alfani – il valore aggiunto della nostra offerta non è solo il riciclo in sé, ma la garantire di qualità per assicurare eccellenti performance del materiale, andando a soddisfare la richiesta del mercato mediante una tecnologia avanzata superiore al “semplice” riciclo».
Le attività nel capannone che ospita la produzione sono iniziate con una singola linea che verrà affiancata a breve da una seconda, oltre all’allestimento della zona di scarico del materiale di partenza e da una di stoccaggio di quello riciclato e pronto all’uso. «Questa attività è un segnale importante della trasformazione di questo polo produttivo – ha spiegato Andrea Fedele, Responsabile del sito di Porto Marghera – quella che una volta era la cittadella della chimica negli anni ’70 ha visto molti cambiamenti, oggi impiega circa 300 persone ed è diventato prevalentemente un hub logistico via ferro e gomma dove stocchiamo e smistiamo gas ed energia, affiancare la produzione della bioraffineria e del nuovo parco fotovoltaico, con qualcosa di così innovativo è un ulteriore passo verso una nuova trasformazione di questo polo industriale».
«Questo è solo l’inizio di una trasformazione profonda della chimica – ha dichiarato Poidomani – ci stiamo spostando su filiere di sostenibilità e farlo proprio a Marghera rende il polo sempre più strategico, viste anche le prossime produzioni di combustibile per aerei biojet e di idrogeno verde». Ha poi chiarito l’AD Alfani: «Il tema di ridurre l’impronta carbonica delle nostre attività è diventato una linea guida, tanto che entro il 2029 abbatteremo di 1 milione di tonnellate le nostre emissioni, pari a circa il 40%, non smetteremo di occuparci di chimica, ma ci stiamo specializzando su nuove piattaforme come la biochimica e quella bio, per riuscire a fare un passo avanti rispetto alla filiera specializzandoci. Crediamo talmente in questo sito che stiamo potenziando le banchine per il deposito criogenico dell’etilene e il suo smistamento oltre a prevedere una seconda fase del nuovo impianto per il riciclo di polistirene e polietilene ad alta densità con tecnologia Forever Plast, una nostra recente acquisizione».
Con il nuovo Piano Strategico 2024-2027, Eni Versalis ha avviato un nuovo capitolo della sua storia, andando a cambiare le proprie attività sulla chimica, con l’obiettivo ambizioso di ridurre le proprie emissioni in modo significativo per i propri stabilimenti italiani, allargando le produzioni in campo di bioraffinazione e stoccaggio di energia. Le intenzioni sono quelle di avere un impatto anche sull’occupazione, bilanciando le difficoltà del settore chimico in Europa, che per la sola Versalis si sono tradotte in perdite per 7 miliardi negli ultimi 15 anni, di cui 3 solo dal 2019. Si tratta di un percorso ambizioso di trasformazione, già iniziato con la bioraffineria, che vede proprio in Porto Marghera uno dei punti nevralgici per lo sviluppo di prodotti chimici da nuove tecnologie sostenibili.
Nel nuovo impianto di riciclo meccanico della plastica, una volta a regime, verrà impiegata circa una trentina di persone per il proprio funzionamento. L’attività andràad affiancarsi a quelle consolidare di produzione di biocombustibili di origine vegetale e jetfuel per aerei, oltre alla produzione di idrogeno. «Ci sono tante opportunità che possiamo ancora cogliere e sviluppare in questo sito», ha dichiarato Poidomani e come ha aggiunto Alfani: «Ripensare al nostro modo di produrre richiede costi importanti e una visione strategica chiara ridisegnando la mappa delle nostre attività, di cui Porto Marghera è protagonista della svolta green di Versalis».
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