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Estate, tempo di passeggiate nei boschi… e di zecche

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Sandro Panese, Direttore UOC Malattie Infettive Ulss 3 Serenissima

Torna la bella stagione e allora perché non rilassarsi un po’ con una bella passeggiata nei boschi o nelle campagne? Un’ottima idea, fa molto bene tanto al corpo quanto allo spirito, a tutte le età. Ma bisogna prendere qualche precauzione… Perché l’estate è anche la stagione delle zecche.

Le zecche sono dei piccoli insetti (artropodi) che hanno l’aspetto di un minuscolo ragno: nel mondo ne sono note circa 900 specie diverse, di cui 36 presenti in Italia, con caratteristiche tra loro molto differenti per diffusione ed animali parassitati. Nei loro vari stadi vitali (larva, ninfa, adulto) possono misurare da meno di un millimetro fino a circa un centimetro e si nutrono sempre succhiando il sangue di mammiferi piccoli e grandi (dai roditori fino ai cervi), di uccelli e anche dell’uomo.

Immagine di freepik
Aumento della presenza di zecche nei boschi e nelle campagne

La presenza di questi piccoli parassiti nei boschi e nelle campagne è aumentata negli ultimi anni per vari motivi: un po’ perché sono aumentate le temperature medie annuali, un po’ anche perché in certe aree ci sono più animali selvaggi. Le zecche restano attaccate all’ospite finché si nutrono, generalmente tra i 2 e i 7 giorni. La loro puntura è indolore per la capacità anestetica della loro saliva. Non sono in grado né di volare né di saltare, ma una volta sazie si staccano e si spostano sulle piante e sugli arbusti dove aspettano il passaggio di un nuovo animale. Qui si ancorano alla cute del nuovo ospite tramite dei piccoli rostri che infilano sottopelle e iniziano il nuovo pasto.

Il loro habitat preferito sono i luoghi ricchi di vegetazione: le zecche dei boschi sono più diffuse in presenza di clima fresco e umido, mentre quelle dei cani sono più frequenti in zone a clima caldo e asciutto o dove la vegetazione è più rada. La sola puntura non provoca alcuna conseguenza, ma se la zecca è infetta da qualche virus o batterio può trasmettere questa infezione all’uomo. In Italia le principali patologie sono la malattia o borreliosi di Lyme e l’encefalite virale trasmessa, appunto, da zecche (TBE).

La campagna informativa della Regione Veneto
Come proteggersi dalle punture delle zecche?

La prima cosa da fare per proteggersi è indossare sempre indumenti con maniche e pantaloni lunghi quando si cammina nei boschi, evitando le zone ad erba alta o con vegetazione fitta. È inoltre molto importante rimuovere rapidamente la zecca dopo una puntura: il rischio di trasmissione delle malattie, infatti, aumenta quando il parassita resta attaccato oltre le 24 ore perché vi può essere rigurgito di sangue. E per lo stesso motivo, cioè per evitare il rigurgito, la zecca deve essere rimossa con cautela: bisogna usare pinzette pulite, afferrarla vicino alla superficie della cute, tirare in modo graduale evitando di comprimere il corpo contenente il sangue.

Non devono mai essere usati prodotti per causare la morte dell’insetto, come l’alcol, l’acetone, l’ammoniaca o la benzina, perché la sofferenza della zecca può provocare rigurgiti. Una volta rimosso il parassita, la pelle va disinfettata per bene. Se dovesse rimanere una parte dell’insetto sottopelle, dovrà poi essere rimossa con un ago sterile o rivolgendosi a personale sanitario specializzato. Nei giorni seguenti potrebbero comparire febbre, dolori articolari, cefalea intensa o manifestazioni cutanee.

I rischi: borreliosi o malattia di Lyme ed encefalite da zecche

La borreliosi di Lyme si manifesta inizialmente nell’80-90% dei casi con una zona di arrossamento della cute. Per questa malattia non esiste un vaccino preventivo, ma, se presa precocemente, può essere curata con un’appropriata terapia antibiotica.

L’encefalite da zecche, invece, può decorrere anche in modo grave: non esiste una cura specifica, ma solo di supporto. Può, però, essere facilmente prevenuta con un vaccino disponibile nelle strutture sanitarie del nostro territorio e che è consigliato per chi ama frequentare abitualmente boschi e campagne. In vacanza o in città, dunque, godeveti la vita all’aria aperta. Ma occhio alle zecche!

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