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Farmaci e ambiente: consigli per un consumo consapevole

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di Francesco Bortoluzzi, gastroenterologo Ulss 3 Serenissima

Noi tutti siamo abituati a prescrivere (i medici) e ad assumere (i pazienti) farmaci per periodi più o meno lunghi per le purtroppo varie e numerose malattie che possiamo trovarci a dover fronteggiare. Ai medicinali, dunque, dobbiamo essere molto grati: proprio a loro, infatti, dobbiamo buona parte del nostro benessere.

Esiste però un rovescio della medaglia: secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) si stima che a livello planetario quasi la metà dei farmaci vengano prescritti e/o assunti in modo inappropriato, con pesanti conseguenze a livello ambientale. Le medicine, infatti, sono alla fin fine sostanze chimiche la cui dispersione nell’ambiente (ancor più se inutile…) non è proprio priva di conseguenze, con possibili danni rilevanti sia agli ecosistemi sia alla stessa salute umana.

Immagine di Freepik
I rischi per ambiente e salute per la dispersione di farmaci

Molti dei medicinali che assumiamo, ad esempio, vengono espulsi dal nostro corpo senza essere stati metabolizzati, o quanto meno senza essere stati resi del tutto inattivi. Attraverso gli scarichi i farmaci raggiungono gli impianti di depurazione urbana dove l’acqua viene ripulita. Spesso però, purtroppo, queste strutture non sono progettate per degradare le sostanze attive di origine farmaceutica e le acque depurate, non ripulite dai principi attivi, si riversano poi nei canali fino ai fiumi e ai laghi. Dove arrivano anche tonnellate di antibiotici, antineoplastici, estrogeni e molto altro ancora.

Compito di aziende farmaceutiche e organismi sanitari, dunque, è sviluppare farmaci efficaci a basso impatto ambientale e diffonderne l’utilizzo. Compito dei medici è prescrivere il medicinale giusto alla persona giusta al momento giusto per il giusto tempo di terapia. Compito di tutti noi è smaltire correttamente gli eventuali farmaci residui o scaduti che ci restano in casa.

Buone pratiche per tutelare l'ambiente dai farmaci

Ecco quindi poche semplici regole cui facilmente possiamo attenerci per proteggere – in un’ottica One Health di salute globale – il benessere dell’ambiente e anche il nostro:

  • facciamoci prescrivere o acquistiamo farmaci solo se veramente indispensabili per i nostri problemi di salute;
  • assumiamoli seguendo scrupolosamente le indicazioni di dosaggio, orari ed eventuali precauzioni necessarie;
  • se avanzasse del farmaco al termine della cura non eliminiamolo nel lavandino o nel wc;
  • raccogliamo i farmaci avanzati o scaduti in un apposito contenitore: avremo tutto a portata di mano quando capiterà di andare in farmacia;
  • conferiamo i farmaci scaduti negli appositi cassonetti presenti nelle farmacie, differenziando secondo le indicazioni;
  • differenziamo a casa i vari farmaci: capsule, compresse e simili vanno separate dal blister di plastica (che smaltiremo a parte); i flaconi dei medicinali liquidi vanno portati tali e quali in farmacia; le confezioni di carta e cartone vanno differenziate, appunto, con la carta.

Va da sé che queste poche semplici regole valgono vuoi per i farmaci prescritti dal medico vuoi per i cosiddetti farmaci da banco, acquistati liberamente. Evitiamo poi di immagazzinare scorte di farmaci (perché tanto non si sa mai…), spesso destinati a scadere o, peggio ancora, ad essere assunti senza effettiva necessità.

È responsabilità di tutti noi diminuire la dispersione di sostanze tossiche nell’ambiente: ciascuno è tenuto a portare il proprio, anche apparentemente piccolo, contributo. Ricordiamocene alla prossima visita dal medico o in farmacia.

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